01 marzo 2021

Sotheby’s: una ciotola acquistata per 35 dollari va all’asta per mezzo milione

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Il rarissimo manufatto in porcellana, risalente alla dinastia Ming, si aggiunge alla lista dei "grandi affari dell'arte", comprati per pochi soldi e poi riconosciuti come veri e propri tesori

Sotheby's ciotola
L'eccezionale ciotola floreale blu e bianca presentata nell'asta "Important Chinese Art". Courtesy of Sotheby's

Vi avevamo già raccontato di quel Renoir acquistato in Virginia per 7 dollari, di quella versione dei Bari di Caravaggio scambiata per una copia e messa all’asta per 46mila sterline, di quei dipinti di Gauguin e Bonnard aggiudicati per pochi spicci a una vendita delle Ferrovie dello Stato (potete recuperare qui tutti i “grandi affari dell’arte”). Ebbene, Sotheby’s annuncia la presenza di una ciotola floreale “dal tocco esotico” che andrà all’incanto il prossimo 17 marzo, con una stima compresa tra 300mila e 500mila dollari. La particolarità? È stata acquistata l’anno scorso, al mercatino delle pulci, per soli 35 dollari.

Tutto ha avuto inizio nel Connecticut. Un ignoto fortunato stava perlustrando gli articoli in vendita, alla ricerca di qualche oggetto da salvare tra le cianfrusaglie in esposizione. All’improvviso – raccontano da Sotheby’s – «si è imbattuto in questa piccola ma accattivante ciotola e, data la sua attrazione per quel sorprendente e intricato design, l’ha comprata senza esitazione». Un manufatto in porcellana, tutto decorato da fiori di loto, peonie, crisantemi e melograni, con un motivo raffinato che ha insospettito l’acquirente circa il suo reale valore. Da lì, la decisione di mostrarlo agli esperti della casa d’asta.

Sotheby's ciotola
Courtesy of Sotheby’s
Courtesy of Sotheby’s

Immaginatevi adesso la sorpresa nello scoprire che quel piccolo cimelio fosse in realtà un tesoro del XV secolo. Una porcellana del periodo di Yongle, per la precisione, l’imperatore che nel Quattrocento spostò la capitale da Nanchino a Pechino e fece costruire la Città Proibita. Nel tentativo di affermare il potere della Cina anche all’estero, Yongle rafforzò la produzione della fabbrica di Jingdezhen, destinata alle porcellane più pregiate; proprio in quella fornace, sembrerebbe, ha preso vita la nostra ciotola bianca e blu. «Sotto ogni aspetto», leggiamo sul catalogo, «questo delicato manufatto è la quintessenza del prodotto Yongle che, realizzato per la corte, mostra la combinazione di materiale sorprendente e pittura superba, con un design leggermente esotico».

Si tratta di un pezzo estremamente raro, aggiungono gli esperti, che individuano solo 6 esemplari analoghi in tutto il mondo, «tra cui due al National Palace Museum di Taipei, uno al British Museum, uno al Victoria & Albert Museum di Londra e uno al National Museum of Iran di Teheran». Insomma, 35 dollari bene investiti per l’ignoto proprietario, con un risparmio di almeno 8,6 mila volte rispetto alla stima attuale. Non resta che scoprire, adesso, chi sarà disposto ad acquistare la ciotola per il suo effettivo valore.

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