14 gennaio 2019

Tre gallerie per “Qui, dove ci incontriamo”

 

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La voglia di sperimentare forme di collaborazione è linfa vitale per il sistema dell’arte. “Qui, dove ci incontriamo” è un progetto di scambio e condivisione ideato da Tiziana Di Caro, Norma Mangione, Federica Schiavo e Chiara Zoppelli, che prevede tre mostre che inaugurano nell’arco di dieci giorni in cui ogni galleria ospita ed è ospitata dalle altre due.
«Nella raccolta di racconti di John Berger “Qui, dove ci incontriamo”, un viaggio in diverse città diviene pretesto per parlare di immaginazione e memoria. Allo stesso modo – spiegano le gallerie -, il progetto nasce da incontri e conduce a movimenti di opere, persone e idee da una città all’altra». Abbiamo chiesto alle galleriste di raccontarci il progetto, che inaugura la prima tappa oggi, 15 gennaio, a Torino alla Norma Mangione Gallery con la mostra di Shadi Harouni (Hamedan, Iran, 1985) e Jay Heikes (Princeton, Stati Uniti, 1975). «Trovo stimolanti – ci ha raccontato Norma Mangione – i progetti realizzati in modo indipendente, come le fiere alternative o le collaborazioni con altre gallerie, in quanto queste realizzazioni hanno una dimensione più umana e, in un certo senso, divertente rispetto ai grandi eventi. “Qui, dove ci incontriamo” è nato da una stima reciproca e da un’affinità di visioni con le mie colleghe, il che è, a mio avviso, il miglior presupposto per realizzare qualcosa di interessante. Ci aiutiamo semplicemente ospitandoci a vicenda e scambiandoci reciprocamente le nostre conoscenze curatoriali. Ognuna di noi ha realizzato, nelle altre gallerie, le mostre dei due artisti che rappresenta. Ho scelto di portare il lavoro di Ruth Proctor a Milano perché crea un dialogo affascinante con il lavoro di Betty Danon. A Napoli invece esporrò i quadri di Stefanie Popp insieme alle sculture di Salvatore Arancio, in quanto condividono un’aura di esoterismo e magia. Sono molto felice di avere in galleria i lavori di Shadi Harouni e di Jay Heikes».
Il 23 gennaio l’appuntamento è a Milano, alla Federica Schiavo Gallery, con la doppia personale di Betty Danon (Istanbul, Turchia, 1927) e Ruth Proctor (Inghilterra, 1980): «Il desiderio di scambiare idee e luoghi con Norma e Tiziana – ci hanno spiegato Federica Schiavo e Chiara Zoppelli – è stata la naturale evoluzione del nostro lavoro di galleriste. In un momento in cui le Fiere sembrano essere il luogo di incontro preferito dal mondo dell’arte abbiamo sentito forte il desiderio di lavorare sul territorio e cercare di portare il pubblico in galleria, allargando il programma e portando nelle nostre città pensieri, poetiche e riflessioni nuove. Da questo desiderio è nato “Qui, Dove ci Incontriamo”, un progetto che potrà perdurare ed espandersi con l’intenzione precisa di mantenere vivo il luogo fisico della galleria, luogo di sperimentazione, incontro, crescita e condivisione. Salvatore Arancio e Jey Heikes sono i due artisti che abbiamo scelto di portare rispettivamente a Napoli e a Torino. Arancio, attraverso la geologica, alchemica, onirica e narcotica indagine sulle immagini, le forme e i simboli commenta il generalizzato senso di incertezza che caratterizza la nostra condizione contemporanea. È per l’artista la prima occasione di esporre un corpo di lavori consistente particolarmente vicino alla natura della città partenopea. Heikes mette in scena la natura precaria di ogni allusione al reale, in particolare quei continui mutamenti e spostamenti di valore dei nostri riferimenti culturali, visivi ed esperienziali. Le sue opere testimoniano, nel tempo, mutamenti di stato legati all’uso di materiali che, una volta in relazione, interagiscono fra loro trasformandosi». 
Il 26 gennaio sarà la volta di Napoli, alla Galleria Tiziana Di Caro, con le mostre di Salvatore Arancio (Catania, Italia, 1974) e Stefanie Popp (Bonn, Germania, 1974). «”Qui, dove ci incontriamo” – ci ha raccontato Tiziana Di Caro – nasce dall’esigenza di un confronto “intimo”. L’idea dello scambio degli spazi espositivi e della conseguente condivisione è diventata un metodo per indagare il ruolo che ognuna di noi ha come gallerista, uscendo dalla galleria e al contempo rimanendoci. Le gallerie presentano i loro programmi fuori dai propri spazi attraverso le fiere. Questa volta volevamo farlo, ma rimanendo nel contesto che maggiormente ci appartiene, ovvero uno spazio espositivo, con una precisa identità (in questo caso, tre precise identità), dove il visitatore può trattenersi a lungo e noi possiamo raccontare quello che facciamo attraverso lo strumento a noi più congeniale: le mostre dei nostri artisti. Ci siamo scelte perché, oltre ad essere più o meno coetanee, abbiamo aperto nell’arco di un anno, a cavallo del 2008. Il risultato è stato bello anche perché ha fatto emergere varie questioni, tra cui secondo me la più importante, ovvero quella “deontologica”. 
La scelta degli artisti nel mio caso è avvenuta per una esigenza di diffusione di due personalità che appartengono a generazioni molto diverse. Shadi Harouni è nata in Iran nel 1985 e ora risiede a New York dove sta svolgendo, oltre che una solida esperienza artistica, anche una brillante carriera accademica. Il suo lavoro è profondamente politico e al contempo poetico. In un momento così complesso dal punto di vista sociale e geopolitico, ritengo particolarmente importante che il messaggio che Shadi racconta attraverso le sue opere, sia visto da più persone possibile. Shadi Harouni esporrà da Norma Mangione insieme con Jay Heikes.
Betty Danon nasce a Istanbul nel 1927, ma nel 1956 si trasferisce a Milano, dove vive fino al 2002, anno della sua morte. Dopo aver preso parte a importanti mostre fra cui due Biennali di Venezia e la celebre Sound al PS1 di New York, decide di ritirarsi dal mondo dell’arte, continuando a lavorare, ma lontano dalle gallerie e dalla critica. Era molto importante per me riportarla a Milano, la città dove ha iniziato la sua carriera artistica e Federica e Chiara della Galleria Schiavo me ne hanno offerto la possibilità attraverso questo progetto. Betty Danon esporrà da loro insieme a Ruth Proctor. Infine non vedo l’ora di ospitare in galleria da me a Napoli Salvatore Arancio e Stefanie Popp». (Silvia Conta)
Qui, dove ci incontriamo
Salvatore Arancio, Betty Danon, Shadi Harouni, Jay Heikes, Stefanie Popp, Ruth Proctor

Norma Mangione Gallery, Torino
Galleria Tiziana Di Caro + Federica Schiavo Gallery @ Norma Mangione Gallery 
Artisti: Shadi Harouni + Jay Heikes 
15 gennaio – 9 marzo 2019
Via Matteo Pescatore 17
Opening: 15 gennaio, h 18.00
normamangione.com
Federico Schiavo Gallery, Milano
Norma Mangione Gallery + Galleria Tiziana Di Caro @ Federica Schiavo Gallery
Artisti: Ruth Proctor + Betty Danon
23 gennaio – 16 marzo 2019
Via Michele Barozzi 6
Opening: 23 gennaio, h 18.00
federicaschiavo.com

Galleria Tiziana Di Caro, Napoli
Federica Schiavo Gallery + Norma Mangione Gallery @ Galleria Tiziana Di Caro
Artisti: Salvatore Arancio + Stefanie Popp
26 gennaio – 16 marzo 2019
Piazzetta Nilo, 7 
Opening: 26 gennaio, h 19.00
tizianadicaro.it

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