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L’Opening odierno è dedicato a Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918-Milano, 2006), uno dei protagonisti delle declinazioni nostrane della pop-art che colse uno degli oggetti industriali più appariscenti della società dei consumi: il manifesto. Durante il suo percorso di ricerca, l’artista è giunto a sottrarne l’immagine alla contingenza del suo significato, ora avvalendosi del recto dei manifesti nei décollages degli anni Cinquanta e Sessanta; ora sfruttandone l’aspetto astratto e materico nei retro d’affiches degli stessi anni; ora ricorrendo ai procedimenti fotomeccanici di produzione seriale nei riporti fotografici su tela emulsionata e negli artypos degli anni Sessanta e Settanta; ora celando il messaggio con una velina monocroma nei blanks dei primi anni Ottanta, prima di tornare al manifesto strappato con le sovrapitture, dove Rotella interviene apponendo un potente segno pittorico e, negli anni Novanta e Duemila, con i décollages di dimensioni monumentali.
Le opere selezionate, oltre centosessanta, per l’odierna retrospettiva a Roma vanno a comporre sei grandi insiemi-manifesto, ognuno incentrato su una delle tecniche principali che l’artista ha sperimentato e il cui punto di partenza è sempre la rielaborazione del poster pubblicitario. I progetto di allestimento scaturisce dalla configurazione del Salone Centrale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e interpreta lo spazio espositivo come una vasta “piazza” interna circondata da pareti o facciate di edifici: «Tale interpretazione urbana ha sollecitato», come afferma Celant, «un display che non fosse composto da frammenti, i quadri, con strutture espositive centrali, tipiche delle mostre tradizionali, in cui le opere sono presentate per temi e per momenti, in singoli territori parietali, stanze e sale, ma si integrasse con la piazza, entrandone a far parte. Al tempo stesso, la necessità di proporre un’antologia dove i lavori giungessero a fornire – con estrema ricchezza connessa alla qualità e alla diversità – un ampio spettro dell’estetica di Rotella, comporta una loro presenza numerosa. Mettendo insieme tutti questi elementi – l’aspetto urbano del luogo, la spinta a concretare una retrospettiva con un numero elevato di opere – e considerando il caratteristico linguaggio dell’artista focalizzato sul manifesto, è emersa la concezione di ‘tappezzare’ la piazza e i suoi edifici con sei grandi cartelloni o billboards, dal formato in media di 3 x 10 metri circa, come se il pubblico si trovasse a camminare e a fruire dell’opera di Rotella in un contesto cittadino».
In alto: Dettaglio del rendering dell’insieme-manifesto dei décollages, “Mimmo Rotella Manifesto”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma, 2018
In homepage: Dettaglio del rendering dell’insieme-manifesto dei riporti fotografici e artypos, “Mimmo Rotella Manifesto”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma, 2018
INFO
Opening: ore 19.00 su invito
Mimmo Rotella Manifesto
dal 29 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
viale delle Belle Arti 131, Roma
t +39 06 3229 8221 – lagallerianazionale.com