14 settembre 2019

Il lungo sabato di Marignana Arte, Venezia

di

I curatori ci raccontano le due nuove mostre in galleria e il talk al Complesso dell'Ospedaletto, tra collettive e project room nel cuore della laguna

La collettiva Trauma da Marignana Arte, Venezia
Stijn Ank, 21.2016, 2016, courtesy artista e Marignana Arte

A Venezia oggi, 14 settembre, Marignana Arte propone tre appuntamenti affidati ciascuno ad un curatore diverso: si parte alle 17 con un talk al Complesso dell’Ospedaletto dedicato al progetto espositivo Reagents, a cura di Daniele Capra, a cui alle 18 seguiranno, le inaugurazione della collettiva “Trauma. Incursioni nella pittura contemporanea”, a cura di Ilaria Bignotti, e della project room di Silvia Infranco, a cura di Marina Dacci, negli spazi della galleria, poco distante dalla Collezione Peggy Guggenheim.

Abbiamo chiesto ai curatori e alle galleriste di raccontarci le mostre.

Iniziamo dalla collettiva Trauma. Incursioni nella pittura contemporanea”, con opere di Giuseppe Adamo, Stijn Ank, Steven Cox, Francesco De Prezzo, Maurizio Donzelli, Serena Fineschi, Silvia Infranco, Anne Laure Sacriste e Roy Thurston: come è nata?

Ilaria Bignotti: «“Trauma. Incursioni nella pittura contemporanea” nasce come una traccia di viaggio conoscitivo nella ricerca pittorica di nove artisti attuali, internazionali, che da sempre indagano il visivo come potenzialità immaginativa, esperienziale, processuale. Pur nella diversità del loro metodo e linguaggio, tutti  intendono l’opera come “Bild”, luogo osmotico di formazione e conoscenza, membrana resiliente tra lo sguardo proprio e altrui, sensorialmente pronta a mutare in base alle sollecitazioni ambientali e del pubblico.
 Da qui il titolo che contiene da un lato il verbo tedesco “träumen”, sognare, e immediatamente allude a un  punto di rottura, a uno sguardo ammutinato e sorpreso, a una memoria sconvolta. Abbiamo voluto lavorare sul visivo, sorprendendovi».

Quali aspetti della pittura contemporanea indaga la mostra?

IB: «Inevitabile il porsi in dialogo con le problematiche cruciali che nell’ultimo trentennio han sottoposto la pittura a una messa in crisi rigenerante: dalla provvisorietà alla obsolescenza, dal virtuale alle memoria, dall’iconoclastia ad una nuova ipotesi  di icone sensibili al contemporaneo. A tali temi si unisce quello, che mi pare leghi tutti gli artisti, del senso inquieto della ricerca: del non voler sostare in un risultato. Del trovare nel percorso il punto mai risolto d’arrivo».

Come avete selezionato gli artisti?

IB: «Alcuni di loro, Adamo, Donzelli, Fineschi, Infranco, Thurston, sono già stati rappresentati ed esposti dalla Galleria; altri, quali Ank, Cox, De Prezzo e Sacriste sono nuove proposte. Ho voluto con Emanuela Fadalti e Matilde Cadenti, fondatrici e gallery manager di Marignana Arte, creare un percorso che li mettesse in relazione per vibranti e inattese affinità: la mostra è un percorso denso di meraviglia e di empatia».

Veniamo alla project room: a quale nucleo di lavori di Silvia Infranco è dedicata? Come si inseriscono queste opere nella sua ricerca?

Marina Dacci: «La project room di Silvia Infranco si focalizza sul processo di lavoro dell’artista.
 Per questa ragione sono state incluse opere di diversi cicli, sia sculture sia a lavori a parete (Metaforme, Melie, Tracciati, Kenotipie, Asportazioni) a cui si sono aggiunte un paio di opere di una nuova serie: Ciò che resta, mai esposta in precedenza.
Un grande tavolo di legno funge da contraltare alle opere finite mostrando alcuni passaggi del processo creativo: le fonti, materiali, le fotografie, il disegno e lo spolvero.
Un invito a varcare la soglia intima del suo studio».

Una domanda sul talk che prende le mosse dal progetto “Reagents”: su quali tematiche verterà?

Daniele Capra: «L’incontro sarà l’occasione per confrontarsi su come il contesto ambientale, gli stimoli fisici e mentali, lo stesso studio, possano agire sulla pratica di Arthur Duff, Serena Fineschi e Silvia Infranco. Ispirandosi al principio di reazione, “Reagents” – che oltre ai tre artisti che prendono parte al talk coinvolge Túlio Pinto, Fabrizio Prevedello, Quayola, Verónica Vázquez e Marco Maria Zanin – cerca di spiegare come l’opera sia la concretizzazione di un constante lavorio di forze che spingono, tirano, comprimono o espandono. Al talk discuteremo così di come le dinamiche di azione-reazione e l’esperienza diretta siano parti fondamentali nel generare un’opera, di quanto fare arte spesso coincida col rispondere alle sollecitazioni della realtà in forma extra-ordinaria».

Due domande, infine, alla galleria: come si inseriscono questi progetti espositivi nella vostra programmazione?

Marignana Arte: «Questi progetti, per quanto diversi tra loro, sono accomunati da alcuni aspetti che caratterizzano la linea artistica della galleria: la collaborazione con artisti internazionali sia giovani che mid-career su alcuni temi specifici e l’attenzione per varie tipologie di espressioni artistiche contemporanee. Un altro aspetto che ci interessa molto è la valorizzazione della città di Venezia e con Reagents abbiamo avuto la straordinaria possibilità di esporre nel Complesso dell’Ospedaletto, che è appena stato riaperto al pubblico e che rappresenta un interessante spaccato della storia della nostra città».

Quali mostre ospitere nei prossimi mesi?

MA: «Nei prossimi mesi abbiamo in programma una collettiva in due capitoli a cura di Domenico De Chirico, “I dreamed a dream”, nella quale una ventina di artisti internazionali lavoreranno sul tema del sogno e del mondo onirico. Si tratterà sicuramente di una sfida interessante in quanto ciascun artista risponderà al tema con autonomia di ricerca ma al contempo sarà chiamato a dialogare con gli altri attraverso le opere selezionate, che proporranno un percorso coerente ma anche stimolante.
Gli artisti coinvolti saranno Tulio Pinto, Veronica Vazquez, Sophie Ko, Anne Laure Sacriste, Stijn Ank, Mats Bergquist, Giuseppe Adamo, Artur Lescher, Nancy Genn, Antonio Scaccabarozzi, Aldo Grazzi, Arthur Duff, Serena Fineschi, Quayola, Maurizio Pellegrin, Marco Maria Zanin, Silvia Infranco, Yojiro Imasaka e Donatella Spaziani».

 

Giuseppe Adamo, Stijn Ank, Steven Cox, Silvia Infranco, Francesco De Prezzo, Maurizio Donzelli, Serena Fineschi, Anne Laure Sacriste e Roy Thurston
Trauma. Incursioni nella pittura contemporanea
A cura di Ilaria Bignotti
Dal 14 settembre al 9 novembre 2019
Opening: 14 settembre, ore 18.00

***

Silvia Infranco
TEMPUS DEFLUIT, IMAGO LATET (perchè non voglio dimenticare)
A cura di Marina Dacci
Dal 14 settembre al 9 novembre 2019
Opening: sabato 14 settembre, ore 18.00

***

Arthur Duff, Serena Fineschi, Silvia Infranco, Túlio Pinto, Fabrizio Prevedello, Quayola, Verónica Vázquez e Marco Maria Zanin
Reaegents
A cura di Daniele Capra
Dall’11 maggio al 24 novembre 2019
Complesso dell’Ospedaletto CON/temporaneo, Castello 6691, Venezia

Around Reagents
Talk con Arthur Duff, Serena Fineschi, Silvia Infranco e Daniele Capra
14 settembre 2019, ore 17
www.reagentsvenice.com

***

Marignana Arte
Dorsoduro, 141
Rio Terà dei Catecumeni, Venezia
www.marignanaarte.it, info@marignanaarte.it

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui