22 febbraio 2011

ANOTHER BRICK IN THE WALL

 
Brick come mattone, laterizio, elemento fondante della storia architettonica italiana. Mattoni per ri-edificare un’attenzione al contemporaneo in un territorio che ha vissuto una diaspora. Nasce a Siena con grandi ambizioni, orchestrandosi su tre sedi per innervare l’affascinante città e l’ammaliante campagna, una nuova realtà pratica e teorica per l’arte e le arti. La collezionista Lucia Cresti e l’architetto Andrea Milani ne sono anima e corpo...

di

Com’è nato Brick? Come siete
arrivati alla prima presentazione dell’ottobre scorso?

Brick nasce molto prima di Brick. Il
cuore del progetto è Casa Cresti, la sua architettura e la sua vocazione al
contemporaneo. Quindi il passaggio a una forma meno privata e più partecipata
di attività culturali ha portato alla nascita dell’associazione culturale. Uno
strumento che riunisse le nostre esperienze e le mettesse anche al servizio di
una più vasta fruizione. Non è un caso che quest’anno, in occasione della Giornata del Contemporaneo, Brick abbia
aperto le porte della collezione ai cittadini curiosi di confrontarsi con
l’arte e l’architettura. Il successo in termini di presenze ed entusiasmo ci ha
confermato la bontà di operazioni come questa.

Chi siete? Chi c’è dietro Brick e da
che tipo di pregresse esperienze (nel mondo dell’arte e non) provengono i soci
fondatori?

Brick ha due presidenti, Lucia
Cresti e Andrea Milani. Lucia è una professoressa che divide la sua passione
per la cultura tra l’insegnamento attivo e la ricerca di nuovi linguaggi e
forme di espressione dell’arte contemporanea. Andrea è architetto nel senso più
vasto del termine. La sua formazione culturale lo pone naturalmente nella
condizione di pianificare sia spazi fisicamente abitabili che strutture
progettuali di condivisione culturale. Accanto a loro si muove lo studio di
architettura inteso in questo caso come luogo di ricerca. A organizzare le
attività dell’associazione si è da poco aggiunto Christian Posani, che con gli
altri soci e i due presidenti ha condiviso anche la felice stagione senese del
Palazzo delle Papesse.

Mission dell’associazione?

Il momento particolare che sta
attraversando la cultura contemporanea nella nostra città ci ha costretto a
volgere, almeno per il momento, i nostri progetti verso una dimensione più
divulgativa e formativa che espositiva. Pur non volendo sostituirsi alle istituzioni
preposte a questo, Brick ha deciso di riservare alcune sue energie al
riavvicinamento tra la cultura contemporanea e gli utenti, non solo quelli
esperti del settore. Una maggiore comprensione di questi temi potrebbe
significare una ristrutturazione del linguaggio che, sempre in divenire, ci
circonda e che parla di noi e non di ipotetici altri. Quindi la nostra programmazione
si sta concretizzando in tre aspetti specifici, almeno nel breve periodo. Per
primo la ricerca sul contemporaneo, su cosa significa, su come si manifesta e
cosa comporta, anche in termini di sviluppo tecnologico e teorico. Quindi un
percorso in parte propedeutico alla cultura attuale. Poi con l’attivazione di
residenze non solo destinate all’arte, ma anche all’architettura e alle scienze
sociali, cercheremo di attrarre giovani menti e riunirle nella nostra sede di
Fonteamara per lavorare attorno a progetti specifici ed interculturali. Per
ultimo il tutoraggio di progetti che difficilmente sarebbero finanziati e/o
sostenuti in questa contingenza economico-culturale, fornendo loro gli
strumenti che sono venuti a mancare nel nostro territorio.

Che tipo di staff avete messo
insieme per gestire le attività dell’associazione? Avete preso contatto con
curatori, addetti ai lavori?

Stiamo inserendo con gli strumenti
degli stage alcune giovani realtà, provenienti in massima parte dal mondo della
ricerca culturale, nei processi organizzativi e attuativi dell’associazione. Accanto
a questo aspetto formativo abbiamo attivato una dialogo sulla progettualità
dello spazio di Fonteamara interpellando direttamente alcuni artisti vicini
alle nostre posizioni ed esperienze (Pancrazzi, Cecchini, Pirri…), a cui
abbiamo chiesto un apporto ideativo, creativo o anche solo teorico. Ovviamente
il contributo dei curatori risulta essenziale per il coordinamento e in questo
senso cerchiamo collaborazioni non esclusive ma specifiche per un progetto,
senza predilezione sia per i curatori di una certa esperienza, che per giovani
operatori anche alle loro prime prove.

I vostri spazi?

L’associazione si muove su tre assi
complementari. Il primo, che è in fase di attuazione, è la sede operativa che
condividerà con lo studio di architettura Milani alcune funzioni di ricerca e
formazione e che si troverà in centro città, nel cuore di Siena. Il secondo
riguarda il progetto e la realizzazione della sede di Fonteamara, sulle colline
circostanti, la cui attuazione è al momento subordinata ai piani strutturali
della città, che sembrano essere in fase di definizione. In questo spazio in divenire
si svolgeranno le attività legate alla diffusione di contenuti culturali e alla
conseguente presenza di pubblico, inoltre la sua struttura potrà ospitare
residenze con finalità di studio e approfondimento sui temi del contemporaneo.
L’ultimo è Casa Cresti, uno spazio che ha sempre accolto l’arte contemporanea e
i suoi attori e che dalla nascita di Brick ospita appuntamenti e incontri
mensili sviluppando e superando il concetto di salotto culturale. Accanto a
questi spazi e anzi in relazione a essi si pone lo studio di architettura
Milani, che oltre a ideare e realizzare i progetti architettonici legati a
Brick costituisce uno dei rami operativi e di ricerca dell’associazione.

Per la grande sede “di campagna” a
Fonteamara prevedete una nuova architettura contemporanea. Quali sono le
difficoltà di costruire in un contesto così delicato come la campagna senese?

Un progetto di lunga gestazione in un
sito altamente caratterizzato ha portato a un confronto serio, ma produttivo,
tra le istituzioni e la committenza di quest’opera architettonica. Così anche
la scelta di diluire la volumetria nel terreno è stata una conseguenza di
questo proficuo scambio tra gli attori.

Tre sedi, una programmazione,
incontri, residenze. Un progetto come il vostro costa…

Per ora Brick ha cercato di sostenersi
con le sue sole risorse e anzi si è anche dedicata alla realizzazione di
progetti condivisi con altre realtà a lei affini. Ovviamente, facendo un’attività
non profit e volendo aprire a progetti più complessi e strutturati, la
necessità di intercettare forme di finanziamento esterne si è resa necessaria.
Considerando anche la singolarità che la nostra città rappresenta nella ricerca
e accesso ai finanziamenti per la cultura, ci siamo resi conto che una
strategia innovativa e non solo localistica sarebbe stata da preferirsi. Per
questo, insieme ai nostri collaboratori, progettiamo non solo le attività, ma
anche strategie di finanziamento.

Quali saranno i prossimi eventi di
Brick dopo la presentazione iniziale? Come si inizierà a strutturare la vostra
programmazione?

La nostra attività, come detto in
precedenza, è stata in parte condizionata non da un particolare clima, ma da
una vera e propria necessità che il nostro territorio aveva di riattivare
canali che per troppo tempo erano stati improduttivi. La scommessa sul
contemporaneo e su come la cultura giochi un ruolo fondamentale nella vita
delle persone ci ha prima spinti a creare l’associazione e poi a portarla a
operare al livello del tessuto sociale. Accanto al progetto per residenze
culturali e non solo artistiche, da realizzarsi non appena ristrutturata la
parte abitabile di Fonteamara, abbiamo deciso di produrre e realizzare un ciclo
di incontri sul contemporaneo a Santa Maria della Scala, che partiranno a marzo
e che vedranno partecipare attori e interlocutori di livello internazionale (da
Angela Vettese a Boris Groys). La scommessa non è sulla quantità, ma sulla
qualità e sulla usabilità dei nostri progetti. Per questo, anche in un periodo
di emergenza, continuiamo a guardare con ottimismo alla nostra mission.

a cura di m. t.

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 70. Te
l’eri perso?
Abbonati!


Brick. Centro per la ricerca e la cultura
contemporanea

Via Tommaso Pendola, 8 – 53100
Siena

Info:
tel. +39 05771115930; info@actionbrick.org; www.actionbrick.org

[exibart]

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui