19 marzo 2022

Picabia superstar da Sotheby’s Parigi

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Momento d’oro per i surrealisti all’asta. Dopo il record di Magritte a Londra, ecco i risultati di “Surrealism and Its Legacy” e della collezione di André Mourgues

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Francis Picabia, Pavonia, 1929. Courtesy Sotheby's

Due aste da sogno tra i rêves a occhi aperti della Ville Lumière. Prima con i surrealisti, che hanno debuttato questa settimana da Sotheby’s Parigi sfiorando subito i guanti bianchi. E poi con la collezione eclettica di André Mourgues, tutta costellata di nomi altisonanti e di eterni capolavori. La star assoluta? Senza dubbio il ribelle Francis Picabia, che mercoledì ha strappato un nuovo traguardo con la sua Pavonia (1929) da € 10 milioni. «Picabia è genio puro», rivela a exibart Thomas Bompard, Senior International Specialist, Impressionist & Modern Art di Sotheby’s Paris. «È uno dei primi artisti concettuali del XX secolo, con un’influenza notevole su un’intera generazione di contemporanei. Ed è anche un pittore favoloso, un creatore di immagini sontuose. Incarna l’idea e l’immagine, proprio come Magritte». Soggetti sovrapposti, quasi cinematografici, incontri di luci-figure-enigmi che trovano risposta solo se sommati. Commissionati per la camera da letto del mercante d’arte Léonce Rosenberg, per di più, nel suo palazzo di 75 Rue de Longchamp. «Pavonia era il capolavoro della sua serie di trasparenze», dice Bompard, «è giusto che abbia raggiunto un nuovo record».

Ma non solo. A sfilare sotto il martello di Sotheby’s, questa settimana, anche un altro Picabia – Nu de Dos, il titolo – una schiena nuda, erotica, palpabile, cielo di efelidi sparse, eppure anonime, che passa di mano per € 3,3 milioni. Non poteva mancare René Magritte, fresco del trionfo da $ 79,8 milioni de L’empire des lumières (qui), che a Parigi ha rilanciato con 4 opere decisamente eterogenee – per un totale di € 7,1 milioni. Un Lucio Fontana del 1965 da 1,3 milioni, un Yves Klein del 1962 da 2 milioni, un Hans Arp del 1928 da € 3,4 milioni. E sono scintille anche per le grandi surrealiste all’incanto: Mêlées nocturnes (1958) di Dorothea Tanning porta a casa un buon € 567,000, Sphinx for David Barrett (1954) di Leonor Fini totalizza € 119,700 e Toyen tocca il tetto di € 1,5 milioni con la sua Chambre secrète sans ferrure del 1966.

Ultima tappa della nostra rassegna, la collezione di André Mourgues, partner di lunga data del leggendario Alexander Iolas – da cui filtrò l’amore per artisti come Max Ernst, René Magritte, Victor Brauner, Jean Tinguely, Niki de Saint Phalle. Alcuni risultati della vendita di giovedì: Le Viol di Magritte – di nuovo lui – schizzato da una stima di € 200,000-300,000 a un’aggiudicazione di oltre € 1 milione; La plus belle di Max Ernst, omaggio dell’artista all’amante Dorothea Tanning, che raggiunge un totale di € 2,6 milioni; ancora Et mourir de plaisir di Martial Raysse, che polverizza la stima di € 7,000-10,000 e vola veloce a € 100,800. E si cambia registro con un torso in marmo di epoca romana, € 340,000, e una testa in diorite risalente al regno di Amenhotep III, circa 1390-1353 a.C, venduta per € 504,000 a partire da una stima di € 15,000-25,000.

Surrealisti (e non solo): tutti gli highlights di Sotheby’s Parigi

Francis Picabia, Nu de Dos, ca 1940-42. Courtesy Sotheby’s
Leonor Fini, Sphinx pour David Barrett, 1954. Courtesy Sotheby’s
Dorothea Tanning_Mêlées nocturnes, 1958. Courtesy Sotheby’s
Hans Arp, L’O et l’U de l’oiseau, 1928. Courtesy Sotheby’s
René Magritte, Le Palais de la Courtisane, 1929-30. Courtesy Sotheby’s
Francis Picabia, Sans titre, 1943-44. Courtesy Sotheby’s
René Magritte, Le Viol, 1951. Courtesy Sotheby’s
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Martial Raysse, Et mourir de plaisir, 1962. Courtesy Sotheby’s
René Magritte, Le Paysage Fantôme, 1928. Courtesy Sotheby’s

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