29 settembre 2023

L’evoluzione delle forme nelle opere di Marie Lelouche alla Galleria Alberta Pane di Venezia

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Unforeseen Spaces di Marie Lelouche è un dialogo tra il territorio, l’architettura e l’edificio che accoglie le opere, in una mostra visitabile fino l’11 novembre alla Galleria Alberta Pane di Venezia

Exhibition View, Unforeseen Spaces__2023_Alberta Pane Venice_Ph.Irene Fanizza

Unforeseen Spaces ci porta in uno spazio dicotomico, reale e virtuale, interno ed esterno, abitato da forme tangibili e intangibili, astratte e figurative. Marie Lelouche (Saint-Junien, Francia, 1984) rapporta molto spesso nella sua pratica spazialità diverse. Interessata all’evoluzione delle forme nel loro contesto tecnico-culturale, l’artista francese usa l’approccio multidisciplinare focalizzandosi in particolare alle pratiche di remix.

Decolonizzare l’immaginazione attraverso le forme, così Septembre Tiberghien intitola un testo dedicato a Marie Lelouche, in cui spiega come per l’artista la produzione di un’estetica sia intrinsecamente legata alla consapevolezza delle percezioni e delle varie abitudini che ci costituiscono. «Cosa di questo mondo, di questa realtà mutevole, ci appartiene a pieno titolo?», è questa la domanda che Marie Lelouche affronta attraverso opere polimorfe che traducono modalità espressive sempre in evoluzione nutrite da un pensiero trans: trans-storico, trans-genere, trans-gressivo.

Exhibition View, Unforeseen Spaces__2023_Alberta Pane Venice_Ph.Irene Fanizza

Recentemente nel suo approccio ha integrato anche l’uso di uno strumento di acquisizione digitale, lo scanner tridimensionale. Questo le permette di prelevare e raccogliere frammenti di oggetti alimentando un vasto repertorio di forme, da cui attingere per creare infinite nuove aggregazioni, alla stregua di un campionamento, giocando sui rapporti di scala e di texture e sullo sfalsamento prodotto tra il referente originale e il risultato ottenuto.

Così entrando negli spazi della galleria veniamo avvolti dai motivi astratti che decorano le sculture e il tappeto di Failed to Synchronize, realizzate durante la residenza a Fabbrica Alta a Schio (Italia) nel 2019.

Opere che hanno un aspetto familiare ma inafferrabile; richiamano l’impossibilità della memoria di ricostruire il passato, la fuggevolezza dei ricordi che si stratificano. Una canzone creata dall’artista accompagna inoltre l’opera, per un’esperienza multi-sensoriale in cui lo spettatore si muove tra il singolare e l’universale.

Exhibition View, Unforeseen Spaces__2023_Alberta Pane Venice_Ph.Irene Fanizza

Le opere della serie Out of Spaces, realizzate nella residenza al Les Tanneries – Centre d’art contemporain (a Amilly, Francia) nel 2021 giocano invece sui concetti di espèce (specie) ed espaces (spazi esterni e interni). L’artista è affascinata dagli uccelli, creature capaci di dare corpo ai luoghi che abitano attraverso il loro canto e che ricordano all’essere umano lo scorrere del tempo. Marie Lelouche sviluppa quindi installazioni dall’apparenza astratte ma che ricordano in realtà  strutture alari, a gabbie, protesi o prototipi; accompagnandole poi con fotografie stampate su tessuto con motivi che ricordano il piumaggio degli uccelli. L’opera è completata da un casco che permette di vivere un’esperienza immersiva e virtuale, attraverso immagini e suoni, questi ultimi riprodotti in tempo reale e costituti dai versi degli uccelli del Parco delle Tanneries (Amilly, Francia), dove l’artista ha installato un microfono.

Si completa così anche l’esperienza del visitatore che si ritrova contemporaneamente all’interno e all’esterno di uno spazio attraverso un’intensa esperienza percettiva e sensoriale dove atto, vista, udito vengono stimolati.

Exhibition View 21__Unforeseen Spaces__2023_Alberta Pane Venice_Ph.Irene Fanizza

Marie Lelouche

(FR, 1984)

Marie Lelouche è un’artista francese, la cui pratica si rapporta a diverse forme di spazialità.

Nata nel 1984 a Saint-Junien, Marie Lelouche si è laureata all’Ensba di Parigi, ha ottenuto un Master di secondo livello in Arti Visive presso La Sorbonne (Parigi) e ha completato un programma di studi al Fresnoy con i complimenti della giuria. Sta attualmente terminando un dottorato di ricerca/creazione in scultura post-digitale presso Le Fresnoy (Tourcoing, France) in collaborazione con UQAM (Montreal, Canada).

Il suo lavoro, colorato e multiforme, dalla natura tendenzialmente astratta, è stato esposto in occasione di diverse esposizioni personali, come ad esempio alla Galleria Mazzoli (Berlino, Germania), allo Spazio Thetis (Venezia) o al Centre d’Art Contemporain Les Tanneries (Amilly, Francia). Con il Jeu de Paume di Parigi, l’artista sta ora lavorando per presentare un progetto online, che verrà accompagnato da eventi che si svolgeranno al museo.

Le sue opere sono state esposte anche in fiere, quali Drawing Now (Parigi, Francia), ArtBrussels (Bruxelles, Belgio) e Artissima (Torino) e in numerose mostre collettive tra cui si ricordano quelle al National Studio of Contemporary Art (Seoul, Corea del Sud), al Cyan Museum of Art (Cyan, Corea del Sud), presso A. dition Gallery (Seoul, Corea del Sud), al Mirage Festival (Lione, Francia), alla Cité du Design (Saint Étienne, Francia), al Musée du Lam (Lille, Francia) e presso la Fondazione Francesco Fabbri (Pieve di Soligo, Treviso).

Interessata all’evoluzione delle forme nel loro contesto tecnico-culturale, con particolare attenzione alle pratiche di remix e alle possibilità percettive offerte dalla Extended Reality (XR), Marie Lelouche è stata vincitrice del DICRéAM, del Pictanovo Interactive Experience Fund, ha ricevuto una menzione speciale per il premio Adagp Revelation Digital Art Prize ed è stata finalista dei premi Opline Prize e Siemens Ingenious Prize.

Exhibition View, Unforeseen Spaces__2023_Alberta Pane Venice_Ph.Irene Fanizza
Exhibition View, Unforeseen Spaces__2023_Alberta Pane Venice_Ph.Irene Fanizza
Exhibition View, Unforeseen Spaces__2023_Alberta Pane Venice_Ph.Irene Fanizza

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