26 marzo 2024

Accordo MiC e Demanio: così gli Archivi di Stato diventano Centri Culturali

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Firmato l'accordo tra la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e l'Agenzia del Demanio per la rifunzionalizzazione di 19 archivi di Stato come centri culturali polivalenti

Archivio di Stato di Napoli, sede nel complesso monumentale dei SS. Severino e Sossio

Una serie di edifici, dal nord al sud della Penisola, da rifunzionalizzare non solo come archivi, dedicati alla conservazione e alla consultazione di documentazione storica, ma anche come spazi aperti alla fruizione della cittadinanza. Così, attraverso un programma di interventi di riqualificazione, gli Archivi di Stato si trasformeranno in centri culturali polivalenti, con una ricaduta sociale ed economica sul territorio. È questo l’obiettivo al centro dell’Accordo firmato dal Direttore generale Archivi del Ministero della Cultura, Antonio Tarasco, e dal Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme.

Nell’ambito di una più ampia pianificazione sul patrimonio immobiliare pubblico, l’intesa prevede una lista di 19 immobili da adibire ad archivi, con l’Agenzia che potrà essere stazione appaltante e seguire la progettazione attraverso la Struttura per la Progettazione. Tra questi, l’ex Convento di Santa Maria della Ripa di Forlì destinato a diventare centro multifunzionale, intervento che assume particolare significato per la città colpita dall’alluvione maggio 2023. Ma anche l’Archivio di Stato di Milano nel Palazzo del Senato e quello di Napoli nel Convento dei SS Severino e Sossio, che verranno riqualificati per offrire ai cittadini sale aperte alla consultazione e digitali accanto a spazi ricreativi e verdi.  Sono solo alcuni degli interventi avviati o da avviare. L’Agenzia del Demanio e il Ministero della Cultura, nell’ambito di un Tavolo Tecnico, valuteranno la possibilità di inserire nel portafoglio immobiliare altri beni con concept mirati alla valorizzazione culturale anche in partenariato con i privati. In questo senso rientra anche il piano dell’Agenzia che, fino al 2026, prevede 2,1 miliardi di euro di investimenti e 3,4 miliardi di interventi, per riqualificare e far rendere gli immobili pubblici diffusi in Italia, che valgono 62,5 miliardi.

«Il valore degli archivi statali sta sia nella documentazione posseduta (carte, pergamene, mappe, sigilli, timbri) che nelle straordinarie sedi che meritano, molto spesso, una autonoma visita anche da parte di turisti che non siano studiosi di quella ricca testimonianza tramandata negli anni e nei secoli. La collaborazione con l’Agenzia del Demanio aiuterà il Ministero della cultura ad evidenziare la bellezza di questi luoghi e ad accelerare i processi di riqualificazione già in corso», ha dichiarato Antonio Tarasco.

«L’obiettivo dell’Agenzia è rigenerare gli immobili che ospitano gli Archivi di Stato per soddisfare le esigenze di migliore conservazione dei documenti e creare al contempo sostenibilità, relazione con il cittadino e il territorio, un’offerta di servizi pubblici efficienti e accessibili.  L’Accordo è dunque in linea con il forte impulso che sta dando l’Agenzia di rigenerazione urbana attraverso l’immobile pubblico che vede nella sua rifunzionalizzazione la centralità dell’utenza», ha sottolineato Alessandra dal Verme.

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