10 febbraio 2010

in fumo_recensioni Le strade di sabbia

 
Personaggi surreali e visioni oniriche per una storia kafkiana e a tratti sentimentalmente intimista. Storie di solitudini ed eccessi, di ossessioni e ricerche, scorrono lungo le strade di sabbia immaginate di Paco Roca...

di

Tutto ha inizio in una libreria. Il nostro personaggio
senza nome riceve una telefonata mentre stringe al petto una copia di Tintin
in Tibet
.
Comprerà una statua di Corto Maltese a grandezza naturale. “Uno di quei
pupazzi orribili che solo a te piacciono”
, si sente rispondere dalla voce
metallica che esce dal cellulare. Ebbene, il nostro personaggio senza nome si
perderà di lì a poco lungo le strade del quartiere vecchio. Che scopriremo
essere Le strade di sabbia.
Comincia così un’avventura che si spinge al di là
dell’immaginario letterario e pittorico. Un percorso freudiano inquietante e
seducente che non si appesantisce mai, complice anche lo humour leggero che non
si perde neppure di fronte all’uomo che prepara e aspetta la propria morte.
Lungo quelle vie, in quel quartiere, ha inizio una nuova vita. O forse una vita
parallela. Sembra quasi che Paco Roca (Valencia, 1969), che con Rughe ha fatto riflettere e piangere,
con questo romanzo grafico desideri invece esplorare in profondità l’animo
umano per dire che, alla fine, esiste una via d’uscita. Anche se non è quella
che ti aspetti.
Vignette da Le strade di sabbia di Paco Roca
L’immaginazione, il sogno, l’evasione, la ricerca e la
conquista. Tutto questo, e molto altro, convive in una storia fatta
d’interiorità ed eccessi, di relazioni e pulsioni, di ossessioni e speranze. E
le citazioni e i rimandi, a volte ben descritti dal prezioso prologo di Juan
Manuel Díaz de Guereñu
, passano da Jorge Luis Borges a Julio Cortázar, da Franz Kafka a
Gabriel García Márquez. L’ambiente ricorda poi Maurits Cornelis Escher. L’Hotel
La Torre, come una babele. E così le sue scalinate e le strade attorno.
In questi spazi immaginari dove si dorme di giorno per
sfuggire alla morte, si muovono personaggi straordinari che Paco Roca disegna
con mano leggera. Il suo è un segno preciso mai troppo netto, e i suoi profili
sono essenziali ma non minimalisti. Si prende cura della scenografia ma senza
eccedere in disegni architettonici. La verità è che, nella sua completezza,
l’autore racconta un percorso intimista e complesso con una leggerezza di
parola e di segno quasi disarmante. Leggerezza che trova la propria
complementarietà nell’uso del colore, determinante per sottolineare ritmi ed
emozioni, già ben scanditi da una costruzione narrativa eccellente.
Studio di copertina per Le strade di sabbia di Paco Roca
Una storia da leggere, quindi. Che la Tunué, come è solita
fare, ha saputo confezionare. A partire dalla copertina (di cui si trovano gli
studi preparatori all’interno del volume) e fino alle citazioni (Lewis
Carroll), dai testi introduttivi alle informazioni sul tipo di carta
utilizzata. Una cosa utile, educativa e assai gradita.

articoli correlati
L’immaginario di Tunué
Rughe

gianluca testa


Paco Roca – Le strade di sabbia
Tunué, Latina (RM) 2009
Pagg. 112, ill. col, € 14,90
ISBN 9788889613832
Info: la scheda
dell’editore

[exibart]


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui