05 dicembre 2023

Pandolfini: arte italiana in vendita, ed è sempre più internazionale

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Ci sono Ontani, Savinio e Adami tra gli highlights dell’asta milanese. Ne abbiamo parlato con Susanne Capolongo, Capo Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea, alla vigilia dell'incanto finale

Alberto Savinio, Nettuno, 1939. Courtesy Pandolfini Casa d'Aste

Oltreoceano, i primi echi patinati di Art Basel Miami. Dentro i confini, gli ultimi scalpitii delle aste di arte moderna e contemporanea. È il turno di Pandolfini il 6 dicembre, riflettori puntati sugli artisti italiani. Come Alberto Savinio, con Nettuno, il dio del mare, che emerge dal profondo blu e si impone nello spazio cittadino, stima € 60.000-120.000. O ancora Giulio Turcato, con quella gomma piuma che cattura in modo sorprendente tutte le screpolature inesatte della luna, stima € 70.000-110.000. «Sul mercato globale», rivela a exibart Susanne Capolongo, Capo Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea, «l’arte italiana continua a riscuotere un notevole successo, soprattutto se pensiamo ad artisti come Lucio Fontana e Alberto Burri, che mantengono valori di mercato stabili. Altri nomi, invece, vengono rivalutati periodicamente, attirando l’attenzione dei collezionisti nonostante in passato abbiano vissuto momenti in cui lo stesso mercato nazionale li aveva dimenticati. Penso a Carla Accardi, che qualche anno fa ottenne traguardi importanti pari a quelli che oggi Salvo sta raggiungendo nelle aste internazionali». Il merito: «Il lavoro costante e lungimirante di certe gallerie nazionali, ma soprattutto l’interesse dimostrato da alcuni colossi del settore».

Luigi Ontani, HarlemArlecchino, 1998. Courtesy Pandolfini Casa d’Aste

Ed eccoli i protagonisti nostrani in vendita da Pandolfini, tra superstar e nomi da riscoprire. Spicca HarlemArlecchino, una ceramica policroma, anno 1998, che racchiude tutta la poetica di Luigi Ontani – per soggetto, forma, stile. Ontani che ritroviamo sempre più spesso in fiera negli ultimi anni – nell’ultima edizione di Flashback, a Torino, la Galleria dello Scudo faceva dialogare le sue sculture con l’arte antica di Pietro Ricchi, Andrea Pozzo e Giulio Cesare Procaccini; e così all’asta, con un turnover record di $ 847.000 nel 2023 (erano $ 236,419 nel 2022, 164,135 10 anni fa, nel 2013) e un +30% di price index, dati Artprice alla mano. Non hanno tradito le aspettative gli ultimi passaggi da Pandolfini: la scultura Dante, che nel 2022 è stata battuta per € 81.250, o ErmEstetica NeronEros, aggiudicata a giugno per € 144.900. Sarà il prossimo Salvo, sul mercato? –  chiediamo a Susanne Capolongo, a poche settimane dal record mondiale del pittore delle nuvole tattili, dei paesaggi di neve. «Luigi Ontani è un artista colto, eclettico e visionario, come si può facilmente evincere dalle sue opere», risponde l’esperta. «Spero che i collezionisti nazionali, ma soprattutto il mercato internazionale, sappiano apprezzare l’eccezionale lavoro svolto durante la sua lunga carriera». Stavolta, la valutazione pre-incanto è di € 40.000-70.000.

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Valerio Adami, Senza Titolo, 1985. Courtesy Pandolfini Casa d’Aste

Proseguiamo a zig zag. Una natura morta di Felice Casorati (stima: € 15.000-25.000), i tulipani materici di Giorgio De Chirico (stima: € 15.000-25.0000), le case sul mare di Renato Guttuso (stima: € 30.000-50.000). C’è anche Linee Forza di Giacomo Balla tra gli highlights della selezione, in ottima compagnia con il Cestino della discordia di Bertozzi&Casoni (stima: € 7000-12.000) e con le campiture accese di Valerio Adami – a proposito di artisti nostrani da riscoprire (stima: € 15.000-25.000). Poi una sfilza di nomi internazionali: senz’altro Man Ray, presente con due gioielli d’artista realizzati in collaborazione con GEM Montebello; una Marilyn di Warhol, anno 1979, valutata € 25.000-35.000; e ancora il francese Jean Dufy, qui presente con un vaso di fiori alla finestra, le pennellate energiche e i contrasti di colore, stima € 40.000-70.000.

Ancora un lotto segnalato dalla maison, la Vittoria di Carlo Carrà del 1940. «Una figura fiera, imponente, protesa con slancio verso il futuro», la descrive così, a exibart, Susanne Capolongo. «I cromatismi carnali sono esaltati dal contrasto creato dalle campiture di sfondo grigio/nero stese con strati e strati di materia, voluti per creare un senso, sia tattile che visivo, di potenza e solidità. La Vittoria o Nike (dall’origine ellenica) è la figura femminile per eccellenza, rappresentazione simbolica e monumentale della fecondità, della famiglia, della genesi, della forza ancestrale e della vittoria sulla morte e in guerra. È un’opera che proviene da un’importante collezione privata e con un notevole curriculum bibliografico». Nei pronostici della casa d’aste, potrebbe raggiungere quota € 70.000.

Carlo Carrà, Vittoria / Torso di donna, 1940. Courtesy Pandolfini Casa d’Aste

Un lotto della selezione forse meno altisonante, ma su cui vorrebbe porre l’attenzione – è la chiusura del nostro scambio con Susanne Capolongo, alla vigilia dell’incanto. «L’asta del 6 dicembre ha una forte componente eclettica, in grado di soddisfare ricerca e gusti diversi. Sono presenti opere che ripercorrono l’intero secolo scorso, fino ad arrivare ad artisti contemporanei come i The Bounty Killer con la scultura in gesso Charging Bull del 2012 – un’allegoria della nostra società – ma anche Optic Topic di Man Ray, particolarmente raro». Ultimo, non per importanza: «Di notevole interesse è l’opera Blu di Agostino Bonalumi, un’estroflessione del 1967 che verrà presentata all’asta con una valutazione decisamente accattivante». Appuntamento a domani, mercoledì 6 dicembre, con l’arte moderna e contemporanea di Pandolfini.

Giacomo Balla, Linee Forza, anni ’20. Courtesy Pandolfini Casa d’Aste
Renato Guttuso, Case al mare in Sicilia, 1961. Courtesy Pandolfini Casa d’Aste

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