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Christie’s mette all’asta la collezione di Elton John
Mercato
di redazione
Una collezione di opere d’arte e di cimeli che racchiudono una vita, una carriera, una leggenda. Vanno all’asta da Christie’s gli oggetti dell’attico di Atlanta appartenuto a Elton John, una sfilza di lotti più o meno noti, più o meno patinati, custoditi fin dagli anni ’90 al 36esimo piano di Peachtree Road. Qualche esempio? L’opera Your Song di Damien Hirst, ovviamente firmata e personalizzata, con un valore stimato di $ 350.000-450.000. Ma anche un ritratto di Elton John realizzato da Julian Schnabel, qui la valutazione è di $ 200.000-300.000. Seguono pezzi unici del suo sfavillante guardaroba di scena, come il notevole ensemble color avorio e oro disegnato da Annie Reavey (stima: $ 8000 e i 12.000), e poi ancora una selezione di camicie vintage di Gianni Versace (stima: tra i $ 4000 e i $ 6000), un magnifico pianoforte a coda Yamaha (stima: $ 30.000-50.000), vetri d’arte, oggetti d’antiquariato, manufatti provenienti dai suoi viaggi in giro per il mondo. Le prime indiscrezioni parlano di un bottino da $ 10 milioni.

C’è davvero tutto, fotografie, opere d’arte, moda, costumi, tracce silenziose di quella – non esattamente umile – dimora di Atlanta, venduta l’anno scorso per la modica cifra di $ 7,2 milioni. L’incanto di Christie’s, che si terrà a partire dal 21 febbraio al Rockefeller di New York e si articolerà in una serie di 8 aste totali (live e online), offre uno spiraglio privilegiato sulla vita, il lavoro e l’arte della voce di Your Song, di Rocket Man, di Candle in the Wind. «Una testimonianza della visione eclettica, dell’abilità artistica e del gusto impeccabile di un uomo», la definisce così Tash Perrin, Deputy Chairman, Christie’s Americas. Il titolo della vendita strizza l’occhio a uno dei suoi titoli più celebri, si chiama Goodbye, Peachtree Road.

Straordinaria, tra le altre, la passione di John per la fotografia, che iniziò a collezionare avidamente negli anni ’90. «Creando un’atmosfera da galleria d’arte», confermano dalla casa d’aste, «ha adornato le pareti della sua residenza di Atlanta con opere di artisti pionieristici come Andy Warhol, Helmut Newton, Robert Mapplethorpe, Peter Beard, Herb Ritts, Richard Avedon…». Si passa da una categoria all’altra. Senz’altro iconici sono quegli stivali argentati con le lettere E e J in rosso, laterali, indossati durante innumerevoli performance negli anni ’70 (la stima è di $ 5000-10.000). Spazio anche ai gioielli: il pendente tempestato di diamanti a formare la scritta the bitch is back potrebbe raggiungere quota $ 40.000, poi un grande classico, il riconoscibilissimo Cartier Crash offerto in catalogo per $ 70.000-10.000. L’appuntamento è a febbraio, con l’esito del martello di Christie’s. Che saluta oltreoceano la competitor Sotheby’s che a Londra, lo scorso anno, aveva polverizzato ogni aspettativa con la vendita da £ 40 milioni della collezione di Freddie Mercury. Scontri a ritmo di superstar.

