06 ottobre 2022

Un nuovo super museo in California: l’OCMA apre le porte

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Firmato dall’archistar Thomas Mayne, l’OCMA apre al pubblico la sua collezione d’arte contemporanea nel segno dell’inclusività: l’accesso sarà gratuito per tutti, per 10 anni

Un nuovo super museo d’arte contemporanea aprirà le porte a partire dall’8 ottobre, in California. Anzi, più precisamente, riaprirà le porte: fondato più di 50 anni con il nome di Balboa Pavilion Gallery, adesso si chiamerà OCMA – Orange County Museum of Art e avrà sede in uno spettacolare edificio nel campus del Segerstrom Center for the Arts di Costa Mesa, un progetto da 94 milioni di dollari firmato da Morphosis Studio di Thomas Mayne, vincitore del Pritzker Prize, il Nobel per l’architettura. E infatti, il profilo del museo sembra essere destinato a diventare iconico, con le sue forme sinuose rivestite in piastrelle di terracotta bianca, con l’atrio angolato inondato di luce naturale, le passerelle in vetro e un’ampia scalinata esterna.

A dirigere l’OCMA sarà Heidi Zuckerman, nominata lo scorso anno per seguire da vicino le ultime fasi dei lavori e già direttrice dell’Aspen Art Museum dal 2005 al 2019. «Credo che l’accesso all’arte sia un diritto umano fondamentale, non è un privilegio», afferma Zuckerman e, in questo caso, non si tratta di una frase di circostanza. Grazie a una sovvenzione di 2,5 milioni di dollari da parte di Lugano Diamonds, una società di gioielli con sede a Newport, sarà possibile accedere gratuitamente al museo almeno per il prossimo decennio. «Sappiamo che l’arte contemporanea può essere strana o spaventosa per le persone, quindi rimuovere quante più barriere possibili è solo un sogno che si avvera», ha spiegato Zuckerman al LA Times.

E dunque, cosa vedremo? La collezione è composta da circa 4500 pezzi, con opere di artisti del calibro di Catherine Opie, Ed Ruscha e Charles Ray, che erano già state esposte nel precedente museo. L’inaugurazione della nuova sede e della nuova identità sarà accompagnata dalla presentazione di cinque mostre. Tra queste, “13 Women”, un progetto che prevedrà l’esposizione a rotazione di opere di 13 artiste della collezione in dialogo con quelle di artisti maschi loro coetanei.

Una scelta storicamente motivata: il museo infatti venne fondato nel 1962 da 13 donne, che affittarono uno spazio nel Balboa Pavilion, per esporre arte moderna e contemporanea. Nel 1968, la galleria divenne nota come Newport Harbour Art Museum e nel 1972 si trasferì in una sede più ampia. Nel 1997, il museo fu sottoposto a lavori di ristrutturazione e in quella occasione fu ribattezzato come Orange County Museum of Art. Nel 2018 fu presentato il progetto per il nuovo edificio, che sarebbe sorto nel Segerstrom Center for the Arts di Costa Mesa. Negli anni, il museo ha organizzato mostre di grande rilievo, su artisti come Lari Pittman (1983), Chris Burden (1988), Tony Cragg (1990), Guillermo Kuitca (1992), Bill Viola (1997), Catherine Opie (2006).

Per questa ennesima, nuova apertura, allora, si è deciso di ripartire dalle madri fondatrici: la prima tappa di “13 women” è dedicata a Agnes Pelton, Lee Bul, Hilary Pecis, Alice Aycock e Mary Corse, i cui lavori saranno messi in relazione con i lavori di John Baldessari, Chris Burden, Charles Ray e Richard Diebenkorn. Tra i momenti clou del programma, anche la rinnovata Biennale della California, che ambirà a diventare un appuntamento di richiamo internazionale.

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