Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
A pochi chilometri da Livigno (Sondrio) si entra nell’area svizzera del Cantone dei Grigioni, che tra pietre, boschi e fresco nasconde un po’ di contemporaneo. A Zuoz, piccolo comune della zona, da dieci anni infatti Monica De Cardenas, tra le più importanti galleriste di Milano e non solo, ha aperto qui una sede che ormai si può a tutti gli effetti definire “storica”.
E quale miglior modo per festeggiare un compleanno importante con l’artista che, nel 2007, tenne a battesimo questa “succursale” in terra svizzera?
Così, da domani, la programmazione estiva di Zouz principia con il ritorno di Markus Raetz e di una trentina di lavori che ripercorrono la carriera dell’artista svizzero dagli anni ’70 ad oggi. Il tutto, ovviamente, circondati dalla luce e dalle pareti di quella che era una casa contadina del XV secolo (di 400 metri quadrati), restaurata dall’architetto Hans-Jürg Ruch che è riuscito a conservarne la struttura e le caratteristiche originarie.
Raetz (inserito in un sondaggio proposto dalla rivista Le Matin Dimanche a 12 esperti “contemporaneisti” tra i più importanti artisti al mondo) è da sempre interessato al fenomeno della percezione e all’opera pittorica e scultorea ha affiancato, da sempre, anche un grande lavoro calcografiche. “Si tratta sovente di opere che si trasformano sotto lo sguardo dello spettatore, mutando aspetto e significato, a seconda del punto di vista scelto. Una parola può quindi trasformarsi nel suo esatto contrario o il profilo della pipa di Magritte trasformarsi in volute di fumo. Nelle opere di Raetz coesistono gli opposti e niente è come appare al primo sguardo”, si legge nella presentazione della mostra.
Padiglione Svizzero alla Biennale di Venezia nel 1988, Raetz ha anche partecipato a Documenta a Kassel nel 1968, nel 1972 e nel 1982. Un compleanno per due, a tutti gli effetti. (MB)