08 gennaio 2020

Non solo Art Basel. Le fiere contro la fair-tigue

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Stanchi della solita minestra? Vi proponiamo tre nuovi modelli di fiera da seguire nel 2020

fairtigue

Il 2020 è appena iniziato e in questo momento, da qualche parte del mondo, un gallerista sarà intento ad allestire il suo stand in una fiera d’arte contemporanea. Difficile trovare un week end libero nel calendario dell’arte, ma le fiere da non perdere rimangono poche e sempre le stesse.

Per questo, ma soprattutto per chi è stanco della solita grande fiera, vi proponiamo tre nuovi must da tenere d’occhio.

future fair
Canoe Studios, NY, sede di Future Fair

Future Fair, 7 – 9 maggio, New York

Giocando sul doppio significato della parola “fair” che è sia “fiera” che “giusto”, la nuova fiera di base a New York aprirà a maggio la sua prima edizione e propone un modello completamente nuovo, basato appunto sull’equità. Ispirata da modelli di business cooperativi, Future Fair considera le gallerie come i loro azionisti. Le gallerie che parteciperanno all’edizione inaugurale della fiera saranno incluse in un piano di compartecipazione agli utili con la società per i primi 5 anni, dividendo il 35% dei profitti della fiera. Future Fair nasce dalla collaborazione tra Rachel Mijares Fick, che ha contribuito a produrre fiere come Volta e Frieze, e Rebeca Laliberte, consulente d’arte con sede a New York. 36 le gallerie partecipanti ognuno pagherà da $ 6,500 a $ 10,900 per una stanza al Canoe Studios di Manhattan, che si divideranno con un’altra galleria.

 

Eye of the Collector

Eye of the Collector, 13 – 16 maggio, Londra

Nata dalla mente della ex direttrice di Masterpiece e collaboratrice di Sotheby’s, Nazy Vassegh, Eye of the Collector propone un’idea è semplice: guardare le opere (tutte rigorosamente in vendita) come se fossero parte di una stessa collezione, direttamente nella casa del collezionista. La sede della prima edizione di Eye of the Collector sarà presso Two Temple Place, un capolavoro architettonico nascosto nel cuore della città. Il palazzo neogotico tardo vittoriano fu commissionato nel 1892 dal finanziere e statista William Waldorf Astor, un tempo noto come l’uomo più ricco del mondo. In questa sede prestigiosa, circa 40 gallerie presenteranno una selezione di opere che spaziano dall’arte artica a quella contemporanea.

DAMA 2019

Dama Fair, 6-8 novembre, Torino

Anche in Italia abbiamo un esempio, già rodato e funzionante, di Fiera che sfida il modello classico. Fondata nel 2016 da Giorgio Galotti e curata da Domenico De Chirico, Dama, con la sua formula di “curated fair”, si svolge ogni anno in un palazzo storico del centro di Torino, ospitando una selezione elegantissima e raffinatissima di opere di gallerie e spazi indipendenti. Sfidando la frenetica atmosfera della art week torinese da Dama si contrappone alla tradizionale forma espositiva del White cube, anticipando così l’idea della neonata Eye of the Collector, anche attraverso un programma di performance live e video session.

Un altro momento di pausa nelle lunghe stagioni dell’arte.

 

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