07 giugno 2021

Torna Images Gibellina: arte e fotografia a servizio della collettività

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La terza edizione di Images Gibellina 2021 il festival di fotografia e arti visive open air e site-specific, si svolgerà dal 30 luglio al 29 agosto.

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Fang Wen_ Maskbook

Images Gibellina 2021: torna il primo festival di fotografia e arti visive open air e site-specific in Italia. Si svolgerà dal 30 luglio al 29 agosto nella suggestiva cittadina siciliana di Gibellina (Trapani).

Installazioni fotografiche di grande formato, mostre outdoor, talk e proiezioni faranno della suggestiva città di Gibellina un museo d’arte contemporanea interattivo e accessibile a tutti, utilizzando lo spazio urbano come scenario privilegiato di sperimentazioni ed esposizioni sempre nuove.

Il festival è organizzato e prodotto dall’Associazione culturale On Image e dalla Biennale svizzera Images Vevey ed è promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura dal Comune di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi. La direzione artistica è invece stata curata da Arianna Catania e Stefano Stoll.

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Fang Wen_ Maskbook

Tra le collaborazioni istituzionali: MAXXI-Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, Istituto Svizzero (Roma), Pro Helvetia, Ambasciata di Germania.

La città di Gibellina, che ospita il festival alla sua terza edizione, è stata costruita ex novo in seguito al terremoto che nel 1968 distrusse la maggior parte dei comuni della valle del Belice. L’area su cui sorge l’attuale centro abitato dista undici chilometri dai ruderi del vecchio paese in cui Alberto Burri ha realizzato l’opera memoriale di land art, il Grande Cretto. Nel 1970 l’amministrazione guidata dal sindaco Ludovico Corrao scelse di accompagnare l’edificazione della nuova Gibellina con un ambizioso progetto di arredo urbano che l’avrebbe trasformata nel più grande museo a cielo aperto d’Italia. Artisti e architetti di fama internazionale furono così invitati a reinventare l’aspetto della nuova città antisismica, attraverso una serie di interventi per lo spazio pubblico che comprendessero sia il riassetto urbanistico dei luoghi maggiormente rappresentativi della vita collettiva, sia la produzione di oltre cinquanta opere d’arte, sculture e installazioni da collocare in tutto il tessuto urbano.

Tra gli artisti che collaboreranno a questo festival, continuando la celebre storia artistica del paese, vi sono Bruce Gilden (USA), Stephen Gill (UK), Maurizio Galimberti (Italia), Batia Suter (Svizzera), Francesco Jodice (Italia), Riverboom (Italia/Svizzera), Fang Wen (Cina), Simona Ghizzoni (Italia), Massimo Siragusa(Italia), Jun Ahn (Corea), Robert Pufleb & Nadine Schlieper (Germania), Hayahisa Tomiyasu (Giappone), Edoardo De Lille/ Giulia Piermarini (Italia), Cécile Hummel (Svizzera).

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Jun Ahn_Self Portrait(2009)_Seoul

Images Gibellina 2021: un agenda fitta di eventi imperdibili

Il tema scelto per quest’edizione, è la molteplicità, che ciascuno degli artisti ha interpretato restituendo attraverso le immagini, un’indagine visiva che fotografa, ed è proprio il caso di dirlo, la società contemporanea.

Su questa scia Bruce Gilden (New York, 1946), tra i mostri sacri della storia della street photography presenta a Gibellina Italians. Si tratta di una serie di 22 ritratti per la prima volta esposti tutti insieme. Tra volti dei passanti incontrati per le strade di Roma, Milano e Palermo si legge un commento sulla nostra nazione. Francesco Jodice (Napoli, 1967) indaga invece i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo attraverso i suoi Ritratti di classe: un vasto album fotografico, realizzato tra il 2005 e il 2019, che raccoglie le immagini degli studenti di alcune scuole elementari, medie e superiori di tutta Italia, soffermandosi sulle nuove generazioni e osservando con rigore i cambiamenti culturali in corso.

Tra le prospettive di indagine sul futuro, Images Gibellina 2021 si sofferma sul campo delle relazioni umane nell’era post-pandemica. Una ricerca che Riverboom, il collettivo formato da fotografi, registi, grafici, nato attorno a un nucleo di giornalisti di guerra, ha condotto partendo dal direttamente dal contatto più romantico e autentico del genere umano: il bacio. Il risultato è Bacioni da Gibellina, la serie fotografica (ispirata a Gros bisous de la Côte Fleurie presentato al Festival Planches Contact di Deauville (Francia) nel 2020) che celebra la rinascita, con una galleria di baci di coppie di gibellinesi ritratti nei luoghi architettonicamente più iconici della propria città. Una messa in scena dell’amore, la più sincera e credibile fotografia dei tempi del distanziamento sociale.

Ma non solo fotografia ad Images Gibellina 2021 quest’anno sarà organizzata una proiezione a cura del MAXXI dedicata al Fondo Luigi Ghirri – Lotus International, acquisito quest’anno dal museo. Lotus Interntional è una rivista con cui Ghirri ha collaborato per circa dieci anni a partire dal 1983 (anno in cui riceve l’incarico di fotografare il cimitero di Modena di Aldo Rossi), e comprende oltre 350 fotografie tra stampe originali e proiettate (molte sono inedite), integrate da esemplari delle pubblicazioni originali, testi e materiali di lavoro (tra cui pagine di menabò, appunti autografi, ecc.).

La fusione tra fotografia e film sarà sperimentata anche con l’artista svizzera-olandese Batia Suter (Bülach, 1967), che in occasione dell’opening del 30 luglio proietterà un suo lavoro video in forma di videomapping sulla spettacolare abside sferica della Chiesa Madre progettata dall’architetto Ludovico Quaroni nel 1972

A rendere ancor più importante quest’edizione del festival, è infine l’inaugurazione di una nuova sezione della prestigiosa Collezione Permanente della Fondazione Orestiadi, che sarà interamente dedicata alla fotografia, per custodire la memoria dei lavori di anno in anno prodotti, e del passaggio degli artisti a Gibellina, lasciadone tracce concrete in città, portando avanti un progetto avviato 50 anni fa e mai arrestato.

Insomma un festival imperdibile a cui non vediamo l’ora di partecipare.

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Francesco Jodice, Ritratti di classe, Istituto Mirafiori, Torino, II D 2005

 

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