26 febbraio 2021

Apre a Roma saracenoArtgallery, un nuovo spazio per l’arte e il bello

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A Roma, la nuova saracenoArtgallery apre con una personale di Paolo Ceribelli. La gallerista Marilena Saraceno ci parla di questa avventura e delle sue prospettive, a favore del bello

saracenoArtgallery marilena saraceno
saracenoArtgallery, Roma. Veduta della mostra Aspettando che tutto torni

Venerdì 26 febbraio 2021 apre a Roma saracenoArtgallery, distante dalla comune – e classica – accezione di galleria d’arte ma uno spazio dedicato all’arte e pensato appositamente per lasciare che le cose belle convivano dialogando tra di loro. Da qui, la scelta di mixare arte e design. L’apertura coincide con l’inaugurazione di “Aspettando che tutto torni…”, di Paolo Ceribelli: una mostra figlia del nostro tempo, quando tutti, ingaggiati nella stessa lotta, siamo in attesa di un ritorno alla normalità.

Marilena Saraceno viene dal mondo della consulenza strategica e della finanza, un background professionale solo in apparenza diverso. La storia dell’arte ci insegna che arte e finanza possono incontrarsi su un terreno comune, fertile di cose possibili, oltre che belle. Risuona forte l’eco di Arthur Rimbaud: “Je es un autre”. E allora perché non voler canalizzare l’esperienza passata in qualcosa d’altro, per costurire qualcosa di proprio? Marilena Saraceno l’ha fatto, con un iniziale approccio da collezionista, con un pensiero attento alle nuove generazioni e alle possibilità che (forse non) hanno e con l’umiltà di chi “ha ancora tanto da voler imparare”.

“Le difficoltà sono state tante ma veder nascere un’idea, cercare uno spazio e immaginarlo così come poi è stato realizzato, vedere le reazioni e le curiosità rispetto alle mie scelte su opere e pezzi di design ha fortificato sempre di più in me la convinzione (oggi molto abusata) del potere salvifico dell’arte e del bello”. Lei, Marilena Saraceno, volto e anima fondatrice di saracenoArtgallery, con questa premessa carica di umiltà e onestà, di entusiamo e tenacia, ci racconta il suo progetto.

Marilena Sarceno

“Benvenuti nel mio spazio”: l’intervista a Marilena Saraceno

Marilena, come e quando è nata l’idea di saracenoArtgallery?

Vagheggiavo l’idea da un pò, ma mi è servito del tempo per metabolizzarla perché questa avventura rappresenta una una deviazione rispetto al mio percorso professionale che richiede molto coraggio. Il primo lockdown, che ha costretto a fermarsi ognuno di noi, ha rafforzato in me la convinzione dell’importanza del bello intorno a noi. La mia casa, arricchita delle opere d’arte e dei pezzi di design che negli anni con passione ho scelto, mi ha protetta e mi ha fatto sentire meno sola. Non volendo lasciare che queste sensazioni rimanessero fini a se stesse ho iniziato a pensare a uno spazio che rimandasse agli ambienti che quotidianamente viviamo in cui, inevitabilmente, arte e design si incontrano, si combinano, dialogano.

Paolo Ceribelli, Embroidery (ciascuna delle due opere). Courtesy the artist and saracenoArtgallery

Che sensazioni hai rispetto al momento storico che stiamo attraversando? Difficoltà e incertezza non ti hanno fermata ma anzi, ti hanno dato una spinta.

Penso che quando ero giovane c’erano molte più opportunità di adesso. Questo è un momento di minimo storico e non solo per l’emergenza sanitaria. Ci sarà sicuramente una fase ascendente, ma è necessario creare delle condizioni contestuali più favorevoli. Ho incontrato tantissime difficoltà burocratiche e amministrative in questa fase di avvio, difficoltà che mi hanno costretta a ritarare il goal svariate volte. Io ce l’ho fatta, proprio grazie alla esperienza maturata nella mia precedente vita professionale, ma un giovane come può fare? Nelle difficoltà ho cercato le spinte, sono molto testarda e mi piace andare controcorrente e sfidare un po’ lo stato delle cose.

Cosa distingue saracenoArtgallery? Come si inserisce nel panorama romano?

Ho fatto il possibile e anche l’impossibile perchè saracenoArtgallery trasmettesse la sensazione di sentirsi accolti smussando quell’aurea di sacralità che contraddistingue il mondo dell’arte e che in alcuni casi risulta respingente. Nel mio spazio sono benvenuti i collezionisti ma anche i visitatori che possono solo essere attratti dall’idea del bello che cerco di proporre. E spero di valicare i confini della location romana attraverso il canale digitale che ho curato in ogni minimo dettaglio.

saracenoArtgallery, Roma. Veduta della mostra “Aspettando che tutto torni”. Courtesy saracenoArtgallery

saracenoArtgallery apre con con Aspettando che tutto torni di Paolo Ceribelli. Chi è Paolo, come vi siete conosciuti? Cosa puoi anticipare della mostra?

Paolo Ceribelli è uno degli artisti presenti nella mia collezione, come in tantissime altre in Italia e all’estero. Avrei esposto Paolo a prescindere perché le sue opere mi piacciono tantissimo, ma l’ho scelto come primo artista in relazione al periodo che stiamo vivendo. Ho selezionato le opere che realizza con i soldatini di plastica, forzando un pò la sua idea originaria sull’utilizzo di queste piccole figure “avendoci giocato da bambino sono rimasto subito colpito dalla forte contraddizione all’interno di questa piccola figura, questo mi ha spinto a riusarla per le mie opere d’arte” per giocare sui richiami che queste evocano: l’infanzia, il contributo che ognuno di noi esprime per lasciare una traccia nella Storia e nella sua storia, la coesione necessaria per vincere qualsiasi battaglia. Questo è il leitmotiv della mostra: la mappa del mondo con lo scudo di captain America, Mao, l’Italia appesa a dei fili ma in grado di sprigionare sempre la sua immortale bellezza, insieme con la confortante certezza espressa dai cerchi che Paolo da sempre ha intitolato “Tutto torna”.

Come hai scelto i tuoi artisti e cosa prevedere la tua programmazione futura?

Le scelte dei miei artisti sono il frutto dei miei viaggi, del mio vagare alla ricerca di arte in Europa e nel mondo per mostre, fiere e siti d’arte. La mia programmazione intende proporre innanzitutto gli artisti presenti nella mia collezione, ovviamente per chi vorrà farlo, per poi passare a tutti quegli artisti con cui la limitatezza delle pareti di casa non mi ha consentito di instaurare un dialogo fisico ma con i quali un dialogo mentale è già vivo da tempo.

Paolo Ceribelli, Suspended Italy. Collage, soldatini di plastica, chiodi, filo e colori acrilici su tela, 100×120 cm. Courtesy the artist and saracenoArtgallery

 

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