03 novembre 2022

Dorotheum, antichi maestri e nuove scoperte all’incanto

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Tutto pronto a Vienna per la vendita autunnale dedicata agli Old Masters. Inclusi alcuni dipinti ritenuti perduti, oggi riscoperti dagli esperti della casa d'aste

Giovanni Francesco Barbieri, called Il Guercino and Benedetto Gennari, Neptune (dettaglio). Courtesy: Dorotheum

9 e 10 novembre nel cuore dell’Europa, per la sfilata senza tempo degli Old Masters di Dorotheum. Dopo quella Maddalena penitente di Tiziano che, lo scorso maggio, triplicava le stime iniziali fino a quota € 4,8 milioni (qui), la casa d’aste di Vienna torna in scena con una sfilza di dipinti perduti, riscoperti, reimmessi sul mercato, in un viaggio attraverso secoli e nazioni. Si parte dal Nettuno di Guercino e Benedetto Gennari, che fino ad oggi era noto soltanto per le copie di bottega. «Gennari era specializzato nella rappresentazione di effetti luminosi scenografici», spiegano dalla maison, «qui si riconoscono nella leggera schiuma argentea delle onde e nel bagliore metallico del tridente e delle squame dei pesci». La stima: una cifra compresa tra € 200.000 e 300.000.

C’è un Trionfo di Apollonio di Giovanni al lotto 9 dell’incanto, una sfilata di cavalieri, una narrazione di spiccato gusto cortese, la foglia d’oro preponderante, a impreziosire cinture, vesti, else di spade. Un tempo era il pannello frontale di un tradizionale contenitore nuziale  di quelli utilizzati per riporre biancheria e oggetti personali, tanto in voga nella Firenze del Quattrocento e, a partire dal XIX secolo, anche tra collectors e musei internazionali (stima: € 400.000 – 600.000). Curioso il Ritratto di gentiluomo con in mano una lettera del bolognese Bartolomeo Passerotti, pittore apprezzato dai suoi contemporanei e dalle generazioni successive, da Tiziano a Guido Reni. Soffermatevi sui dettagli: la gorgiera che risalta l’incarnato del viso, la mano che afferra il braccio della sedia, le rughe che sovrastano il volto, tracce inesorabili del tempo sulla pelle. Neanche a dirlo, un’altra recente riscoperta di Dorotheum. La valutazione: € 150.000 – 200.000.

Apollonio di Giovanni, The Triumph of the Consul Lucius Aemilius Paullus. Courtesy: Dorotheum

La lista è lunga, è preziosa, ovviamente rara: Il Colosseo, Roma di Gaspare van Wittel, il Vanvitelli (stima: € 250.000 – 300.000), Piazza San Marco di Michele Marieschi, Venezia (stima € 300.000 – 400.000), Il giudizio di Mida di Denijs van Alsloot e Hendrick de Clerck (stima: € 100.000 – 150.000), un putto in preghiera su fondo oro attribuito a Cosimo Rosselli (stima: € 25.000 – 35.000). E poi le botteghe, gli allievi più o meno diretti, più o meno in competizione con i loro illustri predecessori. Ciliegina sulla torta, una Maddalena ad opera di Ambrosius Benson: una figura ricca, elegante, contemplativa, tipica della produzione matura del pittore  ma al tempo stesso seducente, carica di tutti gli orpelli di cui godeva, e ostentava, l’élite fiamminga in pieno Rinascimento. La valutazione va di pari passo con tanta magnificenza, spazia tra € 300.000 e 400.000.

Appuntamento a Vienna, a Palazzo Dorotheum.

Ambrosius Benson, Mary Magdalen. Courtesy: Dorotheum
Bartolomeo Passerotti, Portrait of a gentleman, holding a letter, long half-length. Courtesy: Dorotheum

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