Un anno fa, la stretta di mano tra Emmanuel Macron e Xi Jinpin. Oggi la data ufficiale: l’8 novembre aprirà la nuova sede del Centre Pompidou a Shanghai, in Cina. Le previsioni lo annunciavano in primavera ma, finalmente, il presidente Serge Lasvignes ha dato la notizia, puntando il dito su un giorno preciso del calendario.
Il nome completo è Centre Pompidou x West Bund Museum. La sede infatti sarà allestita in un’ala del West Bund Art Museum di Shanghai. Con i suoi 25mila metri quadrati di superficie, lo spazio si candida tra i maggiori centri culturali dell’Asia. L’architetto britannico David Chipperfield ha realizzato il progetto pochi anni fa. Già pianificata la stagione inaugurale di mostre. Si parte con “The Shape of Things”, fino a maggio 2021. Marcella Lista, curatrice della raccolta multimediale del Centre Pompidou, ha raccolto un centinaio di opere dalla collezione per riflettere sul tema del tempo.
Più di dieci anni fa, gli accordi. Una serie di controversie hanno portato all’archiviazione del progetto. Nel 2016 il Pompidou tentò una mossa strategica: organizzare una mostra di capolavori del museo allo Shanghai Exhibition Center, rientrando così nel circuito artistico cinese. Da allora, l’asse Francia-Cina ha ripreso i lavori, prevedendo una formula di locazione temporanea del nome del Pompidou, per una prima collaborazione almeno fino al 2024.
Non è il primo dei rami internazionali del Centre Pompidou. La prima filiale è stata aperta nel 2015 a Malaga ed è già in cantiere l’idea di una sede a Bruxelles per il 2022. Prima e durante la costruzione, tre anni di mostre e performance che annunceranno il museo.
