Frieze London e Frieze Masters riaprono domani le porte al pubblico e guidano la Frieze Week londinese fino a domenica 17 ottobre. Ve le raccontiamo con una serie di scatti
Stoyan Dechev, Event Horizon, 2019, (Anca Poterasu Gallery. Sullo sfondo: Gisela Colón, Quantum Shift (Parabolic Monolith Sirius Titanium), 2021 (GAVLAK), Supported by the Romanian Cultural Institute). Foto: Nicola Buson
Ve lo avevamo annunciato. Dopo l’edizione online del 2020, Frieze London e Frieze Masters riaprono i battenti di Regent’s Park, con gallerie da 39 Paesi che annoverano booth superstar e apprezzate novità – anche italiane! Grande attesa, tra le altre, per l’inedita lettura del mondo nella sezione Unworlding (Frieze London), attraverso la lente del curatore Cedric Fauq; e ancora per le proposte senza tempo di Stand Out (Frieze Masters), una «more interesting history of art» guidata da Luke Syson. Leitmotiv ormai indimenticabile per i visitatori: sicurezza. L’ingresso è contingentato, i biglietti limitati («Early bird tickets to Frieze London are now sold out!») e per accedere sono richiesti una vaccinazione completa o un tampone negativo. Benvenuti nella nuova normalità, già lontani anni luce dalle tanto sofferte Online Viewing Rooms.
Annie Morris, Stack 9, Ultramarine Blue, 2021 (Timothy Taylor). Foto: Nicola BusonDaniel Arsham, Unearthed Bronze Eroded Melpomene, 2021 (Perrotin). Foto: Nicola BusonCarlos Cruz-Diez, Environnement de Transchromie Circulaire, 1965-2017 (Galerie Philippe Gravier). Foto: Nicola BusonIbrahim El-Salahi, Meditation Tree, 2018 (Vigo Gallery). Foto: Nicola BusonDivya Mehra, here at least we shall be free (build yourself a Taj Mahal for common folks OR a simple set for funniest home video), 2021 (Night Gallery). Foto: Nicola Buson
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