09 dicembre 2019

exibart.talks: intervista a Elisa Lipari

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Torna exibart.talks con un'intervista a Elisa Lipari, che parla di astrologia, collettivi femministi e di tutti i suoi progetti per il futuro

exibart.talks presenta la nuova rubrica dedicata al mondo dell’illustrazione e del fumetto italiano. Ogni settimana sul nostro sito, un’intervista esclusiva. L’appuntamento di oggi è con Elisa Lipari.

 illustrazione per instartwort magazine (courtesy: elisa lipari)
Illustrazione per Instartwort Magazine (courtesy: Elisa Lipari)

Ciao Elisa. Per prima cosa: com’è iniziato il tuo percorso come illustratrice?
«Ciao a voi! Ho sempre disegnato, fin da quando ero piccola, ho frequentato il liceo artistico che mi ha fornito gli strumenti necessari per perfezionarmi da sola. All’università ho scelto di studiare Lettere e Storia dell’Arte, altre mie grandi passioni, e nel frattempo disegnavo sporadicamente. Durante gli anni universitari ho frequentato un corso di progettazione artistica e culturale, interessata alla parte teorica del corso sulla parte progettuale e organizzativa “dietro” all’aspetto creativo che ha finito però per spronarmi tantissimo a iniziare un vero e proprio percorso come illustratrice, dando maggior spazio e importanza a questa passione covata per moltissimi anni».

Che cosa ti ispira nei tuoi lavori?
«Mi faccio ispirare da moltissime cose, soprattutto da me stessa e da quello non riesco a dire in altro modo se non attraverso il disegno. La scrittura e il disegno sono in questo senso per me due strumenti complementari: dove non riesco a esprimermi a parole arriva l’illustrazione. Poi sono molto curiosa, mi faccio ispirare da tutto: i libri che leggo, le mie paure, il corpo, scorci di vita, mia e altrui, ci sono così tante cose dalle quali farsi ispirare e trasformare».

illustrazione per plug mi in collaborazione con aw lab & TUTTE collective

Sei una delle fondatrici di TUTTE Collective, collettivo femminista di illustratrici e grafiche con sede a Milano. Dicci qualcosa di più su questo progetto.
«TUTTE ormai è per me molto più che un semplice collettivo, è la mia famiglia. È un progetto nato nel 2017 insieme a Cecilia Grandi e Manola Buonincontri e altre amiche e colleghe creative: ci siamo riunite per creare una comunità inclusiva che desse spazio alle donne – o per meglio dire a chi si identifica nel genere femminile – grafiche e illustratrici esordienti, uno spazio fondato sui valori del femminismo intersezionale. TUTTE è nato dalla necessità di tutte noi di darci una mano a vicenda, unire le forze per dire qualcosa insieme. Facciamo molte cose insieme: un progetto editoriale che esce ogni sei/otto mesi circa nel quale scegliamo un tema e selezioniamo un numero di illustratici che vogliano rappresentarlo; organizziamo eventi che coinvolgano altri progetti
esordienti a cui vogliamo dare spazio e collaboriamo con diverse realtà (Nike, Senza Rossetto, Add Editore e molti altri) diventando – si spera – anche un ponte tra illustratrici e mondo del lavoro».

illustrazione per dlso magazine su Stella Donnelly

Da un punto di vista tecnico, qual è il processo di realizzazione dei tuoi lavori?
«Sono molto impulsiva, direi persino poco paziente. In questo periodo lavoro moltissimo su digitale e questo mi aiuta ad essere meno frettolosa, a rifinire con più serenità la composizione e la scelta dei colori. Spesso faccio diverse prove in digitale e una volta soddisfatta mi sposto su carta e lavoro lì, oppure continuo in digitale: essendo per me il più delle volte un’esigenza, un modo per esprimermi, il processo di solito è molto rapido e istintivo».

C’è qualche artista contemporaneo o non, che in qualche modo ha suggestionato il tuo lavoro?
Moltissimi! Come dicevo sopra studio storia dell’arte e molti anni fa addirittura collaboravo con una rivista con la quale scrivevo recensioni di mostre e gli articoli erano sempre accompagnati da una rielaborazione delle opere viste. È una pratica che mi piace molto fare, rivedere con i propri occhi le opere di altri. Senza pensarci troppo ti dico i nomi degli artisti – contemporanei e non – che mi non stancano mai di affascinarmi: Jenny Holzer, Wasted Rita, Giuseppe Penone, Cecily Brown, Mark Rothko e Maria Lai».

Illustrazione per add editore

Lo scorso mese hai disegnato per noi un bellissimo oroscopo (a proposito, di che segno sei?). Progetti per il futuro?
«Grazie! Mi sono divertita molto a disegnarlo e sono una fiera Bilancia. Progetti per il futuro ce ne sono tanti e sono diversi: sto finendo gli studi, sto collaborando con diverse realtà sia come scrittrice che come illustratrice. Sto portando avanti un progetto personale che vorrei trasformare in una fanzine o albo illustratro, magari con l’inizio del nuovo anno».

Un giovane illustratore/illustratrice da tenere d’occhio
«Oltre a tutte le ragazze di TUTTE? Ti dico Antonio Pronostico e Elisabetta Bianchi».

Un film, una canzone, merenda preferita
«Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher, Symbol di Adrienne Lenker, tè bollente con un goccio di latte e pane e marmellata».

Potete continuare a seguire Elisa qui:
@lipsteria

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