14 marzo 2021

Le fotografie inedite di Elliott Erwitt

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Fotografie ritrovate, non perse è il libro di Elliott Erwitt che raccoglie 168 immagini recuperate dai suoi vastissimi archivi

© Elliott Erwitt / Magnum Photos/ Contrasto
© Elliott Erwitt / Magnum Photos/ Contrasto

Fotografie ritrovate, non perse è il titolo del libro pubblicato da Contrasto e composto da 168 immagini inedite di Elliott Erwitt. Le immagini raccolte erano state scartate dagli scatti del fotografo ma ora acquistano un significato nuovo.

Le fotografie di Elliott Erwitt

Elliott Erwitt, nato a Parigi nel 1928 ha vissuto un pezzo d’infanzia a Milano. La sua carriera si lega indissolubilmente con l’agenzia fotografica Magnum dove ha iniziato a lavorare nel 1953. Ora, a 92 anni, Erwitt è uno dei fotografi più famosi di sempre. Alle spalle una carriera lunga 70 anni e riconoscimenti pari a quelli di altri grandissimi della fotografia internazionale come Henry Cartier Bresson, Robert Frank e Robert Capa – il co-fondatore di Magnum.

New Orleans, Louisiana, 1947. Courtesy Elliott Erwitt, Magnum Photos, Contrasto.
Una fotografia scattata da Elliott Erwitt a New York nel 1954 e ora raccolta nel libro Fotografie ritrovate, non perse. Courtesy elliott Erwitt, Magnum Photos, Contrasto.
New Orleans, Louisiana, 1950. Courtesy Elliott Erwitt, Magnum Photos, Contrasto.

Come è nato Fotografie ritrovate, non perse


Il libro edito da Contrasto è frutto di due anni di ricerca all’interno della vastissima produzione fotografica di Erwitt. Il fotografo ha passato in rassegna oltre 600 mila immagini nel suo studio a Manhattan. Da 1850 fotografie si è poi arrivati a una selezionarne 168, tutte raccolte nel libro.
Le immagini ci portano nel mondo di Erwitt che propone alcuni degli “scarti” risalenti ai suoi primi negativi sviluppati in età adolescenziale. Si passa poi a scatti di viaggi in Scozia, a Cuba e in giro per l’America.

L’intenzione di questa pubblicazione curata da Erwitt è infatti quella di completare l’archivio visuale della sua incredibile carriera.
L’introduzione, affidata a Vaughn Wallace, riporta alcuni episodi delle collaborazioni con Erwitt spiegando come il materiale raccolto in questo libro sia più pacato e riflessivo rispetto a fotografie più d’impatto del fotografo. Le immagini raccolte nel libro non sono che la palestra di Erwitt la realizzazione dei suoi scatti più sensazionali.

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