09 maggio 2022

Paris Print Fair, tutto pronto per la fiera dell’incisione

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Quanto costa un old master in versione “on paper”? Da dove iniziare a collezionare opere su carta? Ne abbiamo parlato con il co-fondatore Nicolas Romand, in attesa del nuovo appuntamento parigino

paris print fair
Nicolas Romand

Parigi, VI arrondissement, Réfectoire du Couvent des Cordeliers. Sono queste le coordinate della nuovissima Paris Print Fair, la fiera dedicata ai maestri dell’incisione in scena dal 18 al 22 maggio nella Ville Lumière – ve lo anticipavamo qui. I protagonisti? Dai contemporanei Bernar Venet e Kathy Prendergast, ai vecchi maestri come Albrecht Dürer e Rembrandt, passando attraverso Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Edgar Degas Joan Miró. Gli espositori: 19 gallerie europee che spaziano, secolo dopo secolo, tra acquaforte, litografia, infinite sperimentazioni. Parola d’ordine: varietà. Di tecniche, di prezzi, di offerta senza confini.

Intervista con Nicolas Romand, co-fondatore della fiera e direttore della Galerie Sagot-Le Garrec

La Paris Print Fair apre la sua prima edizione a maggio, nella splendida cornice del Réfectoire du Couvent des Cordeliers. Cosa significa inaugurare una fiera d’arte in un sito storico come questo?
«Ogni cosa può acquisire il proprio significato e la propria storia con una cornice come il Réfectoire du Couvent des Cordeliers, questo monumento, dell’inizio del XVI secolo, ha resistito alla prova del tempo. È un edificio ricco di storia, ha un’anima. Così come la stampa, che nel corso del tempo, a partire dal XV secolo, è sempre stata piena di ricchezza, di testimonianze, con un’evoluzione delle tecniche che la rende davvero sempre viva. Per me, inaugurare una fiera d’arte in un luogo come questo crea un ponte tra due universi che sono pieni di storia e hanno entrambi un’anima».

Prima di tutto, cos’è la stampa nel 2022?
«Come dicevo, l’evoluzione della stampa la rende qualcosa di eternamente vivo. Nel corso del tempo, nuove tecniche sono apparse di pari passo con il progresso delle società. Per esempio, durante la seconda parte del XIX secolo, l’artista Félix Bracquemond sperimentò nuove soluzioni come l’acquatinta, che iniziò ad essere utilizzata pochi anni dopo. La fine del XIX secolo vide poi l’ascesa delle stampe a colori, prima con l’incisione e poi con la litografia. L’evoluzione è davvero una costante, si arriva fino ad oggi, all’uso della stampa digitale. La storia della stampa è una storia continua».

Galerie Sagot-Le Garrec. Henri de Toulouse-Lautrec, Miss Ida Heath, Danseuse Anglaise, 1894
paris print fair
Galerie Arenthon. Joan Miró, Le Lézard aux Plumes d’Or – Version 1, 1967

Qual è il vostro pubblico di riferimento?
«Proprio tutti! C’è una tale gamma di soggetti, figurativi o astratti, in bianco e nero o a colori, un tale ventaglio di tecniche e di prezzi – ognuno è destinato a trovare la sua opera».

In particolare, che cosa consiglierebbe a un giovane collezionista? C’è qualche lavoro, tra quelli in fiera, su cui potrebbe concentrarsi?
«Un giovane collezionista, per me, deve focalizzarsi su ciò che gli piace, e nel frattempo studiare le tecniche, la storia della stampa e gli artisti. Dico sempre questo ai miei nuovi clienti che vogliono iniziare una collezione: comprate quello che vi piace. E prendetevi il vostro tempo. Non abbiate fretta, non tenete conto solo delle tendenze attuali. Non so cosa mostreranno tutti gli espositori – mi aspetto anche molte sorprese inedite. Nel mio stand, avrò una stampa particolare che mostra la collaborazione dell’artista e del tipografo: un’impronta unica, chiamata bon à tirer di un’incisione di Picasso, che è una prova su cui sia l’artista che il tipografo lavorano per stabilire la buona inchiostrazione e la stampa. In questo modo, l’artista permette al tipografo di fare l’impronta che vuole per le varie stampe».

Ci sono anche Dürer e Goya tra i grandi nomi selezionati dagli espositori. Quanto costano gli Old Masters nella versione on paper?
«La gamma di prezzi è davvero importante perché ci sono artisti più o meno famosi – come per altre epoche o medium – ma soprattutto per una stessa opera, dato che si possono avere diverse stampe attraverso il tempo. Per fare un esempio: per Rembrandt si possono trovare impressioni di tutta la vita dell’artista, ma anche nel XVIII secolo, nel XIX secolo e fino ad oggi, ma le matrici sono sempre più usurate, il che garantisce un valore più alto alle stampe più vecchie, più chiare e nitide. Quindi i prezzi vanno da poche centinaia di euro fino a centinaia di migliaia di euro».

In generale, quali sono lo stato di salute e le prospettive del mercato della stampa?
«È molto difficile da dire, perché ci sono stampe antiche, moderne, contemporanee e giapponesi, e la situazione non è la stessa per questi diversi periodi di tempo e i loro rispettivi caratteri e tecniche. E la situazione non è omogenea all’interno di ciascuno di questi periodi. Con i vari trend, nessuna situazione è fissa nel tempo. Ci sono alti e bassi, a volte dipendono dagli effetti della moda. Inoltre, viviamo in tempi economici strani e imprevedibili in cui sembra che ogni giorno sia un nuovo giorno, un nuovo spotlight. Sono comunque estremamente impaziente ed entusiasta di vedere che cosa ci porterà la fiera. Il nostro appuntamento è dal 18 al 22 maggio!»

Galerie Bei der Oper. Carl Moser, Breton Wedding, 1922
Stoney Road Press. Donald Teskey, Pharos, 2020
Palau Antiguitats. Albrecht Dürer, Marriage de la Vierge, ca. 1504
  • Paris Print Fair | Thursday, May 19–Sunday, May 22 | Réfectoire du Couvent des Cordeliers, 15 rue de l’École de Médecine, 75006 Paris
  • www.parisprintfair.fr
  • Instagram: @parisprintfair @csedt

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