25 marzo 2022

‘Paranza’: l’installazione di Antonio Ievolella allo Spazio Thetis, Venezia

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Inaugura oggi alle 12 l'installazione di Antonio Ievolella "Paranza" allo Spazio Thetis, all'Arsenale Nord di Venezia

Antonio Ievolella, Paranza, 2006. Courtesy Spazio Thetis

Da oggi, 25 marzo, al 27 novembre 2022 l’installazione di Antonio Ievolella (1952, Benevento) Paranza, a cura di Virginia Baradel, sarà ospitata dallo Spazio Thetis, «l’hub dell’arte contemporanea situato nell’antico Arsenale di Venezia lambito dalla laguna: un’opera che evoca la struttura di una barca da pesca costiera, un frutto maturo della poetica dello scultore sannita che intende l’opera come relitto e memoir di lavori popolari antichi», hanno spiegato gli organizzatori.

L’installazione

Come scrive Virginia Baradel nel testo che accompagna il progetto espositivo, «Paranza è un rottame di barca che era poca cosa in sé anche quando andava per mare, niente più di un mezzo usato infinite volte. Ma era pane e vita per le famiglie dei pescatori, ed ecco che lo scultore ne fa materia d’arte, ne rigenera la forma. Evocandone la struttura, eleva quel rottame a monumento, carico di memorie, suggestioni e moniti. In Paranza […] domina la tensione serrata di curve nello spazio, scheletri di imbarcazioni, materiali restituiti dall’usura – forgiati dall’usura – dovuta al tempo trascorso in mare; reliquia propiziatoria alle divinità marine ma anche tribuna votiva al travaglio dell’uomo, alla strenua destrezza di un mestiere antico fatto di sacrificio e di lotta, filtrato nel ricordo, nella pietas e nella nostalgia».

Paranza – hanno aggiunto gli organizzatori – «è una barca da pesca costiera, con lo scafo largo, la prua tozza e la poppa ampia; ha un albero a vela latina e un bompresso con un fiocco». Sottolinea Virginia Baradel: «il movente espressivo deriva da una dimensione antropologica dissotterrata e magnificata nella mutazione formale, nella dilatazione spaziale e comunicativa di un oggetto che appartiene ad archeologie popolari e a umori mediterranei».

«Come spesso succede nelle opere di Ievolella di ferro e rame, la disarticolazione delle parti avviene in modo dilatato nello spazio e acquista un carattere geometrico. In Paranza il mulinello acquista un’indipendenza formale a latere, fa da contrappunto alla barca: inserito in una struttura circolare, in buona parte occlusa da lastre di ferro, perviene a una complessità plastica, cromatica e geometrica che bilancia la barca con la sua compattezza e stabilità», si legge nel comunicato stampa.

«Paranza – scriva ancora Baradel – possiede una forte indole geometrica nello scheletro della barca, nella sede del mulinello e nell’impennata verticale dei due “alberi”, assi geometrici che si fanno simbolicamente fieri vessilli. È la geometria infatti a propiziare l’equilibrio tra le due forme plastiche affiancate, è un gioco di linee a scandire gli andamenti costruttivi dei tubolari di ferro. Tuttavia, la rigidità astratta della geometria, già sventata dalla percezione arrugginita del ferro, incontra i materiali poveri del relitto, il legno corroso, il rame ossidato, creando una fusione di quei semi poetici che sono ricorrenti nella scultura di Ievolella, dove il tempo remoto e il tempo presente hanno motivo di riconoscersi e di stipulare nuove alleanze poetiche».

Spazio Thetis

«Spazio Thetis, fin dalla sua nascita, promuove e supporta l’arte contemporanea, organizza mostre e incontri presso la propria sede situata nell’antico Arsenale di Venezia. In oltre quindici anni di attività, Spazio Thetis ha collaborato con importanti istituzioni, musei, gallerie, associazioni, studi di architettura italiane e straniere. Ha sviluppato specifiche esperienze nel campo dello sviluppo sostenibile e della ingegneria ambientale, operando nella laguna di Venezia, l’unico sistema socioeconomico ed ambientale al mondo che ha mantenuto la sua identità nel cambiamento», hanno ricordato gli organizzatori. 

@ Spazio Thetis

 

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