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È il settore forse più iconico, o perlomeno più riconoscibile, d’impatto, letteralmente fuori misura del colosso Art Basel. Nel 2025, sono ben 68 le installazioni di grandi dimensioni di Unlimited, il padiglione di 16.000 metri quadrati curato per la quinta volta da Giovanni Carmine. Come quella realizzata da Caroline Achaintre, che presenta una nuova opera tessile – una delle sue più grandi fino ad oggi: s’intitola Gobbler (2025), a portarla sarà Art:Concept e von Bartha. Presente all’appello anche Hauser & Wirth, che espone Untitled (Go-Go Dancing Platform) di Felix Gonzalez-Torres, del 1991 – gioia, esibizionismo, desiderio, coraggio, tutti insieme. Mentre Cosima von Bonin presenzia a Basilea con una serie di sei nuovi motivi di Daffy Duck su velluto nero, che «raffigurano la lotta del personaggio contro una tela che lo consuma», dicono dalla fiera. Inizialmente umoristica, l’opera – esposta da Gaga, Galerie Neu e Petzel – rivela temi più profondi legati alla continua tensione esistenziale.

«C’è questa simultaneità – di poesia e politica, di storia e di presente, di speranza e di critica – che definisce Unlimited», dichiara il curatore Giovanni Carmine. «Non c’è insegnamento qui, ma esperienza. Non chiusura, ma apertura. E non è la grandezza delle opere che rende Unlimited così speciale, ma il loro modo di stimolare il nostro modo di pensare».
Largo spazio ai nomi italiani. A partire da Marinella Senatore, l’unica artista italiana vivente selezionata da Carmine per quest’edizione. Ad Unlimited presenta We Rise by Lifting Others, un’installazione luminosa lunga 34 metri che invita il pubblico a ripensare lo spazio come luogo di connessione, dialogo e condivisione. Menzione speciale anche per gli igloo di Merz, gli specchi di Pistoletto portati da Galleria Continua, i giganteschi dipinti di Valerio Adami di Giò Marconi, Latifa Echakhch da kaufmann repetto. Ancora i Testimoni di Mimmo Paladino esposti da Cardi Gallery, giganti di tufo a grandezza naturale realizzati nel 2009 che escono per la prima volta dall’Italia.


Impressionante la Danza Macabra di Nicola Turner, artista nota per la creazione di installazioni viscerali su larga scala in lana e crine di cavallo di scarto, spesso realizzate in risposta all’ambiente circostante. La scorsa estate ha attirato l’attenzione per la sua installazione The Meddling Fiend, che ha interagito con la statua di Sir Joshua Reynolds nel cortile della Royal Academy di Londra per tutta la durata della Summer Exhibition. Qui, ad Art Basel 2025, va in scena con un lavoro incredibile, ben 10 metri di altezza, in torsione fino al soffitto, tutto composto da viticci di crine di cavallo e lana grezza naturale. Le reazioni: avversione e attrazione. A esporla è la galleria Annely Juda Fine Art.

E non finisce qui: Atelier Van Lieshout è ad Unlimited con The Voyage – A March to Utopia (2025), un’installazione su larga scala – enorme, davvero – che ripercorre la ricerca di felicità e libertà da parte dell’umanità, giustapponendo utopia e distopia attraverso una surreale processione di oggetti interconnessi, a simboleggiare il ciclo della vita. L’installazione è stata creata negli ultimi quattro anni e viene completata proprio nel 2025, a portarla sonoda Galerie Krinzinger e OMR, in collaborazione con Galerie Jousse Entreprise e Galerie Ron Mandos. C’è tempo fino a domenica per visitare Unlimited, con un’apertura speciale, in notturna, giovedì 19.


