17 luglio 2006

infumo_vitamina f Un supereroe che beve troppo caffè

 
Nel panorama delle parodie supereroistiche, che vanno dal serial italiano Rat-man di Ortolani ai Mistery Men portati al cinema da Kinka Usher, ai fumetti diMonsieur Fruit del francese Nicolas de Crecy, si aggiunge Too Much Coffee Man. Uno fumetto originale...

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Tutto comincia in una scuola superiore americana dove un giovane studente secchione ottiene un appuntamento con la ragazza di cui è innamorato che, va detto, ha deciso di sfruttarlo per farsi fare i compiti. L’incontro è fissato in una caffetteria e durante la lunga attesa il giovanotto beve un caffè dopo l’altro. Sarà proprio il caffè, ricavato da piantagioni transgeniche irrorate di ddt e accidentalmente esposte a radiazioni cosmiche a trasformarlo in un bizzarro supereroe dalla tazzina sulla testa. Iniziano così le avventure di Too Much Coffee Man di Shannon Wheeler, supereroe ipercaffeinato che affronta imprese epiche, come scegliere la carta igienica al supermercato cercando logicità nella figura illustrata sulla confezione. In realtà l’eroe caffeinomane non ricalca il modello della parodia classica, forse non è nemmeno una parodia vera e propria e proprio questo lo rende decisamente originale: Too Much Coffee Man più che tentare di salvare il mondo monologa rivolto ai lettori cercando di risolvere grandi quesiti filosofici, senza dimenticare di dare qualche consiglio per azzerare il debito nazionale. Tra una storia e l’altra l’eroe ne approfitta per illustrare ai lettori i principi dell’effetto placebo mentre delega a un cane di passaggio la spiegazione della teoria anarchica. Il caffè è ovviamente un elemento comune a tutti i racconti, Una tavola di Too Much Coffe Man compreso quello realmente accaduto a un’anziana signora che nel ’92 citò per danni McDonald per un caffè troppo caldo che le provocò ustioni di terzo grado. Too Much Coffee Man ripercorre le fasi del processo in cui i difensori di McDonald cercano di attribuire alla signora la responsabilità dell’incidente e di sminuire la gravità delle lesioni subite. Ma la parte più interessante riguarda l’informazione che i giornali diedero dei fatti, schierandosi in evidente difesa del colosso multinazionale, e disegnando la donna come una perversa anziana che correva in auto incurante del caffè bollente. Per la cronaca: Stella Liebeck vinse la causa, ottenne un risarcimento e da allora McDonald ha abbassato la temperatura dei suoi caffè.

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Two much coffee man, Shannon Wheeler, Alta Fedeltà,112 pp b/n, euro 9,50

[exibart]

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