09 ottobre 2021

‘Fons vitae’: Antonio Ievolella al Castello Visconteo di Pavia

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Da oggi al Castello Visconteo di Pavia la personale di Antonio Ievolella "Fons vitae", nell'ambito del programma dedicato al dialogo tra città e arte contemporanea

Antonio Ievolella, Installazione per il Castello Visconteo, courtesy l'artista

Da oggi, 9 ottobre, fino al 6 gennaio 2022 il Castello Visconteo di Pavia ospita la personale di Antonio Ievolella (Benevento, 1952) “Fons vitae”, che segue la tappa della mostra alla Certosa di San Giacomo a Capri dall’ottobre 2020 all’aprile 2021 (ne avevamo parlato qui).

La mostra a Pavia si colloca «nel quadro del programma dedicato al dialogo tra città e arte contemporanea. […] L’esposizione, che si inserisce  nel più ampio obiettivo che l’Amministrazione persegue in ambito culturale e insieme urbanistico-ambientale – specie con il progetto denominato Waterfront, dedicato alla valorizzazione di Pavia quale città d’acqua, […] si avvale della cura scientifica di Virginia Baradel, Valerio Dehò, Andrea Del Guercio», si legge nel comunicato stampa.

«Il progetto si arricchisce a Pavia di ulteriori valenze simboliche e di una installazione particolarmente affascinante: dieci scudi di dimensioni importanti che raccontano e contengono personaggi e vicende della storia pavese. Il passato di capitale longobarda, gli Sforza e i Visconti, Leonardo e naturalmente l’arca di Sant’Agostino, padre della Chiesa e uno dei più grandi filosofi cristiani, sono momenti di un percorso che trova nell’opera dell’artista una narrazione che ribalta il piano della storia nella contemporaneità.” (Valerio Dehò)», prosegue il comunicato.

Antonio Ievolella, Installazione per il Castello Visconteo, courtesy l’artista

Il percorso espositivo


«L’allestimento ha come motivo ispiratore l’acqua e così i 30 otri di terracotta su strutture di ferro in sospensione nel cortile del Castello, sono dei veri e propri vasi, grembi che costituiscono la forma plastica scelta dall’Artista quale motivo ricorrente delle installazioni. L’otre diventa un dispositivo simbolico che allude all’uomo e alla sua unicità e, in particolare, al monaco nel suo silenzioso e volontario isolamento, pur all’interno di una dimensione collettiva», hanno spiegato gli organizzatori.

«Questo progetto – hanno aggiunto – porta non solo qualità estetica dentro un luogo unico come il Castello Visconteo, ma ribadisce il legame tra la memoria e l’acqua come nutrimento della vita e della cultura. Pavia città d’acqua e di tante memorie illustri, non poteva mancare in un percorso in cui il meraviglioso incontra la realtà della storia. Il progetto di Antonio Ievolella si inserisce perfettamente nel contesto ambientale del Castello Visconteo, ma anche nel tessuto culturale di una città che continua a trarre dal suo passato la forza e l’intelligenza di leggere e costruire il proprio futuro».

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