01 luglio 2022

A Venezia, artisti in mostra per raccontare la violenza di genere

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Ai Magazzini del Sale di Venezia, apre “Il Vuoto”, mostra che presenta le opere di artisti affermati ed emergenti, per superare il silenzio della violenza di genere

Evita Andujar, Stolen selfie, 2019, acrilico su tela, cm 90x80

Aprire un nuovo spazio di dialogo, per trovare altre modalità di raccontare – e superare – la violenza di genere: da questa volontà nasce “Il Vuoto”, progetto espositivo visitabile dal primo luglio presso gli spazi dei Magazzini del Sale, alle Zattere di Venezia. A cura di Alessandro Valeri, Annalisa Ferraro e Michela Barausse, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, la mostra presenta una serie di opere realizzate da artisti di riconosciuta fama d emergenti, solidali al progetto sociale: Jannis Kounellis, Carla Accardi, Antoni Muntadas-Galleria Michela Rizzo, Alessandro Valeri, J&PEG, Veronica Botticelli, Antonio Durante, Evita Andujar, Gianfranco Basso, Eleonora Valeri, Francesco Patriarca, Filippo Tommasoli, Eliseo Sonnino Di Laudadio, Fabrizio Cirfiera, Roberta Mandoliti, Stefano Grespi, Ottavio Celestino, Anna Aldighieri, Giovanni Allegri, Paola Volpato, Carlo Martini, Barbara DeVivi.

La mostra nasce da un’idea di Alessandro Valeri, artista e docente di “Studio per Arte Fotografica” presso Il Centro Ebraico Italiano Giuseppe e Violante Pitigliani di Roma, ex orfanotrofio, attualmente ente che svolge attività didattica educativa e culturale, impegnato da oltre 100 anni, a fornire assistenza sociale ed assistenziale ai minori e alle loro famiglie. La mostra è entrata a far parte del progetto “Rotta Solidarietà 2022, Kiki: spazio per bambini e orfani vittime di violenza”, Iniziativa di ANPI Venezia 7 Martiri per Iside.

Aessandro Valeri, S.T., 2015, acrilico e stampa, sul retro di tela tedesca, cm 110×110

Un vuoto, dunque, da occupare di parole, immagini, forme, colori, idee: il titolo della mostra fa infatti riferimento a quella condizione in cui le vittime precipitano o in cui vengono gettate dai diversi attori coinvolti, responsabili o indifferenti, consapevoli o inconsapevoli. Al tempo stesso, il vuoto si apre a nuove interpretazioni, a partire dal dialogo e dalla presa di coscienza, la mostra traccia infatti le linee per poter cambiare il punto di vista e disegnare il vuoto in forma di libertà e di nuovi inizi possibili.

Francesco Patriarca, VILLAGE, MOROCCO, 2022, olio su tela, cm 70×50

«Quante forme può assumere il vuoto, è una domanda a cui forse neanche chi ci è precipitato all’interno saprebbe trovare risposta: psicologico, fisico, emotivo, sociale, istituzionale, politico, sono solo alcuni degli aspetti che possono essere individuati», spiegano gli organizzatori. «Intento della mostra sarà offrire un’alternativa per ognuna delle molteplici accezioni negative, ricordando ad ogni vittima e ad ogni visitatore che il vuoto è anche, sempre, un luogo da riempire, uno spazio libero in cui ricostruire, un’opportunità per riscrivere, uno stato di attesa davanti ad un numero infinito di scelte».

J&PEG, SERENA, 2021, Photo printed on baryta paper, cm 100×70

La mostra sarà ospitata dai Magazzini del Sale e divisa in due sezioni. La prima, che fungerà da introduzione, raccoglierà le opere d’arte date in prestito per soli fini espositivi, selezionate per affrontare con fermezza e sensibilità le tematiche protagoniste del progetto. La seconda, invece, corpo principale dell’esposizione, raccoglierà le opere donate dagli artisti con l’intento di offrire visioni di nuovi futuri possibili, nuovi punti di vista, incipit di viaggi verso nuovi orizzonti. I lavori donati daranno vita a una raccolta fondi destinata a sostenere le attività della sede veneziana della Cooperativa Iside, impegnata da anni nel supporto delle donne vittime di violenza, e dei loro bambini, e nel loro reinserimento in società.

Veronica Botticelli, Sono qui, cage, 2022, tecnica mista su carta, cm 120×80. Foto di Andrea Veneri

«L’invito è alle associazioni democratiche, alla cittadinanza attiva e alle moltissime persone che semplicemente “hanno il cuore che batte dalla parte giusta” attraverso una proposta politica, artistica e culturale in una location straordinariamente affascinante, Sale Docks, che si inserisce nel complesso degli antichi Magazzini del sale della Serenissima, ubicata in una posizione strategica: la bellissima Fondamenta delle Zattere», continuano gli organizzatori. Proprio in  quell’area del Sestiere di Dorsoduro, tutto a pochi minuti a piedi, ci sono le Gallerie dell’Accademia, l’Accademia di Belle Arti, Pinault Collection – Punta della Dogana, Peggy Guggenheim Collection, CFZ – Ca’ Foscari Zattere / Cultural Flow Zone, la Fondazione Vedova, diversi Padiglioni nazionali e eventi collaterali di Biennale Arti Visive e molte sedi di Mostre e importanti gallerie d’arte.

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