23 giugno 2020

Mario Cresci alla galleria Matèria: oggi l’opening su Zoom con l’ICCD

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A Roma apre oggi la prima personale di Mario Cresci alla galleria Matèria, che festeggia i suoi primi cinque anni di attività. L'opening su Zoom alle 18.30 permetterà di conoscere anche la personale dell'artista all'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Niccolò Fano, gallerista, ci ha raccontato la mostra negli spazi di Matèria

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Mario Cresci, Analogie e memoria, Matera, 1980, Mixed-media, 329x483cm © Matèria and the artist

A Roma, la galleria Matèria, inaugura oggi, 23 giugno, “Combinazioni provvisorie”, la prima personale in galleria di Mario Cresci (1942, Chiavari), e festeggia i primi cinque anni di attività.

Mario Cresci «è tra i primi autori italiani che, a partire dagli anni Sessanta, coniuga la cultura del progetto con la sperimentazione del linguaggio visivo attraverso un approccio “cross-disciplinare” che utilizza il disegno, la fotografia, il video, l’installazione, la performance, il site specific», ha spiegato la galleria. La mostra, accompagnata dal testo critico di Mauro Zanchi, presenta due lavori dell’artista: Analogie e memoria del 1980 e l’installazione Cronistorie del 1970.

L’opening di due mostre di Cresci oggi su Zoom

Con l’apertura della nuova mostra a Roma saranno in corso parallelamente due personali di Mario Cresci, che inaugurano entrambe oggi: “Combinazioni Provvisorie” presso Matèria (fino al 31 ottobre) e “L’oro del tempo” all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) (fino al 30 ottobre), che «rappresentano due esempi chiari della vocazione alla sperimentazione visiva e formale che caratterizza il lavoro di Mario Cresci», si legge nel comunicato stampa.

«Oggi dalle 18:30 Matèria e ICCD aprono le porte dei loro spazi per un opening virtuale sulla piattaforma online ZOOM, durante il quale sarà presentato anche libro di Mario Cresci, L’oro del tempo, edito da Postcart Edizioni».

Potete seguire gratuitamente gli opening e la presentazione del catalogo cliccando qui

Ad accompagnare il pubblico in questo incontro virtuale saranno Mario Cresci, Carlo Birrozzi, Direttore ICCD, Francesca Fabiani, Curatrice ICCD, Niccolò Fano, gallerista di Matèria, Mauro Zanchi, curatore, e Claudio Corrivetti, Postcart Edizioni.

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Mario Cresci, Cronistorie, 1970, Still from video © Matèria and the artist

Niccolò Fano, gallerista di Matèria, ci ha raccontato la mostra

“Combinazioni provvisorie” segna i primi cinque anni di attività di Matèria, come è cambiata, se è cambiata, la galleria in questi cinque anni? Quali sono i prossimi obiettivi che vi ponete?
«La galleria è cambiata radicalmente. Questi cinque anni sono segnati da un’enorme crescita individuale e collettiva, frutto del dialogo e lo scontro costruttivo tra tutte le componenti della galleria.
Le aspettative anno dopo anno tendono a lievitare ma spero sia rimasto ben saldo lo spirito con il quale è iniziato questo percorso. Abbiamo combattuto molto per tutelare la nostra identità e oggi ripartiamo dalle basi solide che abbiamo costruito a partire dal 2015, anno in cui (con un’altra crisi in pieno corso) abbiamo aperto. Ripartiamo dai nostri artisti, dai nostri collaboratori e dal territorio».
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Mario Cresci, Analogie e memoria, Matera, 1980, Mixed-media, 329x483cm © Matèria and the artist
Come è nata l’idea della mostra di Mario Cresci?

«”Combinazioni provvisorie” è la prima personale di Mario Cresci in galleria. È una mostra che aspettiamo da tre anni e che avevamo messo in programma ad aprile in concomitanza con l’anniversario dei cinque anni di attività di Matèria.
La personale nasce dopo un lungo periodo di lavoro con l’autore, durato quasi tre anni, che ci ha visti impegnati principalmente su progetti fieristici ed editoriali. Con l’arrivo della pandemia abbiamo temuto di dover rimandare tutto a settembre, ma nonostante le difficoltà abbiamo colto l’occasione di realizzare questo piccolo sogno prima della pausa estiva».

Come si collocano le opere in mostra nel percorso dell’artista?

«”Combinazioni provvisorie” presenta due lavori pressoché inediti: Analogie e Memoria del 1980 (in anteprima assoluta) e Cronistorie, un racconto in pellicola 16 millimetri prodotto negli anni Settanta a Tricarico e presentato al pubblico con un singolo evento nel 2019 al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.

Entrambi i lavori si collocano tra gli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta e rappresentano una visione complessiva e onesta dell’autore, lontana dal monopolio dell’identità del fotografo».

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Mario Cresci, Analogie e memoria, Matera, 1980, Mixed-media, 329x483cm © Matèria and the artist
Se dovessi riassumere in poche parole la ricerca dell’artista, quali sarebbero?

«Autore di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, il video, l’installazione, il site specific. È tra primi autori in Italia ad applicare la cultura del progetto coniugandola a una sperimentazione sui linguaggi visivi».

Quali sono i progetti futuri di Matèria?

«Abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi con i nostri artisti prima della pandemia. I tempi si sono allungati ma siamo lieti di annunciare le prossime mostre che vedono in successione la personale di Stefano Canto e quella di Fabio Barile».

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Mario Cresci, Analogie e memoria, Matera, 1980, Mixed-media, 329x483cm © Matèria and the artist

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