27 gennaio 2025

Nasce Africa Basel, la nuova fiera interamente dedicata all’arte contemporanea africana

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L'obiettivo: fotografare a 360° gradi il mercato dell'arte africana, lontano dai quadri riduttivi di "bolla" e di "trend". Ecco le date da segnare in calendario, in concomitanza strategica con il colosso Art Basel

Africa Basel
Courtesy of Africa Basel

C’è una nuova fiera da segnare nel calendario internazionale. Si chiama Africa Basel – Contemporary African Art Fair, si svolgerà negli stessi giorni del gigante Art Basel e punterà i riflettori sugli artisti e le gallerie africane, con l’obiettivo di sostenere e promuovere la crescita di questa diversificata comunità artistica. Quando? Dal 17 al 22 giugno 2025. Dove: negli spazi dell’Ackermannshof. Al timone Sven Eisenhut-Hug, già fondatore e direttore della fiera fotografica di Basilea, e Benjamin Füglister, fotografo e imprenditore svizzero che nel 2012 istituiva il Premio CAP dedicato alla fotografia africana contemporanea. Lo schieramento del team curatoriale, invece: Azu Nwagbogu, Michèle SandozSerge Tiroche, Greer Valley.

«ll recente dibattito sulla cosiddetta “bolla dell’arte africana” ha dipinto un quadro distorto del mercato», dichiarano dalla fiera. «Le affermazioni secondo cui questa bolla è scoppiata, portando a un calo dei valori delle opere d’arte, sono fuorvianti e semplificano eccessivamente le dinamiche in gioco. Il rapido afflusso di opere d’arte africane nel mercato potrebbe aver temporaneamente diluito la domanda, ma ciò non è indicativo del valore intrinseco o della rilevanza globale dell’arte africana».

«Invece», tengono a precisare, «sottolinea la necessità di piattaforme curate e sostenibili che consentano a gallerie e collezionisti di impegnarsi in modo significativo con gli artisti africani. Africa Basel mitiga la sovrasaturazione del mercato promuovendo una comprensione più profonda delle narrazioni artistiche del continente e offrendo opportunità strutturate sia per i talenti emergenti che per quelli affermati».

Due coincidenze degli ultimi tempi – o, meglio, spinte – non da poco: la nomina di Koyo Kouoh come curatrice della Biennale di Venezia del 2026 e di Naomi Beckwith a capo di Documenta Kassel 2027, due eventi che segnano un momento niente male per riportare l’attenzione sul tema, e approfondirlo a 360°. Lontano dai quadri riduttivi di “trend” o “bolle” (come da intenzione dichiarata della fiera). «Queste due voci influenti, entrambe di discendenza africana, sono pronte a guidare gli eventi artistici più prestigiosi del mondo, amplificando le prospettive africane su scala globale».

È in buona compagnia la nuova fiera African Basel, si incontrano già 1-54 (tra Londra, Marrakech e New York) e Akaa – Also Know as Africa nel calendario ultra condensato di fiere in giro per il globo. Le application alla primissima edizione sono aperte fino al 31 gennaio, e nei prossimi mesi scopriremo nel concreto quali gallerie prenderanno parte ad Africa Basel. E come si differenzierà dalle altre kermesse.

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