-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Milano guarda al futuro, ma riscopre il passato. C’è la vendita di Arte Antica nel calendario meneghino di Cambi Casa d’Aste – una novità assoluta per la maison, che tradizionalmente riserva le selezioni di Fine Art per Castello MacKenzie, la sede di madre di Genova. «Dopo anni in cui l’attenzione sembrava concentrarsi esclusivamente sul contemporaneo», rivela a exibart il presidente Matteo Cambi, «oggi collezionisti e appassionati stanno riscoprendo il valore e la qualità storica, culturale e decorativa delle opere antiche». Quindi, Milano, 21 maggio: pronti al vaglio del martello un centinaio di lotti, nessun limite tra arredi, dipinti, sculture e oggetti d’arte. Inclusi veri e propri capolavori museali, vedi la Madonna con Bambino, San Luigi e San Giorgio di Santi Buglioni, che testimonia la tradizione robbiana nella Firenze del XVI secolo (stima € 30.000-50.000). Vedi ancora il Ritratto di Pellegrino del Ferro ad opera di Giacomo Ceruti, detto Il Pitocchetto, proprio in coda alla super retrospettiva sul pittore lombardo a Brescia e alla mostra A compassionate eye, al Getty Museum di Los Angeles. «È un’opera che incarna tutta la finezza psicologica e pittorica del maestro bresciano, capace di restituire con straordinaria empatia l’umanità dei suoi soggetti», spiega ancora Cambi. «Si inserisce pienamente nella sua riscoperta critica e offre ai collezionisti un pezzo di assoluta rilevanza museale». Lo sguardo diretto, ma malinconico, compassato, nessuna idealizzazione – «commovente», dice un collezionista incrociando i suoi occhi, in via San Marco 22. Stima: € 40.000-50.000.

Una Madonna con Bambino in terracotta, di ambito donatelliano, dei primi decenni del XV secolo (stima € 12.000-18.000) – lo stiacciato marcato in alto, il rilievo più pronunciato nella parte bassa dell’opera, ma «assume un senso in prospettiva, ammirata dal basso», commenta uno studioso durante la preview; un importante monetiere del XVII-XVIII secolo, di evidente produzione napoletana – con Castel dell’Ovo e la fontana del Nettuno stilizzati, a mo’ di ulteriore garanzia (stima € 25.000-35.000); e poi candelabri, pendole, cassettoni intarsiati, anche un’arpa da concerto, argenti, arazzi, diverse consolle. Occhi puntati sui lotti della collezione di Giuseppe Podda, una vera wunderkammer, raffinata, non convenzionale, che spazia dal Medioevo al Rinascimento, con sprazzi eclettici di epoche successive. «Per i collezionisti di oggi», dichiara Cambi a exibart, «una raccolta simile rappresenta un’occasione preziosa per scoprire opere di grande qualità, spesso inedite, e per avvicinarsi a una visione del collezionismo libera e personale, non ingabbiata da mode o tendenze». Come il bassorilievo medievale in marmo bianco al lotto 1, con gli episodi tratti dalle storie del Patriarca biblico Giuseppe e dei Santi guerrieri, è attribuito alla scuola romanica dell’Italia meridionale, XII-XIII secolo (stima € 15.000-20.000). E a proposito di provenienze speciali: menzione d’onore per il presepe della Collezione Bulgari di Roma, un tripudio di corallo e materiali pregiati che rimano con l’esemplare analogo – presumibilmente coevo, del XVIII secolo – conservato al Museo Pepoli di Trapani. Pronostico fino a € 80.000.

«Il mercato dell’arte antica in Italia sta vivendo un momento di rinnovato interesse», non ha dubbi Matteo Cambi, che attribuisce il trend anche a «una maggiore sensibilizzazione e a una generazione di collezionisti attenti anche alla provenienza che ogni opera è in grado di offrire». Per chiudere, una chicca da non perdere in catalogo – la chiediamo direttamente al presidente della casa: «Il rarissimo gruppo scultoreo in legno raffigurante l’Annunciazione, attribuito a Domenico di Niccolò, detto “dei cori”. È un’opera senese della prima metà del XV secolo, proviene da prestigiose collezioni storiche, tra cui quella dei fratelli Volterra di Firenze, ed è stata presentata alla Prima Mostra Nazionale Antiquaria di Palazzo Strozzi nel 1953». Stima € 100.000-120.000, a mani basse il top lot della selezione. Verdetto finale mercoledì 21 maggio.

