06 luglio 2020

La scomparsa di Marisa del Re, gallerista e mercante d’arte internazionale

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Un ricordo della gallerista italiana attiva a New York dal 1969 al 2001, che rappresentò in esclusiva artisti come Arman, Karel Appel, Sam Francis e Robert Indiana

Marisa del Re
Marisa del Re

È scomparsa a Roma, il 29 giugno scorso, all’età di 87 anni, Marisa del Re, gallerista e mercante d’arte di livello internazionale. La sua storia ufficiale inizia nel 1969 a New York, dove ha fondato e diretto la Marisa del Re Gallery a Madison Avenue, dal 1969 al 2001. Ma la sua passione per l’arte risale alla sua infanzia quando, mettendo da parte i soldi quotidiani per la merenda scolastica, acquistò una copia di un Morandi vista nella vetrina di un corniciaio, nel quartiere Prati di Roma. Questo fu il suo primo acquisto d’arte. E nella casa di famiglia del quartiere Prati tornò a vivere dopo la chiusura della galleria di New York nel 2001, continuando l’attività di mercante d’arte e organizzatrice di mostre.

Tra Donald Trump, Andy Warhol e De Chirico: vita e aneddoti di Marisa del Re

Nella sua galleria newyorchese inizialmente ha esposto e venduto solo artisti italiani che conosceva personalmente, come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Giorgio Morandi, Giorgio de Chirico. Marisa del Re ha, poi, allargato il gruppo di artisti trattati agli americani e altri europei. Quando la conobbi, nel 2007, mi accorsi subito di quanto fosse un’inesauribile e interessante fonte di aneddoti e situazioni che raccontava con piacere, al punto che le chiesi il permesso di registrare e trascrivere le conversazioni dei nostri incontri. La nostra amicizia nacque da questi appuntamenti, e negli anni ho raccolto molte pagine dei suoi racconti, che saranno inseriti  in un volume in preparazione e che conterrà anche i ricordi di chi l’ha conosciuta  e ha lavorato con lei.

Tra i numerosi aneddoti che mi ha raccontato, c’è quello che riguarda il suo acquisto di un appartamento nella Trump Tower a New York, quando incontrava Donald Trump in ascensore e lui le chiedeva ogni volta: “Marisa, ti piace il mio appartamento?”. E lei gli rispondeva: “Donald, non è più tuo, l’ho comprato, ora è il mio appartamento!”. Nel tempo Marisa ha rappresentato in esclusiva importanti artisti internazionali come Arman, Karel Appel, Sam Francis, Robert Indiana, Conrad Marca-Relli, Valerio Adami, Bettina Werner, Arnaldo Pomodoro, Jean Michel Folon, Sacha Sosno, Robert Cottingham, Kenzo Okada, Richard Pousette-Dart, Duane Hanson, George Tooker,  Rodney Ripps, Robert Motherwell, K.H. Hodicke, ecc.

In occasione di una mostra di de Chirico, organizzò un grande ricevimento e si ritrovò seduta sul divano tra Warhol e de Chirico. Allora il fotografo di Newsweek, importante periodico statunitense, chiese se poteva fare una foto a loro tre insieme. Lei tradusse la richiesta a de Chirico che rispose: “Non mi faccio fotografare con persone che non conosco”, riferendosi a Warhol. Quest’ultimo, che masticava un po’ l’italiano, comprese quelle parole e decise di “vendicarsi” poco dopo, realizzando la sua serie “Warhol Versus de Chirico” per il collezionista Carlo Bilotti.

Un altro gustoso aneddoto sempre di Marisa è una diatriba che accadde tra il regista John Huston e Giorgio de Chirico. Huston, durante un suo soggiorno romano, acquistò un quadro dall’artista. Quando poi, anni dopo, lo volle rivendere, si rivolse a Marisa per chiederne l’autentica a de Chirico, che però negò fosse un suo quadro. Marisa ebbe allora un’intuizione. Chiese a John Huston come avesse pagato il quadro: “Contanti o assegno?”. Il pagamento era avvenuto con un assegno che fu recuperato, e che risultò essere stato incassato a firma di Giorgio de Chirico. John Huston ottenne così la sua autentica e Marisa vendette il quadro.

Le intuizioni vincenti

Tra le operazioni artistiche e culturali di Marisa del Re c’è stata l’istituzione della “Biennale di Scultura di Monte Carlo”, dal 1978 al 1997, che ha visto la partecipazione di tutti i più grandi scultori della scena internazionale con opere monumentali, allestite nei più rappresentativi spazi pubblici della città, dai parchi e alle piazze. Saggiamente organizzata da Marisa nel periodo della corsa di Formula 1 sul circuito di Monte Carlo, la casa reale monegasca era solita acquistare una delle sculture esposte, che entrava così nella loro collezione privata.

Paul Klee, Wassily Kandinsky, Alexander Calder,  Andy Warhol, Giorgio de Chirico, Jean Arp, Lucio Fontana, Joseph Beuys, Tom Wesselmann, George Segal, Jasper Jones, Roy Lichtenstein, Robert  Rauschenberg, James Rosenquist sono solo alcuni dei grandi nomi della storia dell’arte di cui Marisa del Re ha organizzato grandi mostre, sia nella sua  galleria sia nei più importanti musei internazionali. E su ognuno di questi autori aveva sempre qualcosa da raccontare di inedito ed esclusivo. Il suo rapporto professionale con gli artisti, quando possibile, è sfociato in una vera amicizia. Spesso ripeteva che il suo interesse era per la persona, per l’uomo che si nascondeva dentro l’artista.

Gli anni recenti

Nel 2017 Marisa del Re ha organizzato la grande retrospettiva su Arman a Roma, a Palazzo Cipolla, dal titolo “ARMAN 1954-2005” curata da Germano Celant, e in collaborazione con Corice Arman. In quella occasione mi chiese di girare un video documentario della mostra che può essere visto qui. Dopo questo mio lavoro, mi chiese di diventare il suo assistente, affiancando Paola Lattanzi, sua nipote e segretaria.

Nei suoi recenti anni romani, Marisa frequentava gli artisti Pierluigi Breccia, a cui era molto legata, i pittori Giuseppe Modica e Sergio Ceccotti, la scultrice Francesca Cesaroni, con la quale ha realizzato nel 2019 la sua ultima mostra come gallerista, nella “Marisa del Re Temporary Gallery” di Palazzo Venier a Roma. Con tutti aveva progetti di future mostre e attività.

Marisa aveva anche una grande passione per l’arte antica. Durante la sua professione di mercante internazionale aveva trattato capolavori da Raffaello a Caravaggio, e proprio in questi ultimi mesi stava organizzando un’importante mostra di Caravaggio con la Regione Puglia, che i suoi collaboratori stanno portando avanti e che sarà, purtroppo, l’ultima grande mostra organizzata da Marisa del Re. Una mostra monografica intorno alla “Maddalena addolorata”, la celebre tela connessa alla “Morte della Vergine” del Louvre, che aveva scelto di esporre al MuDi, il neo restaurato Museo diocesano di arte sacra di Taranto, quale stimolo al riscatto sociale della città e luogo di incontro per il pubblico con le ultime novità negli studi caravaggeschi.

Al di là della sua grandezza professionale, Marisa del Re era una persona profondamente umana e saggia, che ha affascinato con la sua grazia tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla.

Ci mancherà moltissimo. Ciao Marisa.

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