24 febbraio 2019

“Ultramar”: Fabio Roncato a MARS, Milano

 

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“Ultramar” è la personale di Fabio Roncato (1982, Rimini) che da mercoledì 27 febbraio porterà nello spazio di MARS – Milan Artist Run Space, a Milano, le sculture del progetto “Momentum” e le carte del nuovo ciclo “Il tempo che passa lento”, unite in un progetto espositivo curato da Davide Dal Sasso. «I volumi metallici e le carte – spiega MARS nel comunicato stampa – compongono una mostra nella quale risaltano taluni dei principali temi della ricerca artistica di Roncato: l’indagine sulla relazione tra percezione e conoscenza, l’interesse per il primato della materia e le possibilità dell’immaginazione».
Abbiamo posto alcune domande sulla mostra a Fabio Roncato.
Qual è il concept della mostra “Ultramar”?
«Volevo provare a comprendere come lo sviluppo di una scultura possa generare e suggerire forme che appartengono anche a una dimensione ignota, secondo una autonomia del materiale rispetto all’attività umana. Il punto di partenza è stata proprio una riflessione sul rapporto con i materiali e sulle possibilità di interazione che questi possono offrire. Entrambi sono aspetti che sto continuando a esplorare e ad affrontare nel mio lavoro. Il concept ha iniziato a prendere forma in una prima fase dell’esplorazione, una fase che mi ha permesso di esercitare l’immaginazione per capire meglio come procedere e come mettermi in rapporto con i materiali».
Come è nata la mostra?
«Come naturale sviluppo di questo primo momento di riflessione. Lavorando sui materiali, ho anche messo a fuoco la necessità di volermi concentrare su due diverse serie di opere. La mia riflessione sul materiale e specialmente sull’imprevedibilità e la relazione con l’ambiente sono temi che ho affrontato in un dialogo con Davide Dal Sasso. In questa seconda fase ho dunque cercato un filo conduttore pensando direttamente a una mostra. In questa fase mi è anche tornata in mente la parola ‘ultramar’, un vocabolo della lingua spagnola, che indica ciò che sta di là dal mare, una parola alla quale pensavo già da tempo. Mentre stavo lavorando alle due serie di opere che presento da MARS, mi sono accorto che proprio quella parola poteva sintetizzare in modo efficace la tensione che caratterizza il mio lavoro. Questo aspetto è indicato anche nel testo che accompagna la mostra: considerare il rapporto tra le cose».
Che opere ci saranno in mostra?
«Saranno esposte due serie di lavori: “Momentum” e “Il tempo che passa lento”. Entrambe sono il risultato di modi diversi di fare scultura e, soprattutto, di procedere con i materiali, con l’alluminio in un caso e con la carta nell’altro».
Puoi riassumere, in estrema sintesi, la tua ricerca?
«Negli ultimi anni mi sono concentrato sullo studio di alcuni materiali cercando soprattutto di capire come mettermi in relazione con essi e di riconoscere cosa possono offrire – diciamo così, “ascoltandoli”. Le opere che sono in mostra nascono da questo rapporto e si sviluppano attraverso gesti semplici pensati per presentare il materiale entro una ‘relazione critica’ con il contesto in cui viene esposto. Penso sempre a questo modo di lavorare come a una collaborazione con la materia che permette alla scultura di svilupparsi in autonomia. L’idea è che le forme ottenute con quei materiali siano a metà strada tra percezione e comprensione. Credo sia proprio questa posizione a permettere ai materiali di offrire un particolare potenziale poetico ed evocativo – o, come scrive Dal Sasso -, a lasciare emergere quell’organicità che caratterizza le mie opere. In sintesi, penso alla mia ricerca come a una perenne rincorsa di una rappresentazione che nonostante sembri conservarsi, occupa spazi e forme sempre diverse». 
Una domanda a Yari Miele, direttore artistico di MARS assieme a Lorenza Boisi e Fabio Carnaghi: come si inserisce questa mostra nella vostra programmazione? Quali progetti presenterete nei prossimi mesi?
«La mia proposta si inserisce nel calendario come apertura della stagione espositiva dello spazio maturata dopo uno studio visit  avvenuto diversi anni fa durante la residenza alla Fondazione Bevilacqua la Masa. La mostra dà avvio ad un calendario che proietterà MARS verso un firmamento di nuove attività che metteranno in luce l’aspetto più sperimentale di artisti emergenti o già affermati. Tra questi progetti MARS in collaborazione con Larada a Locarno e Fuzao, realtà indipendente a Milano e in Cina, sarà la prima tappa di “IMPORT/EXPORT”, progetto realizzato nell’ambito di “Viavai+” con il supporto di Regione Lombardia, Cantoni Ticino e Vallese, Pro Helvetia. Il progetto diretto da Fabio Carnaghi, Yimei Zhang, Riccardo Lisi si basa su un circuito interculturale promuovendo progetti sulla scena indipendente italiana, svizzera e cinese. Prima tappa sarà “BelVedere” dal 6 al 19 aprile 2019, una formula alla sua seconda edizione che coinvolgerà videoartisti internazionali come Miguel Arzabe, Jonathas De Andrade, Ursula Palla, Andrew Norman Wilson, Zhenchen Liu con un progetto site-specific di Karim Forlin e una videoinstallazione di Beatrice Scaccia». (Silvia Conta)
Fabio Roncato
“Ultramar”
a cura e con testo critico di Davide Dal Sasso
Dal 27 febbraio al 6 marzo 2019 
MARS – Milan Artist Run Space
Via Guinizelli 6 (M1 Pasteur), Milano 
Inaugurazione: 27 febbraio 2019, dalle 18 alle 21
Orari: visite su appuntamento
www.marsmilano.com, mars.mailto@gmail.com

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