12 maggio 2018

Kate Moss è un’opera d’arte

 
A Bologna, GALLLERIAPIÙ inaugura “The Last Of The English Roses”, il solo show dell’artista svizzero Yves Scherer che, ancora una volta, è rivolto a svelare il sottile strato che divide la vita pubblica da quella privata

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Erano gli anni Novanta. C’erano i jeans strappati con ginocchia in vista, orli consumati, denim logoro; c’erano le Spice Girls e i Backstreet Boys. E poi c’era lei, la top model che ha cambiato l’estetica di tutto il decennio, con quella sua bellezza acerba e anticonvenzionale. Kate Moss, scoperta a soli 14 anni all’aeroporto JFK da Sarah Doukas. Sulle sue tracce ci conduce sapientemente il progetto espositivo che si inaugura oggi, a Bologna, da GALLLERIAPIÙ. 
La mostra prende il suo titolo “The Last Of The English Roses” da una canzone di Pete Doherty del 2009, con cui la top model ha avuto una delle sue più struggenti relazioni. Autore del progetto è l’artista svizzero, che attualmente vive e lavora a New York, Yves Scherer (Solothurn, 1987).
Il lavoro di Scherer è, infatti, spesso caratterizzato dal disvelamento di quel sottile strato che divide la vita pubblica da quella privata. Questa indagine continua appunto nella nuova serie “Kate” che informa il percorso espositivo bolognese, dove diverse pagine dello stesso libro fotografico con immagini di Kate Moss scattate da Mario Testino pubblicato da Taschen, appaiono incorniciate in scatole di legno e plexiglass. L’icona sregolata heroin-chic degli anni ’90, oggi madre e donna d’affari di successo, viene ritratta principalmente nelle pause dello shooting, nei momenti intimi che raccontano il suo passaggio da ragazzina di Croydon a celebrità nella quale è stata trasformata, grazie al ruolo di Testino sia come fotografo delle star che come suo caro amico.
Altra opera in mostra è il libro d’artista “New York-July 26, 2012” che illustra lo stesso mondo, ma da una distanza maggiore. Qui le fotografie di Emma Watson, scattate da un paparazzo proprio in quella data a New York, si presume vengano utilizzate dalla stampa senza ulteriori spiegazioni o testi. Le immagini presentano l’attrice e l’attivista in una passeggiata informale a Manhattan, mentre visita un negozio di forniture artistiche e interagisce sia con il commesso che con la persona che sta scattando le foto. È una sequenza di azioni apparentemente poco interessante, ma il titolo e il fatto stesso di finire sui giornali la trasformano in un evento.
Una ricerca, non scevra di tinte di cinismo, quella di Yves Scherer, che vuole insomma approfondire gli effetti della celebrità sulle persone, celebrità oggi quanto mai effimera e fugace, che si accorda a una vita vissuta ormai come una sequenza di nuovi inizi, in una sorta di mondo parallelo. Contraddistinto dall’eccessiva esposizione al mondo virtuale dei social network. Così da proiettare, o relegare, gli attori dell’attuale società dello spettacolo in un “Truman Show” permanente. (Cesare Biasini Selvaggi)
In homepage e in alto: Yves Scherer, The Last Of The English Roses
INFO
Opening: ore 18.00
Yves Scherer. The Last Of The English Roses
dal 12 maggio al 15 settembre 2018
GALLLERIAPIÙ 
via del Porto 48 a/b, Bologna 
www.gallleriapiu.com

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