02 febbraio 2022

‘Le 3 ecologie’: undici artisti al MACTE, Termoli

di

Dal 5 febbraio al MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli la prima mostra curata dalla Direttrice Caterina Riva: una riflessione sull’ecologia dal punto di vista ambientale, sociale e mentale attraverso le opere di undici artisti

Jumana Manna, still from Wild Relatives (Cross pollination), 2018
Dal 5 febbraio al 15 maggio 2022 il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta “LE 3 ECOLOGIE”, una riflessione sull’ecologia declinata attraverso le opere di undici artisti di diversa provenienza e prima mostra a cura della Direttrice Caterina Riva.

Negli spazi del museo le installazioni, i film, i disegni e le fotografie di Matilde Cassani, Piero Gilardi, Karrabing Film Collective, Len Lye, Jumana Manna, Jonatah Manno, Silvia Mariotti, Francis Offman, Francesco Simeti, Nicola Toffolini e Micha Zweifel – ha spiegato il museo – «avvicinano il pubblico a luoghi lontani, presentando visioni che appartengono a lotte di sopravvivenza del passato, del presente e del futuro. Gli artisti invitati con le loro opere tracciano mappe eccentriche che si spingono dal Mediterraneo fino al Pacifico e all’Artico, delineando contesti ambientali ibridi che stimolano la nostra percezione».

Micha Zweifel, Switch, 2021, Bronze, in a fire place Image/ Claude Barrault. Courtesy the artist

Le parole di Caterina Riva, Direttrice artistica del MACTE

Come si inserisce questa mostra nella programmazione del museo?

«Sebbene fosse già tra le idee di mostra da me proposte alla commissione del concorso che mi ha portato alla direzione del MACTE, finalmente prende forma nelle sale del museo dopo essere stata rimandata a più riprese a causa della pandemia. “LE 3 ECOLOGIE” è il tentativo di presentare una programmazione aperta e reattiva, che parte da un dibattito corrente per portare il pubblico in mondi immaginati dagli artisti che ci insegnano a guardare al di là delle nostre mascherine. Questa attitudine alla curiosità e all’attenzione, oltre che al provare a lavorare “meglio” accompagnano il lavoro che sto cercando di impostare al MACTE e con le persone con cui collaboro di progetto in progetto».

Come sono stati scelti gli artisti invitati?

«Il tema ecologico è plurale e volevo approcciarlo da diverse prospettive, tanto geografiche quanto di sensibilità artistica. Alcuni sono artisti che conosco da decenni e con cui ho già lavorato (Simeti, Manno, Toffolini, Cassani), altri che ho scoperto quando vivevo e lavoravo agli antipodi (Len Lye, Karrabing Film Collective), altri ancora sono artisti alla cui pratica mi sono avvicinata da poco e che mi pareva avesse senso invitare a contribuire a questa mostra (Francis Offman, Jumana Manna, Micha Zweifel). Sono felice di avere in mostra anche un’opera di Piero Gilardi che da anni si occupa con tenacia di queste tematiche».

Francis Offman, Senza titolo/Untitled, 2021. Photo credits: C.Favero

Il percorso espositivo

Il titolo della mostra – ha spiegato il museo – «riprende il saggio del 1989 del filosofo francese Felix Guattari, che delinea tre ecologie: quella dell’ambiente, quella sociale e quella mentale».

“LE 3 ECOLOGIE” «si sviluppa in tutte le sale del museo e in relazione a opere scelte dalla collezione permanente del Premio Termoli, plasmando un itinerario metaforico con lo spettatore: il museo diventa un organismo in cui coesistono persone, materiali e idee. In un suggestivo percorso tra ambienti ibridi, sognati, contaminati, questa mostra dà spazio a opere e ricerche che si confrontano con luoghi sia a livello estetico che sociale, e che declinano il rapporto tra natura e cultura in base a diverse coordinate geografiche».

Len Lye, Tusalava, 1929, frame enlargement, Courtesy of the Len Lye Foundation, Stills collection: Nga Taonga Sound &Vision

«Dalla Nuova Zelanda, Tusalava di Len Lye, un’animazione realizzata nel 1929, che disegna come in una danza gli inizi della vita da cellula fino ad organismi complessi. Whutarr, Saltwater Dreams, video realizzato da Karrabing Film Collective, ci porta nei Territori del Nord dell’Australia dove le comunità Indigene ribadiscono il loro legame simbiotico con la natura. L’artista svizzero Micha Zweifel, con i pannelli di gesso intagliati che compongono Kalendar, scandisce un tempo di lavoro e di manualità mentre la scultura Ipogea di Piero Gilardi, artista e attivista precursore delle tematiche ecologiche, ci porta in una caverna dove scorre un fiume. I disegni speculativo-naturalistici di Nicola Toffolini dialogano con il wallpaper d’artista di Francesco Simeti, che porta sulla superficie arbusti della storia dell’arte. E ancora, la pittura stratificata di Francis Offman che realizza collage astratti con materiali di riuso che portano con sé tracce di migrazioni, le cianotipie e le sculture ispirate da paesaggi marini di scarto di Jonatah Manno, la serie fotografica di Silvia Mariotti Boutade, nata in pandemia quando l’artista ha creato nuove immagini attingendo dal suo archivio, non potendosi muovere da casa. Wild Relatives, documentario realizzato da Jumana Manna, segue una semenza agricola dalla Siria alla Norvegia, attraversando sfide climatiche e di sopravvivenza legate a condizioni socio-economiche in continua mutazione. Matilde Cassani interviene sulla modulazione della luce naturale che penetra in diversi spazi del museo di Termoli», ha proseguito il museo.

La mostra è stata realizzata con il supporto di Pro Helvetia, Fondazione svizzera per la cultura.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui