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‘MFM #1 Excitatio’ per il nuovo progetto di Marco Flò Meneguzzo a Milano
Mostre
di redazione
A Milano fino al 3 aprile, nello Spazio Maria Calderara, in via Lazzaretto 15, la bipersonale della fotografa Debora Barnaba e della pittrice Nayra Martín Reyes “MFM #1 EXCITATIO. Corpi, vulva, ortaggi e colore: in mostra le squisite ossessioni”, a cura di Francesca Interlenghi, è la mostra kick off del nuovo progetto MFM (Marco Flò Meneguzzo), concepito da Marco Flò Meneguzzo, «art dealer con una lunga tradizione familiare nel mondo dell’arte (è figlio del collezionista GioBatta fondatore del Museo Casabianca di Malo), lancia un progetto finalizzato alla diffusione dell’arte contemporanea esclusivamente al femminile», hanno spiegato gli organizzatori.
L’evento espositivo (visitabile tutti i giorni dalle 15 alle 19, con green pass )«vede protagoniste Debora Barnaba, fotografa con una solida formazione (ha collaborato con Giovanni Gastel e Oliviero Toscani), e Nayra Martín Reyes che utilizza la pittura come mezzo per nuove esplorazioni: abbattere lo stereotipo del corpo femminile come caratterizzazione prevalentemente sessuale. A fattore comune il colore utilizzato qui nella sua accezione più vitalistica», si legge nel comunicato stampa. Per questo primo lavoro, “MFM Excitatio”, ha dichiarato Meneguzzo, «ho scelto la fotografa Debora Barnaba perché mi piaceva questo suo corpo a corpo con lo studio del colore mentre della pittura di Nayra Martín Reyes mi interessava la sua indagine istintiva e impertinente dell’anatomia femminile».
Nel percorso espositivo sei fotografie di Debora Barnaba, più di 250 dipinti di Nayra Martín Reyes e tre opere realizzate a quattro mani con il titolo Dentro-fuori, «lavori su tela, in cui si avverte un lavorio fisico, quasi ci si trovasse di fronte a una scossa tellurica, dove eleganti gemme sembrano dover migrare, da un momento all’altro, dal loro scrigno pittorico».
Abbiamo parlato di tutto questo con Francesca Interlenghi, curatrice del progetto espositivo, nell’intervista qui sotto.
I talk
Ad accompagnare la mostra tre talk, tutti alle 19, organizzati e promossi da MICRO_MOSSO, che si terranno nello Spazio Maria Calderara: oggi, 26 marzo, la parola andrà alle artiste e la conversazione sarà a cura di Mulieris (con Laura Rositan come moderatrice); il 29 marzo sarà la volta di Marco Meneguzzo e il primo aprile verrà proposto un approfondimento con Francesca Interlenghi, entrambi i dialoghi saranno a cura di MICRO_MOSSO con Giulia Zompa nel ruolo di moderatrice.
“MFM #1 Excitatio” è la prima mostra del progetto Marco Flò Meneguzzo: quali aspetti dell’attività di ricerca di questo nuovo progetto emergono, in particolare, dalla bipersonale?
«”MFM #1 Excitatio” è un progetto espositivo in cui fotografia, pittura e performance – a quest’ultima ho partecipato insieme alle artiste la sera dell’opening – sono trattati alla stregua di elementi lessicali posti in muto rapporto per la formazione di un’espressione compiuta. Interdisciplinarità, commistione di linguaggi diversi, sguardo sul femmineo, carattere dialogico dell’arte, riformulazione dell’esibizione artistica, esuberanza cromatica intesa come inedita sollecitazione sensoriale, lo scorrere di un’energia invisibile attiva, fluida, aperta, che rende complementari le forze creative. Questi direi i tratti salienti del progetto e di questo suo primo esordio in particolare».
In mostra opere di Debora Barnaba e Nayra Martín Reyes: che dialogo si crea tra le loro ricerche?
«Si incontrano in questa occasione un’identità fotografica e un’altra pittorica, identità distinte che contribuiscono individualmente e coralmente al componimento della stessa melodia, rendendo fluide le barriere che tradizionalmente separano le pratiche e tracciando un itinerario comune verso l’ignoto. L’ignoto è sperimentazione, innovazione, commistione. L’ignoto è anche collaborazione, significa partecipare insieme a una produzione condivisa, e dall’esito necessariamente incerto, che insiste sul corpo femminile e sul colore. Assi portanti di un progetto fatto di consonanze sensoriali, in cui la percezione immediata della composizione fotografica e la vivacità del tratto pittorico traggono ancora più forza dal contrasto nella giustapposizione delle tinte».
Quali aspetti della ricerca Debora Barnaba si possono cogliere, in particolare, in questa mostra?
«Lavorando sull’autoritratto, Barnaba esplora il tema del corpo in tutte le sue molteplici sfaccettature. Corpo ora controllato, ora sovvertito a favore dell’obiettivo della macchina fotografica. Corpo nudo, corpo scansionato, corpo dilatato. Dall’inizio del 2020 l’artista ha fortemente sentito l’esigenza di cambiare, di evolvere, di sperimentare l’uso del colore a dispetto del bianco e nero che ha sempre caratterizzato la sua cifra stilistica. Cromie disturbanti, sgargianti, sature, contrastanti, ma in qualche modo incredibilmente armoniche, caratterizzano i lavori esposti in questa occasione. Un nuovo approccio spontaneo e sorprendente nella resa».
E quali della ricerca di Nayra Martín Reyes?
«Nell’ultimo periodo, e per questo progetto espositivo in particolare, lavorando nella linea di confine che separa suggestivo da erotico, Martín Reyes si è concentrata in special modo sulla rappresentazione della vulva, offrendo una visione immediata e impertinente del sesso femminile. Il suo approccio istintivo e spontaneo alla pittura, l’utilizzo di cromie dense e vivaci, stratificate in una resa materica, la libera associazione di immagini di ortaggi con immagini anatomiche, rivelano il suo obiettivo di abbattere lo stereotipo del corpo femminile come corpo a caratterizzazione prevalentemente sessuale. Una nuova iconografia che, indagando il tema dell’essere femmina nel XXI secolo, tenta di eludere quel senso di vergogna che le donne hanno sempre provato riguardo alla loro sessualità, al loro corpo, ai loro genitali».
Quali saranno i prossimi appuntamenti per il pubblico con il progetto Marco Flò Meneguzzo?
«Nell’immediato sono previsti tre talk organizzati e promossi da MICRO_MOSSO, che si terranno sempre nello Spazio Maria Calderara rispettivamente il 26 e 29 marzo alle ore 19 e il 1 aprile alla stessa ora. Temi: femminismo, collezionismo e approccio curatoriale in questo progetto. Nel prossimo futuro, e mantenendo saldo il proposito di essere uno spazio di ricerca e promozione dell’arte al femminile, MFM (Marco Flò Meneguzzo) ambisce ad arricchirsi di nuove voci oltre che ad essere itinerante».