28 febbraio 2017

Sotheby’s cala, ma non troppo. Grazie a Bowie

 

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«I risultati del quarto trimestre del 2016 si sono rivelati migliori del previsto in gran parte a causa di una serie di grandi vendite dell’ultimo trimestre dell’anno». Queste le parole pronunciate da Ted Smith, CEO di Sotheby’s, ieri durante una call con investitori e analisti. L’anno della casa d’aste di base a New York si chiude con un fatturato di 4,9 miliardi, in calo del 27 per cento rispetto agli incassi del 2015. Analizzate nel dettaglio le vendite all’asta di Sotheby’s per l’intero anno sono state pari a 4,2 miliardi, in calo del 29 per cento, le vendite private sono diminuite del 13 per cento nel 2016 pari a 583 milioni di dollari, mentre gli acquirenti online hanno speso circa 155 milioni, circa il 20 per cento rispetto all’anno precedente. Anche se le vendite sono in calo, i margini delle commissioni d’asta nel quarto trimestre sono saliti al 18 per cento dal 12,9 per cento nel 2016. Il finale di anno ha portato a Sotheby’s una speranza, i dirigenti di Sotheby’s hanno dichiarato di essere ottimisti circa il mercato. A cosa è dovuta questa ventata positiva?
Nel mese di novembre, Sotheby ‘s ha venduto tutti le 356 opere d’arte e di design da collezione di David Bowie, generando 41,1 milioni di dollari a Londra. A New York, ha avuto successo con la raccolta di Steven e Ann Ames, trainata da un gruppo di dipinti di Gerhard Richter, che ha coinciso con un incasso di 131,3 milioni superando la stima e la garanzia offerta dalla casa d’aste per le opere. Secondo Michael Goss, direttore finanziario della società, l’inizio del 2017 dovrebbe essere alla pari con l’anno precedente. Noi staremo a guardare. 

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