06 dicembre 2022

‘Hic Sunt Dracones’: Chiara Camoni e Atelier dell’Errore in mostra alla GAM

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Fino al 12 marzo 2023 gli spazi della GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospitano la mostra "Hic Sunt Dracones", a cura di Elena Volpato. Il progetto è composto dalle opere di Chiara Camoni e del collettivo artistico Atelier dell’Errore

Atelier dell’Errore, Black Atlas, 2021. Video. Courtesy gli artisti Frame da video. Photo Roberto Marossi

Hic sunt dracones” è un dialogo tra due percorsi artistici differenti, quello della scultrice Chiara Camoni (Piacenza, 1974) e quello del collettivo Atelier dell’Errore, nato nel 2015 e guidato da Luca Santiago Mora, con l’intento di valorizzare la produzione artistica di giovani provenienti dalla neuropsichiatria infantile dell’Azienda Sanitaria Locale di Reggio Emilia. La curatrice Elena Volpato, dopo la precedente mostra dal titolo “Sul principio di contraddizione“, si concentra su una variante della contraddizione stessa, ovvero la metamorfosi. Decide così di ricercare il pensiero metamorfico nell’arte contemporanea «Nei suoi territori più fertili, quelli distesi a cavallo del suo confine estremo, dove i cartografi un tempo avrebbero scritto il loro avvertimento e disegnato draghi d’ogni specie e forma».

Chiara Camoni, Sfinge, 2022. Betoniera, gres smaltato con cenere vegetale, pianta, terra, ceramica e porcellana terzo fuoco, vegetale, ottone, alpacca, rame, stampa vegetale su seta, 190 x 330 x 300 cm (dimensioni variabili).
Courtesy SpazioA, Pistoia. Photo Roberto Marossi

La produzione creativa degli artisti presenti in questa mostra è accomunata da un forte primitivismo della forma con tangenze sciamaniche, improntata sulla rappresentazione degli esseri viventi, spesso ibridi e poliformi, «che rifuggono da ogni tipo di classificazione». Chiara Camoni ha lavorato per alcuni anni con l’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli, mentre il collettivo artistico emiliano ha pubblicato nel 2016 l’”Atlante di zoologia profetica. La loro interpretazione del mondo naturale è accomunata da una sorta di alterità: da una parte, per conto dell’AdE, è espressa attraverso un’innata predisposizione alla ribellione, conosciuta come la follia; dall’altra la Camoni sceglie di rievocare le tradizioni ancestrali in contrapposizione alla conformità dei principi attuali, volgendo il mondo al femminile.

Chiara Camoni, Serpentessa, 2020. Legno di mimosa, patinato con verderame, argento, vetro, ottone, terracotta policroma, madreperla, metallo, piume, pietre dure, 15 x 400 x 80 cm. Courtesy SpazioA, Pistoia. Photo Carlo Favero

All’entrata della mostra si incontra la “Serpentessa”, una scultura in legno di mimosa di Chiara Camoni che accoglie i visitatori, insieme al video “Black Atlas” di Atelier dell’Errore composto da una serie di disegni di animali semi fantastici. Questi due lavori aprono le porte della metamorfosi tra la dimensione reale e l’allucinazione per dare inizio ad un viaggio attraverso grandi disegni, sculture e installazioni appartenenti ad un nuovo immaginario da esplorare, oltre i confini segnati dai leoni.

Atelier dell’Errore, Tenda Oracolare, 2021. Pennarello smalto oro, pennarello nero su AdE-Tex e telaio in ferro, 240 x 188 x 307 cm. Collezione privata. Photo Roberto Marossi

Negli spazi della GAM è possibile visitare anche la mostra su Jannis Kounellis, ultimo appuntamento di un ciclo di esposizioni dedicate alla storia del video d’artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta, in collaborazione con la Biennale di Venezia. La mostra è composta da “No title”, l’unico video che Kounellis abbia mai realizzato, e tre grandi fotografie che ritraggono l’artista con delle maschere rappresentanti tre diverse manifestazioni del dio Apollo.

Infine è possibile visitare “Ottocento” fino all’11 aprile, una mostra che valorizza la collezione del XIX secolo della Gam, con opere di Sartorio, Pellizza da Volpedo, Gastaldi, Fontanesi e Grosso.

Atelier dell’Errore, Insetto Carnecife dell’Amore Mannaro, fa inamorare le persone pure di quore le intrapola in un uovo di ragnatele e chuando sono morte di sofocamento srotola l’uovo come carta igenica e fa una carneficina, 2015. Matita, pastello e pastello a cera su carta intelata, 350 x 360 cm. Courtesy gli artisti. Photo Roberto Marossi

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