12 ottobre 2020

Sotheby’s: anche Mark Rothko all’Evening Sale di fine ottobre

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Dopo il successo di Hong Kong, Sotheby's annuncia le aste serali di arte contemporanea, impressionista e moderna. E presenta un Rothko d'eccezione

Rothko, Untitled (Black On Maroon), 1958. Sotheby's
Rothko, Untitled (Black On Maroon), 1958. Sotheby's

Sotheby’s annuncia nuove aste di arte contemporanea, impressionista e moderna per il prossimo 28 ottobre e dimostra ancora una volta l’incredibile flessibilità del mondo dell’arte degli ultimi mesi. Non solo un incremento straordinario del digitale, con mostre, fiere e incanti che vivono al tempo stesso in presenza e online, ma anche una calendarizzazione ad hoc, rivisitata giorno per giorno per assecondare i capricci di quest’annata senza eguali. E così, dopo i successi di Hong Kong e della recente vendita serale di Chirstie’s, è New York la sede prescelta per l’Evening Sale di Sotheby’s; e la casa d’aste riserva ulteriori colpi di scena, con Untitled (Black On Maroon) di Mark Rothko (stima: $25-35 milioni) e Fleurs dans un verre di Vincent van Gogh (stima: $14-28 milioni) a guidare il live streaming di fine ottobre.

«La presentazione delle nostre vendite di arte contemporanea e impressionista e moderna nel corso di questo autunno», commenta Amy Cappellazzo, presidente della divisione Fine Art di Sotheby’s,«ci permette di massimizzare il nostro programma di vendita a beneficio dei nostri clienti, e mostra la crescente importanza e i vantaggi di un calendario e di un format d’asta più flessibile. Siamo entusiasti di riportare questo modello dinamico e digitale a New York, dopo il nostro evento inaugurale a giugno e le successive aste a Londra, Hong Kong e presto a Parigi».

Untitled (Black on Maroon), l’opera di Mark Rothko all’Evening Sale del 28 ottobre

Protagonista della prossima Contemporary Art Evening Sale, Untitled (Black On Maroon) fu realizzata nel 1958, un anno particolarmente fruttuoso nella carriera dell’artista, che arrivò a esporre alla Biennale di Venezia e a rinunciare a un prestigioso premio del Guggenheim Museum perché «l’arte non può essere competizione». Quel Sublime di cui, nel 1948, scriveva Barnett Newman, non poteva avere niente a che fare, secondo Rothko, con un concorso artistico, né tanto meno con un’idea di bello oggettivo: «Mi interessa soltanto», dichiarava con ferma resistenza, «esprimere emozioni umane fondamentali: la tragedia, l’estasi, il destino». Fu sempre Rothko, d’altronde, a rinunciare a qualsiasi mostra che non prevedesse la sua intromissione diretta nel progetto e nelle scelte espositive; anzi, dopo aver constatato che gli arredi del Four Seasons di New York non fossero in linea con la sacralità del suo lavoro, arrivò perfino a rifiutare i soldi già ricevuti.

E così, in questa fase piena di colori e di un’attenzione maniacale ai dettagli, si inserisce Black on Maroon, un’opera di grandi dimensioni e carica di implicazioni spirituali, come tutti i 36 dipinti di quel periodo straordinario; incluso No.10, il record dell’artista raggiunto da Christie’s nel 2015 per $81.925.000, datato proprio 1958. L’ultima comparsa in asta di Black on Maroon risale invece al maggio 2013, quando fu venduto da Christie’s per 27 milioni di dollari: con una stima compresa tra $25 e 35 milioni, l’opera torna sul mercato dopo 7 anni, per celebrare «l’espressione semplice di pensieri complessi» e «il grande formato, perché ha la potenza dell’inequivocabile».

«Abbiamo avuto il privilegio di presentare alcune importanti opere di Mark Rothko di questo periodo cruciale della sua carriera», conclude David Galperin, responsabile Sotheby’s delle aste serali d’arte contemporanea di New York, «come l’importante Untitled, 1960, che abbiamo avuto l’onore di vendere per conto di SFMOMA l’anno scorso. In questo momento critico, Rothko raggiunge la sua piena maturità come colorista, spingendo i limiti del piano delle immagini e avvicinandosi sempre più al suo obiettivo di realizzare il sublime. Untitled (Black on Maroon) mostra l’artista al massimo dei suoi poteri, ottenendo in un singolo dipinto un impatto simile a quello che si prova quando ci si trova tra i famosi Seagram Murals alla Tate».

 

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