28 luglio 2021

Gianfranco Meggiato nella Valle dei Templi di Agrigento con ‘L’Uomo Quantico’

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Da oggi nel Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento la personale di Gianfranco Meggiato con tredici opere monumentali, di cui quattro pensate per questo luogo ed esposte al pubblico per la prima volta. Le parole dell'artista

Gianfranco Meggiato, Lo Specchio dell'Assoluto, L'Uomo Quantico, Valle dei Templi, 2021, installation view, Ph studio Ferraina

Nel Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, è visitabile da oggi, 28 luglio, fino al 4 gennaio 2022 la personale Gianfranco Meggiato (1963, Venezia) “L’Uomo Quantico, non c’è futuro senza memoria”, a cura di Daniela Brignone, con un’installazione collocata anche all’ingresso del Museo archeologico Pietro Griffo. Organizzata da MondoMostre, la personale presenta tredici opere monumentali in tutto, di cui quattro pensate per questo luogo ed esposte al pubblico per la prima volta, documentate dalle foto e dai video di Franco Ferraina.

«Gianfranco Meggiato – ha spiegato la curatrice Daniela Brignone – compone un viaggio ideale all’interno di uno dei siti archeologici più importanti al mondo, confrontandosi con la memoria del passato e le prospettive enigmatiche del futuro, riflettendo sull’uomo alla ricerca di sé. Le opere in mostra dischiudono un mondo interiore intorno al quale ruota un repertorio di personaggi mitologici e di simboli che diventano allegoria dello spazio vitale dell’uomo. La scienza quantistica alla quale si ispira l’artista ne svela il mistero e le connessioni cosmiche».

All’interno della programmazione della Valle dei Templi, ci ha ricordato l’Assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, che, hanno spiegato gli organizzatori, «ha fortemente voluto questa mostra e ha lavorato per oltre un anno per la sua realizzazione. Non è infatti la prima volta che la Valle dei Templi e gli altri siti archeologici siciliani si aprono all’arte contemporanea, ma sono in progetto in futuro altri colloqui di questo genere»: «il dialogo tra contemporaneo e antico si riempie nella Valle dei Templi, di un nuovo significato che attraversa i secoli per riscoprire le radici del rapporto tra l’uomo e la propria essenza più profonda, in una dinamica esistenziale che va oltre il tempo», ha dichiarato Samonà.

Gianfranco Meggiato © l’artista

Le parole di Gianfranco Meggiato

Come è nato il Suo progetto “L’uomo quantico, non c’è futuro senza memoria”? 

«È un progetto nato tre anni fa, ero in Sicilia per esporre nell’ambito di Manifesta12 a Palermo e in quella occasione sono venuto a visitare la Valle dei Templi. Sono le vibrazioni che mi ha trasmesso questo luogo a farmi desiderare di realizzare qui un mio percorso installativo. È un luogo che ha una magia innata ed è il seme primigenio della cultura occidentale, di fatto, trovarsi in questo sito archeologico è come mettersi in relazione con le proprie origini, con le proprie radici.
Inoltre mi stimolava molto cercare di mettere in rapporto la cultura antica con il mio modo di fare scultura contemporanea. Chi è l’Uomo se con la sola osservazione può influire sulla natura e sul comportamento di particelle sub-atomiche?
Mi riferisco ovviamente al famoso esperimento della doppia fenditura della teoria dei quanti dove i fotoni si comportano abitualmente come onde, ma basta che un qualsiasi osservatore guardi l’esperimento perché queste particelle lo percepiscano e cambino la loro natura da onda a raggio. L’Uomo quantico – inteso come essere umano – uomo e donna – è l’uomo che acquisendo una nuova consapevolezza di se può costruire un nuovo futuro».

Gianfranco Meggiato, L’Uomo Quantico, Valle dei Templi, 2021, installation view, Ph studio Ferraina
Che rapporto si instaura tra i Suoi lavori e il sito archeologico? 

«Questo progetto è stato pensato esclusivamente per la Valle dei Templi. Anche le sculture non inedite sono state scelte per essere poste in sintonia al sito specifico. Il Volo e L’Attimo Fuggente, messe in relazione tra loro in corrispondenza del tempio dei Dioscuri, esprimono i concetti di caducità (l’Attimo Fuggente) ed elevazione (il Volo) e rappresentano idealmente i fratelli Castore e Polluce. Ancora, Il Soffio della Vita creato come un arco che si tende, entra in relazione con il tempio di Eracle per cui l’arco era l’arma preferita. Così è Taurus che è la forma nella quale era solito apparire Zeus.
Poi ci sono le opere inedite come Lo Specchio dell’Assoluto posto davanti al Tempio di Giunone, Dea del parto e della famiglia, anche da questa scultura di energia vibrante infatti, nasce la vita in forma di sfere lucenti che come coscienze si incarnano».

Gianfranco Meggiato, L’Uomo Quantico, Valle dei Templi, 2021, installation view, Ph studio Ferraina
Come questo progetto espositivo e le opere realizzate appositamente si collocano nella Sua ricerca? 

«Ogni nuova mostra è per me un nuovo inizio, una nuova sfida con la materia e con me stesso, un cercare di andare oltre. Lungo il percorso di questa mostra si possono vedere le trasformazioni della mia ricerca: dalla scultura in bronzo esposta lungo la cinta muraria (Doppio Totem, 2008) alle finiture lucide e perfette con l’utilizzo del colore (Anima Latina, 2015), alle opere cesellate a mano per creare la percezione di pietra lavica (Sfera Quantica, 2017). Le nuove sculture sono evoluzioni della stessa ricerca: il Quanto di Luce, un fotone rappresentato in forma materica; la Sfera Aquarius, una scultura rotante del peso di 5mila chili che sembra un guscio custode dell’essenza dell’umanità; e L’Uomo Quantico che ho creato vivendo attimo per attimo la nascita di ogni singolo pezzo separatamente senza una visione d’insieme. L’Uomo Quantico, un uomo nuovo, memore del suo passato ma in cammino verso un futuro più consapevole della sua più vera natura».

 

2 Commenti

  1. Gianfranco Meggiato nella Valle dei Templi di Agrigento con ‘L’Uomo Quantico’..spero che non sia vero AUMENTATO PREZZO BIGLIETTO per pagare la mostra????

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