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Un ritorno in pompa magna, con l’annuncio di 177 gallerie da 32 Paesi in giro per il globo. E una nuova edizione anche per Encounters, l’amatissimo settore dedicato alle opere su larga scala, in mostra per la prima volta dall’anno della pandemia. Sono lontani i tempi del Ghost Booth, fa le cose in grande stavolta Art Basel Hong Kong, in calendario all’Hong Kong Convention and Exhibition Centre dal 23 al 25 marzo (preview 21 e 22 marzo). Il 2023 «segna il suo più grande spettacolo dal 2019», lo comunicano a gran voce dal colosso di MCH Group, mentre altri giganti dell’art system – Sotheby’s e Christie’s in prima linea -pianificano l’apertura di nuovi quartieri generali in città. Vi anticipiamo qui i primissimi highlights della nuova edizione, tra nomi ultra noti e assolute novità.
Si parte proprio da Encounters, con una sfilata di 13 opere monumentali, pronte a invadere gli spazi dell’HKCEC. Qualche protagonista: Blindspot Gallery presenta Mr. Cuddles Under the Eave (2021) tra i lavori in programma, con quegli oggetti inanimati che si impossessano senza scrupoli delle emozioni umane. Non meno stranianti le sculture di manichini mascherati in Solitude of Silence (2017-2019), ad opera di Gimhongsok, una riflessione – su larga scala – sul valore del lavoro (Galleria Kukje). «Dopo un lungo periodo di distanza», commenta la curatrice Alexie Glass-Kantor, «l’opportunità di attivare gli incontri sembra particolarmente importante. Ogni progetto nel settore di quest’anno considera in qualche modo come possiamo mantenere lo spazio – come potremmo essere presenti – individualmente e collettivamente nella singolarità e precarietà di questo momento».
Spazio all’offerta di Kabinett, il settore dedicato alle presentazioni tematiche all’interno di 15 stand internazionali. Inclusa la galleria Mazzoleni, con sede a Torino e a Londra, che a Hong Kong punta i riflettori sulla ricerca condotta tra la metà degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 dal maestro Hans Hartung. Non mancano poi le opere su carta dell’artista indonesiano Agus Suwage, pronte a indagare il concetto di identità dal punto di vista dell’antica cultura indù-buddista (proposte da ROH Projects). E menzioniamo ancora le opere in marmo di Hu Qingyan, la serie si intitola World of Silence, un’indagine sul tema del vuoto ripercorsa dallo stand di Galerie Urs Meile.
![art basel hong kong](https://www.exibart.com/repository/media/2023/02/hand-me-your-trust.jpg)
Altri protagonisti dell’edizione 2023. Nella sezione Conversations, a cura di Stephanie Bailey, si segnalano tra gli altri il confronto tra Jerry Gogosian, Freeze Magazine e The White Pube, insieme a una riflessione sulle sinergie tra mecenatismo pubblico e privato animata da Nadia e Rajeeb Samdani e Michael Govan. Ricchissima poi la proposta del settore Film, curato dall’artista multimediale e produttore cinematografico Li Zhenhua, con otto proiezioni e 29 opere video di artisti di tutto il mondo, da Mónica de Miranda ad Angela Su, da Tromarama a Shen Xin.
E non finisce qui. L’opera site-specific Hand Me Your Trust (2023) dell’artista svizzera Pipliotti Rist occuperà la facciata del museo M+ di Hong Kong durante l’intera programmazione di Art Basel Hong Kong – e poi ancora ogni sabato e domenica dal 22 maggio al 17 giugno, ben oltre i tempi della fiera. Creata con il supporto di UBS e Art Basel, l’opera video mostrerà mani umane che fluttuano nello spazio. «Rist assume non solo il patrimonio di design e l’architettura di Hong Kong», spiegano gli organizzatori, «ma anche le singole mani che hanno scolpito, collocato e forgiato queste forme onnipresenti».
Appuntamento a fine marzo, con il ritorno in grande stile del gigante fieristico di Hong Kong.