-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nei primi istanti di apertura dell’anteprima VIP di Art Basel Miami Beach di quest’anno, un misterioso acquirente dall’accento british si è recato in tutta fretta allo stand della galleria Von Vertes. Non ha aspettato molto: tempo pochi minuti e si è aggiudicato per un milione di dollari due Pumpkin di Yayoi Kusama, raccomandando di far recapitare le zucche a casa prima di Natale. Un regalo da trovare sotto l’albero?
La vicenda sintetizza alla perfezione gli ultimi accadimenti della fiera d’arte contemporanea più famosa al mondo. Compratori svelti, con le idee chiare e disposti a pagare tanto. Una frenesia di acquisti iniziata già durante l’anteprima VIP. David Casillo, titolare dell’omonima galleria a pochi isolati dagli spazi di Art Basel Miami Beach, ha raccontato di aver venduto tutto il contenuto del suo stand già al primo giorno di anteprima. E non è stato l’unico: «Di solito i collezionisti si prendono del tempo, si consultano. Quest’anno arrivavano agli stand e prendevano decisioni sul momento. Alcuni di loro mi hanno già pagato: non mi era mai successo prima».
Il successo di Meridians, la novità di Art Basel Miami 2019
Quest’anno ha inaugurato la sezione Meridians, spazio al secondo piano della fiera, per permettere agli artisti di lavorare su grande scala. Una sfida per l’artista e il gallerista ma anche un modo per metterli a contatto con i grandi collezionisti e le istituzioni – così ha dichiarato Noah Horowitz, direttore della sezione americana di Art Basel.
Meridians si è rivelata un grande successo in termini di acquisti. Caso esemplare quello di Portia Munson: il suo The Garden (2016), l’enorme istallazione trapuntata di fiori di plastica e altri simboli stereotipo della femminilità, è stata venduta da una galleria newyorkese ai collezionisti Laura Lee Brown e Stevie Wilson, fondatori del museo d’arte e catena alberghiera 21c. Il prezzo? 225mila dollari.
Galleria Continua ha presentato per Meridians 365 disegni realizzati nel 2015 da José Antonio Suárez Londoñ, vendendo l’intero set per 450mila dollari. Jessica Silverman Gallery e Karma hanno proposto entrambe Cool Composition (2019) di Woody De Othello: un’imponente scultura gialla da 175mila dollari. Tutte e due le gallerie sono riuscite a venderla a quel prezzo.
Tutti gli acquisti di Art Basel Miami 2019
Grande successo per Georg Baselitz. Nei primi giorni, la Galleria Thaddeus Ropac ha venduto una scultura in bronzo, Sing Sang Zero (2011), per quasi quattro milioni di dollari, e, successivamente, un imponente dipinto dello stesso anno, Herdoktorfreud Grüßgott Herbootsmann, per un altro milione. La galleria ha venduto anche opere di Donald Judd, Robert Longo, Gerhard Richter e David Salle, mai scendendo sotto il mezzo milione per pezzo.
Tra gli altri lavori venduti, una nuova opera di Anish Kapoor, venduta per 821mila dollari da Lisson Gallery, e Untilted(Silver Tapestry) (2008) di David Hammons, che Hauser & Wirth ha venduto per quasi due milioni e mezzo di dollari. David Zwirner ha venduto due nuovi dipinti di Oscar Murillo per 450mila dollari, mentre White Cube presentava Dominion (2019) di Damien Hirst: 750mila dollari per l’ultimo lavoro del grande artista composto di ali di farfalla. Prezzi intorno al milione (e più) anche per Pace Gallery, che per quella cifra ha venduto lavori di Agnes Martin e Robert Rauschenberg.
Sono solo alcuni esempi significativi del grande successo della fiera: tanti acquisti che confermano Arr Basel Miami come una delle occasioni di mercato più importanti.
Ultima ma non per importanza, la tanto chiacchierata opera di Maurizio Cattelan: Comedian (2019), la banana attaccata al muro con una striscia di nastro adesivo argentato, venduta per 120mila dollari. Emmanuel Perrotin, titolare dell’omonima galleria che ha esposto il pezzo in fiera, ha spiegato che, di solito, non rende pubblici i prezzi delle opere in vendita ma, nel caso di Cattelan, era cruciale rivelare anche il costo, per completare il lavoro.
Il grande successo dei giovani
Il trend più sorprendente, però, è stata l’attenzione rivolta ai giovani. Molti collezionisti hanno dimostrato interesse per il nuovo, disposti a spendere cifre stellari per artisti che non hanno neanche compiuto trent’anni. Sono numerosi i punti a favore di questa scelta: l’opportunità di spendere relativamente poco per grandi opere, la possibilità di vederne incrementare il valore negli anni, il brivido di scovare nuovi talenti.
Qualche esempio? Un’istituzione americana ha comprato da Hauser & Wirth un’opera di Nicolas Party per 385mila dollari. Lui ha 39 anni, è vero, ma è comunque l’artista più giovane della scuderia. Vaughn Spann ha invece 26 anni e le sue opere già oscillano tra 35 e 50mila dollari: queste le cifre che i collezionisti sono stati disposti a spendere allo stand di Almine Rech Gallery.