05 settembre 2022

‘L’emozione della pittura’: Vittorio Carradore alla Galleria Ponte Rosso, a Milano

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Alla Galleria Ponte Rosso, a Milano, inaugura domani la mostra personale di Vittorio Carradore che presenta venticinque lavori fra i più recenti dell'artista e apre la cinquantesima stagione espositiva della galleria

Vittorio Carradore, Riflessi sul lago, 2019, olio su tela, 60x80 cm (part.). Courtesy l'artista e Galleria Ponte Rosso

A Milano, nella sede storica della Galleria Ponte Rosso, in via Brera 2, domani, 6 settembre, alle 18, inaugura la mostra personale di Vittorio Carradore (1963, San Bonifacio, Verona) “L’emozione della pittura” (fino al 24 settembre), che apre la cinquantesima stagione espositiva della galleria, fondata nel marzo 1973 da Nanda e Orlando Consonni dopo la precedente esperienza editoriale di Orlando Consonni con la Ponte Rosso Edizioni d’Arte, attività editoriale proseguita fino a oggi dalla galleria affiancandola all’attività espositiva.
«La cinquantesima stagione espositiva si preannuncia ricca di eventi che verranno proposti durante l’anno. Le mostre, personali e collettive di artisti contemporanei, retrospettive di artisti del ‘900, mostre tematiche e per ambiti pittorici, riproporranno gli artisti che hanno maggiormente contribuito a caratterizzare il percorso della galleria in questi cinquant’anni di attività», ha anticipato la galleria.

«Nella personale di Carradore – ha proseguito – sono esposti venticinque dipinti selezionati fra i lavori più recenti realizzati dall’artista veronese. Soggetto principale è il paesaggio naturale, ma sono esposti anche dipinti dedicati alla natura morta, alla composizione nell’interno e a scene di vita quotidiana che l’artista sa interpretare in modo molto personale».

«È nella scia antica della pittura veneta che si sviluppa l’opera di Vittorio Carradore, quel medesimo solco da cui è germinato il più iridescente vestito della pittura italiana. Se in altre regioni il primato l’aveva il disegno perché sapeva scandire le forme dell’esistente, è in questa terra che si è trovato e visto il più affascinante vestito pittorico d’ogni forma. Ed è su questa strada che si innesta il decisivo contributo poetico dell’opera di Carradore, facendo dello strumento cromatico il persuasivo veicolo dei sentimenti che i suoi dipinti suscitano. Un colore che nelle sue tele è protagonista perché, da sempre, è il più avvincente strumento di seduzione artistica», ha scritto Carlo Adelio Galimberti.

Vittorio Carradore, Il banco dei giocattoli, 2020, olio su tela, 80x100cm. Courtesy l’artista

Chi è Vittorio Carradore

Vittorio Carradore «si è avvicinato precocemente alla pittura, prima come autodidatta, poi frequentando i Corsi liberi presso l’Accademia Cignaroli della sua città dove, sotto la guida del Maestro Franco Patuzzi, ha continuato il suo percorso di ricerca dedicandosi sia allo studio del paesaggio che alla figura. 

Risalgono ai primi anni ’80 le esposizioni in ambito locale, seguite poi da concorsi nazionali e mostre personali e collettive in diverse città italiane, capitali europee oltre a New York e Sidney. fino a tornare nella sua città, nel 2015, con l’importante mostra personale al Palazzo della Gran Guardia. Fra le personali più recenti ricordiamo la mostra alla Ca’ dei Carraresi a Treviso nel 2017 e la mostra allo Spazio BPL Arte di Lodi nella primavera di quest’anno.
L’artista espone alla Galleria Ponte Rosso dal 1995, anno della sua prima partecipazione al Premio di pittura Carlo Dalla Zorza, indetto dalla galleria. Nel 2012 Carradore ha vinto l’ottava edizione del Premio con il dipinto “Bottega a Collodi”», ha ricordato la galleria.

 

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