07 luglio 2017

Arte versus Natura? Un percorso sloveno

 
Ptuj, terra di confini - ad est - e di contemporaneo. Con un'estate che si preannuncia ricchissima, e zeppa di artisti italiani

di

Tre progetti e non solo, per portare un po’ di italianità in una terra di confine. Siamo a Ptuj, dove oggi 
si inaugura il progetto “ART STAYS”, quindicesima edizione di un festival che quest’anno vedrà qualcosa come 150 artisti chiamati in dialogo.
Tre progetti e grandi nomi, tra cui quelli dei fotografi Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Silvia Camporesi, Mario Giacomelli, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Francesco Jodice, ma anche con Gina Pane, per raccontare storie intorno a un tema spinoso, affascinante e quantomai attuale: il rapporto tra uomo e paesaggio (e, potremmo dire senza ombra di dubbio, anche ambiente), che contraddistingue tutta la rassegna quest’anno intitolata “NATUR-AL(L). 
L’idillio della natura in rapporto al cemento – come spiega il curatore Carlo Sala – per un’esposizione che si intitola appunto “Ground and Cement”, in scena alla Galleria Civica della cittadina oltreconfine. 
“Canone Inverso” prenderà invece in esame “i numerosi modi in cui si presenta la natura, sia essa bucolica, inalterata, arcadica, altera, diversificata, svilita, sfruttata, snaturata, piegata al nostro consumo e bisogni. Un’ambiguità voluta, quella del titolo, uno spunto che fa ricorso alla figura musicale del “canone”, composizione costruita sull’imitazione di una melodia da parte di una o più voci o strumenti”, ricordano i curatori Italo Bergantini e Gaia Conti, mentre nella collettiva “Field of Vision” alla Galleria FO.VI a Strnišce, attraverso 12 giovani artisti internazionali la natura mostrata è quella che si incontra nel quotidiano. 
Se pensate che però i nomi presentati non siano abbastanza o che una realtà decisamente lontana dai grandi centri dell’arte non possa proporre certi nomi ecco che rincariamo la dose: Bernd e Hilla Becher, William Eggleston, Olafur Eliasson, Walker Evans, Hamish Fulton, Lee Friedlander, Jenny Holzer, Roni Horn, Axel Hütte, Dennis Oppenheim, August Sander e un intramontabile Sebastião Salgado, grazie anche alla collezione Dionisio Gavagnin di Treviso. 
Ce n’è per tutti, compresa una piazza rianimata dal verde, concerti, summer school, progetti educativi e la volontà di fare della cultura anche un volano “estivo in questa caratterista località sul fiume Drava che, in realtà, più che confinare con l’Italia, guarda ad est. Un po’ dopo quella piccola Mecca del contemporaneo che è stata Lubiana. Che sia Ptuj il nuovo porto franco dell’arte da queste parti? 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui