21 ottobre 2022

Tra fisico e digitale. Ecco MFA, Rome First NFT Gallery

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Opere Non-Fungible Token che sfilano come nuove generazioni di quadri. Uno sguardo allo spazio poliedrico creato da Matteo e Francesco Scarnera

Ph: Noemi Proietti

Siamo a Roma, precisamente in via Girolamo Benzoni 22. Qui, nella cornice post industriale del quartiere Ostiense, cuore pulsante della movida universitaria e notturna, una saracinesca abbassata promette qualcosa di nuovo e diverso. Sopra, una scritta bianca costituita di piccoli moduli esagonali compone l’acronimo MFA che, incorniciato entro un grande esagono nero, compone il logo di una nuova galleria d’arte. Appena sotto l’immagine, campeggia una scritta: Rome First NFT Gallery.

MFA ovvero Mecenate Fine Art, novità nel circuito delle gallerie d’arte romane, è un luogo fisico e una start up innovativa, nata a febbraio del 2022 dall’idea di due fratelli, Matteo e Francesco Scarnera, rispettivamente CEO e Co-founder dell’iniziativa. Dopo aver trascorso diversi anni all’estero, Matteo e Francesco hanno deciso di tornare in Italia e di mettere in piedi un progetto che, partendo da una ‘rivalutazione’ in chiave contemporanea del vastissimo patrimonio e repertorio culturale del nostro Paese, fosse in grado di creare un ponte tra arte fisica e digitale, avvicinando due mondi apparentemente distanti e opposti. Non a caso il loro slogan recita Heritage made into Future e sempre non a caso la scelta del logo è ricaduta sulla figura esagonale che, anticamente ed esotericamente, rappresentava la natura, la creazione, la perfezione e l’unione di materia e spirito, figura geometrica tra le più utilizzate fin dagli albori della civiltà e ispirata all’ antico porto di Traiano, nonché simbolo degli NFT.

Ph: Noemi Proietti

Presupposti e prospettive lungimiranti hanno permesso la nascita di questo luogo ibrido così innovativo, pensato non solo per diffondere il nuovo digital-trend degli NFTs ma anche per accompagnare e guidare le persone – gradualmente, tenendole per mano – nello spazio digitale del Metaverso e del Web3. In questo piccolo scrigno di tesori preziosi, opere NFT di artisti di vario genere scorrono nella liquidità spazio-temporale di schermi a led senza tempo, posizionati sulle pareti come fossero nuove generazioni di quadri. Un ulteriore monitor collegato ad un visore Meta Quest 2 permette ai più curiosi di addentrarsi nello spazio virtuale della MFA, grandi sale espositive in 3D adornate da opere di vario genere. Una galleria dentro la galleria. Un gioco infinito di rimandi in cui l’osservatore rimane -affascinato – in bilico tra realtà fisica e realtà digitale.

MFA, dove «l’arte convenzionale è collegata al digitale e dove il digitale è portato nello spazio fisico» (fratelli Scarnera), assume le forme di uno spazio unico, poliedrico e multifunzionale, pensato per scoprire, sponsorizzare, guidare e lanciare nuovi artisti emergenti – digitali e non -, e per creare sinergie, network e partnership tra questi e collezionisti digitali. Tra le piattaforme di promozione e incontro, i soci fondatori hanno scelto di affidarsi a Twitter, Instagram e Discord, per «creare uno spazio reale e autentico in cui gli artisti possano promuovere la propria arte e condividere iniziative e idee» (Scarnera). L’utilizzo di Discord, in particolare, grazie alla trasparenza e alla verificabilità dei dati, è in grado di fornire una sorta di esclusività dello spazio di incontro virtuale, luogo sicuro per facilitare la comunicazione e lo scambio di idee tra i vari membri, accorciando di fatto distanze e tempi.

I fratelli Scarnera da creators digitali si fanno spazio nel mondo dell’arte, con un piede di qua e l’altro nel Metaverso, per affermarsi come promotori di un nuovo digital-trend vestendo i panni di veri e propri ‘mecenati digitali’ 3.0 del XXI secolo. Il resto, come sempre, è una scommessa!

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