06 dicembre 2019

Ritratto di donna: da Klimt a Oppi, alla Basilica Palladiana di Vicenza

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Alla Basilica Palladiana di Vicenza la mostra "Ritratto di donna. Il sogno degli Anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi", che si apre con la Giuditta II di Klimt. Fino al 13 aprile

ritratto donna vicenza
Ubaldo Oppi, Le amiche (1924), part., Collezione privata, courtesy Galleria dello Scudo, Verona

Alla Basilica Palladiana, cuore del centro storico di Vicenza, è aperta da oggi al pubblico la mostra “Ritratto di donna. Il sogno degli Anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi“, a cura di Stefania Portinari.

Il percorso espositivo di “Ritratto di donna” è aperto dalla Giuditta II (1909) di Gustav Klimt (che lascia per la prima volta Ca’ Pesaro, della Fondazione Musei Civici di Venezia) e pone l’attenzione sugli anni immediatamente successivi alla Prima guerra mondiale e sul cambiamento del ruolo della donna nella società di allora.
Questa trasformazione viene indagata attraverso sette sezioni che vanno dalla Secessione Viennese all’arte italiana, toccando Parigi, storia, visioni e “paradisi perduti” di quegli anni, con un ricco nucleo di opere di Ubaldo Oppi (Bologna 1889 – Vicenza 1942).

«Siamo negli anni Venti e, nell’Europa uscita da poco dalla Prima guerra mondiale, le donne cominciano a conquistare un proprio ruolo: sempre più autonome e moderne. […] Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, Virginia Woolf scrive i suoi capolavori».

«Di queste signore offrono ritratti magnetici gli artisti che stanno promuovendo l’arte più nuova, all’insegna di una ‘classicità moderna’. Sono tutti stati convocati nella mostra: Felice Casorati, Mario Sironi, Antonio Donghi, Achille Funi, Piero Marussig, Mario Cavaglieri, Guido Cadorin Massimo Campigli e, naturalmente, Ubaldo Oppi. Oppi, cresciuto a Vicenza ma formatosi tra Vienna, Venezia e Parigi, ha un immediato successo in mostre importantissime, anche nella Milano e nella Roma dei primi anni Venti, dove viene ‘scoperto’ da Margherita Sarfatti e Ugo Ojetti.
I suoi dipinti ci rivelano lo sguardo attraverso cui scorrono in mostra una costellazione di ritratti dei maggiori artisti che sono stati suoi amici e avversari in esposizioni strabilianti, dal Salon d’Automne di Parigi al Premio Carnegie di Pittsburgh, dalla Biennale di Venezia alla mostra di Modern Italian Art di New York», ha spiegato l’organizzazione.

Ad affiancare Stefania Portinari un comitato scientifico composto, tra gli altri, da Luca Massimo Barbero (Fondazione Giorgio Cini di Venezia), Alessandro Del Puppo (Università degli Studi di Udine), Nico Stringa (Università Ca’ Foscari di Venezia), Valerio Terraroli (Università degli Studi di Verona), Gabriella Belli (direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia), Elena Pontiggia (Accademia di Belle Arti di Brera, Milano), Elisabetta Barisoni (Fondazione Musei Civici di Venezia), Giuseppina Dal Canton (Università degli Studi di Padova), Sergio Marinelli (Università Ca’ Foscari di Venezia) e Sileno Salvagnini (Accademia di Belle Arti di Venezia).

La mostra: il primo di tre “atti”

La mostra si configura come primo atto di una “trilogia” di grandi esposizioni promosse dall’Amministrazione comunale di Vicenza in collaborazione con CISA Andrea Palladio, Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e Accademia Olimpica, che verranno allestite nei prossimi anni all’interno della Basilica Palladiana.

Dopo “Ritratto di donna”, dal 4 dicembre 2020 al 5 aprile 2021, sarà la volta di “Dietro le quinte del Rinascimento. Fare arte nel Veneto di terraferma (1550-1616)”, a cura di Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Xavier Salomon e Mattia Vinco, e dall’11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022, “Tebe nel Nuovo Regno”, a cura di Christian Greco.

«La Basilica Palladiana è il simbolo della città, nata nel Cinquecento dall’alleanza fra un’imprenditoria colta e cosmopolita e il genio di Andrea Palladio. Il rilancio della città parte dalla Basilica, d’ora in poi aperta tutto l’anno al pari del Teatro Olimpico e degli altri musei vicentini, visitabile dai sotterranei del percorso archeologico fino alla terrazza panoramica al di sopra del secondo ordine di arcate».

«”Abbiamo chiesto al Teatro Comunale e al CISA Andrea Palladio – ha sottolineato il Sindaco Francesco Rucco – di sviluppare un programma espositivo, lavorando con giovani talenti dai grandi musei internazionali, dal Getty Museum di Los Angeles al Museo Egizio di Torino, dalla St. Andrews University di Edimburgo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dalla Fondazione Cini di Venezia alla Frick Collection di New York e al Victoria and Albert di Londra”», si legge nel comunicato stampa.

Ritratto di donna.
Il sogno degli Anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi
A cura di Stefania Portinari
Dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020
Basilica Palladiana
Piazza dei Signori, Vicenza
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (25 dicembre e 1 gennaio dalle 14.00 alle 18.00)
www.mostreinbasilica.it, biglietteria@mostreinbasilica.it

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