13 ottobre 2010

in fumo_opinioni Separati in casa

 
Ancora una volta al centro di tutto c'è Lucca. La città che ogni anno ospita il tradizionale salone, ha anche un Museo del Fumetto. Ma fra le due realtà il rapporto è glaciale...

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Quella di quest’anno sarà una Lucca un po’ fricchettona.
Il pay-off del Comics & Games 2010 invita a quattro giorni di pace, fumetti e giochi.
E se non si fosse capito il messaggio, c’è sempre il manifesto pronto a
chiarire le idee. Ecco, lì c’è quella piccola peste di Cappuccetto Rosso. Dite
sia una brava bambina? Certo, lo è nelle varie trascrizioni dei fratelli Grimm
o di Charles Perrault. Ma questa è un’altra fiaba, è tutta un’altra storia.
Infatti, quella ragazzina tutto pepe si legge un fumetto appesa ai fili di una
mongolfiera sopra gli alberi di Torre Guinigi. E il Lupo Cattivo, chitarra in
spalla e camicia in stile Woodstock, si fa una canna (ma no, è una
sigaretta…) seduto sul cofano di un maggiolino a fiori su cui sono legati ben
stretti bongo, pecorella, ombrellone e botte di vino. Chi manca ancora? Ah, la
vecchia nonna. Sta lanciando fragole con la fionda. E il cacciatore, pipa in bocca,
si è dato alla pesca. Mica scherza: pesca fumetti.

È proprio attorno a questo mondo straordinario e
contraddittorio che si sviluppa la Lucca dei comics e delle polemiche. Se da
una parte s’inneggia alla pace col bel manifesto di Max Frezzato – artista d’alto livello, capace
di creare su qualsiasi supporto e con qualunque materiale, purtroppo snobbato
dalla critica e poco conosciuto dal pubblico – la società partecipata che
organizza il festival di settore più importante d’Italia lascia fuori dai giochi
il Museo del Fumetto di Lucca, la struttura cugina che però è di esclusiva
proprietà comunale. Sia chiaro: nessuno ha mai fatto un passo avanti per
trovare un punto d’incontro. Né gli amministratori né i responsabili delle due
realtà hanno compiuto il benché minimo sforzo perché qualcosa potesse cambiare.
Semplicemente ognuno va per la sua strada. Eppure ci si aspetterebbe qualcosa
di più da quella che è comunemente riconosciuta come “la città del
fumetto”.

Il Pinocchio di Max Frezzato
Però non tutto va come deve. Così, nei quattro giorni di
“pace, fumetti e giochi” (dal 29 ottobre al primo novembre) Lucca si
spacca in due: da una parte c’è Lucca Comics & Games 2010 coi suoi grandi numeri e un
bilancio societario da ripianare (nonostante aumenti lo spazio espositivo – e
il costo del biglietto – l’austerity ha già imposto il sacrificio del festival
d’animazione primaverile, Lucca Animation, e l’allestimento di tre mostre low cost: Massimiliano
Frezzato, Ausonia,
Gary Frank
e
un’antologica sul Libano); dall’altra c’è il Museo del Fumetto, che continua a
portare avanti il suo programma espositivo e che in quei giorni ospiterà nelle
sue sale i primi Stati generali del fumetto.

Chiaramente un evento tira l’altro. Nel 2009 il salone del
fumetto ha contato 140mila presenze (il 60% ha un’età compresa fra 15 e 35
anni), numeri assolutamente rilevanti per i circa 400 espositori che continuano
a pensare che questa sia la piazza migliore – e più appetibile – dove
presentare novità editoriali e prodotti connessi al mondo comics (la “costola”
games, ormai prepotentemente affermata, ha invece una vita autonoma e
decisamente florida). Ci saranno anche centinaia di autori, perché ogni casa
editrice porta i migliori cavalli di scuderia. Claudio Stassi per EtruscomixQuindi non è difficile
immaginare le presenze agli Stati generali, nati su iniziativa di Claudio
Stassi
(autore
per Rizzoli, Becco Giallo, Tunué, Pavesio) e del critico Luca Boschi. Che su Cartoonist
globale
scrive
così: “In coincidenza con le date di Lucca Comics & Games 2010, ma non
organizzata nell’ambito delle sue iniziative, quest’anno si terrà una tavola
rotonda interamente dedicata ai temi e ai problemi più importanti dei
fumettisti italiani, dove saranno presenti alcuni rappresentativi autori
italiani e si auspica la partecipazione dei professionisti del settore con
interventi mirati e circostanziati
.

Insomma, più che il fumetto, a essere in crisi sono i
rapporti fra editori e autori. Soprattutto in relazione al mercato, che
cambiando in fretta rende necessaria una riflessione attenta cui far seguire
provvedimenti concreti e condivisi. “Lo scopo di questa iniziativa non è di
portare in piazza le beghe in merito ai compensi degli autori
”, spiega Claudio Stassi. “Vorremmo
poter fare un’analisi più ampia che toccherà vari punti di interesse generale,
compreso quello del ruolo del fumetto nel mercato editoriale. L’obiettivo è di
iniziare un dibattito serio su un tema troppo spesso sottovalutato sperando di
condividere alcuni punti contrattuali chiari e fondanti per tutti quanti
”.

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Il
Comics Day

gianluca testa

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper
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dal 29 ottobre al primo novembre 2010

Lucca Comics & Games 2010

Info: www.luccacomicsandgames.com

[exibart]

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