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Mentre le grandi fiere in giro per il mondo annullano gli appuntamenti live e si rintanano tra le strade sicure dell’online, l’italianissima Flashback, l’arte è tutta contemporanea prosegue dritta verso l’ottava edizione. Sotto la direzione delle fondatrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, la fiera che accoglie opere di ogni epoca e annulla le distanze spazio-temporali torna al Pala Alpitour di Torino dal 5 all’8 novembre.
«Abbiamo lavorato», dichiara Stefania Poddighe, «tenendo ancora di più in considerazione le esigenze di tutti. In primis delle gallerie, i nostri “compagni di avventura”, ma anche dei fornitori e dell’organizzazione tutta. Per cui massima trasparenza nelle decisioni operative portate avanti dalla fiera e molta condivisione». «Abbiamo voluto inaugurare una nuova sezione, fa eco Ginevra Pucci, «chiamata OneShot, in cui le gallerie potranno presentare un’unica opera dalle importanti caratteristiche culturali, storiche e artistiche. Alcune opere presenti l’anno scorso ci hanno fatto riflettere su quanto sia importante lo spazio sia fisico che comunicativo dedicato a questi capolavori». Non solo nella vision, quindi, ma anche nella pratica la fiera va oltre i tempi e guarda al futuro, organizzando i dettagli della prossima edizione: dopo la chiusura delle domande di partecipazione a fine giugno, è arrivato il momento di selezionare le gallerie che, a novembre, sconvolgeranno la distanza tra antico e moderno.

Ludens – questo il titolo dell’ottavo capitolo della fiera – prende le mosse dal romanzo di fantascienza La Variante dell’Unicorno di Roger Zelazny, che ruota intorno a una partita a scacchi tra un uomo e una figura fantastica. Proprio la scacchiera, teatro di infinite possibilità e di scenari sempre provvisori, diventa il simbolo della nuova edizione di Flashback, che fa del tema del gioco una costante dei suoi stand. Ed ecco quindi la Galleria Roccatre che, con Teatrino bianco e Teatrino nero della serie Concetto spaziale di Lucio Fontana, sembra dare forma a due caselle della scacchiera; da Paolo Antonacci, La bayadère di Paul-Albert Besnard evoca il caos che attraversa i tempi, che li mescola e li sconvolge in una danza continua; Alessandra Di Castro Antichità espone Il bacio di Angelica e Medoro di Giovanni Lanfranco, un omaggio ai giochi di due giovani amanti, mentre nella Galleria Russo la scultura Ecce Puer di Medardo Rosso rievoca i momenti ludici, spensierati di un bambino.
E così l’arte del passato si impone alla nostra attenzione e dialoga sicura con quella del presente, senza subire il confronto, ma aprendo continui varchi spazio-temporali. L’elenco completo delle gallerie che parteciperanno alla nuova edizione verrà svelato solo a settembre, ma possiamo anticiparvi ancora qualche nome: Caretto & Occhinegro, Galleria Russo, Piacenti, Longari Arte, Flavio Pozzallo, Arcuti Fine Art, FG Fine Art, Galleria dello Scudo, 800/900 Artstudio, Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’epoca, Copetti Antiquari e Schreiber Collezioni.
Luigi Pirandello scriveva che «se un’opera d’arte sopravvive è solo perché noi possiamo ancora rimuoverla dalla fissità della sua forma; sciogliere dentro questa sua forma dentro di noi in movimento vitale. E la vita», precisava, «gliela diamo allora noi; di tempo in tempo diversa, e varia dall’uno all’altro di noi; tante vite, e non una». L’arte, insomma, è tutta contemporanea: non si è persa tra le pieghe del tempo perché ha ancora qualcosa da dire, qualcosa da raccontare a ognuno di noi, nonostante il passare delle stagioni e delle mode. E nel 2020, in quest’anno sciagurato fatto di continui stravolgimenti, Flashback sembra invitarci più che mai a trovare dei punti fermi, una bellezza che si ripete, costante, attraverso i secoli di Storia.

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