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Più grande e più accogliente: il nuovo Museo dell’Opera del Duomo a Firenze
Musei
di redazione
«Si tratta di un intervento davvero di grande rilevanza. Non solo interessa un edificio di pregio che con questo progetto viene riqualificato ma consente anche un importante ampliamento della proposta culturale con la possibilità di allestire mostre temporanee, di ospitare convegni senza dimenticare l’attenzione ai servizi per i visitatori e l’apertura alla città» afferma l’assessora all’Urbanistica del Comune di Firenze Caterina Biti a proposito del progetto – di cui evidenzia la finalità sociale, culturale e di valorizzazione dei beni culturali e monumentali – che renderà più grande e più accogliente il Museo dell’Opera del Duomo, completamente rinnovato e ampliato alla fine del 2015.
Fondato nel 1891, negli ambienti trecenteschi dove Michelangelo scolpì il David, il Museo conserva una collezione unica al mondo di scultura del Medioevo e del Rinascimento fiorentino: 750 opere tra statue e rilievi in marmo, bronzo e argento, tra cui capolavori dei maggiori artisti del tempo da Michelangelo a Donatello, Arnolfo di Cambio, Lorenzo Ghiberti, Andrea Pisano, Antonio del Pollaiolo, Luca della Robbia Andrea del Verrocchio. Tra le opere più celebri esposte nel Museo: La Pietà Bandini di Michelangelo, le tre monumentali Porte del Battistero tra cui la Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti e alcuni dei capolavori di Donatello come i Profeti e la Maddalena.
La giunta comunale nell’ultima seduta, riconoscendone l’interesse pubblico, ha dato il via libera al progetto, commissionato dall’Opera di Santa Maria del Fiore a Guicciardini & Magni Architetti, che insieme ad Adolfo Natalini avevano firmato l’attuale museo, che permetterà la creazione di un percorso di visita più lineare ed organico. Agli attuali 6.000 metri quadrati, si sommeranno i circa 5.000 di Palazzo Compagni, che andranno a formare un museo di circa 11.000 metri quadrati. Con la nuova sistemazione, il Museo dell’Opera del Duomo sarà dotato di molte funzioni indispensabili per un museo come spazi per mostre temporanee, una sala per incontri e convegni, una caffetteria con annesso giardino e nuovi servizi per i visitatori. L’ingresso al Museo sarà ancora da Piazza del Duomo.
«Questa operazione – afferma il Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Luca Bagnoli – ha due finalità: una culturale e l’altra di responsabilità sociale sul patrimonio edilizio della città. Abbiamo acquistato un palazzo storico che era destinato, come tanti altri, al mercato immobiliare per affitti o vendita e lo restituiamo così a Firenze».
Su Palazzo Compagni sono previsti interventi di restauro e adeguamento impiantistico atti a rendere l’edificio idoneo ad ospitare le sale museali. Sono interventi già autorizzati dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio alla fine del 2023. Un intervento significativo sarà quello sul corpo edilizio presente all’interno del giardino, risalente agli anni venti del Novecento, al posto del quale verrà realizzata una caffetteria. L’edificio, che non ha il vincolo di interesse storico, verrà realizzato grazie alla deroga rilasciata dall’Amministrazione Comunale. Il progetto del Museo prevede la demolizione di questo fabbricato, che versa in cattive condizioni strutturali, e la ricostruzione di un nuovo edificio che ricalca la stessa impronta in pianta mantenendo la stessa altezza, ma cambiando la conformazione della copertura per creare una zona coperta e una terrazza. L’idea progettuale è quella di collegare la terrazza di Palazzo Compagni con questa nuova terrazza in modo da creare un unico percorso unitario all’aperto dal quale ammirare la Cupola del Brunelleschi, da una posizione spettacolare e inedita.