17 aprile 2021

Arte contemporanea sotto le mura di Castelnuovo: CRAC apre le vetrine

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Torna, per il quarto anno, il programma di CRAC, progetto che rende l’arte contemporanea sempre fruibile, in dialogo con le mura medievali di Castelnuovo: in mostra, la natura sacrale di Giulia Dall’Olio

crac castelnuovo
Giulia Dall’Olio, ph. Alessandro Fiamingo

L’arte torna ad animare Castelnuovo, in provincia di Modena, con la nuova stagione di CRAC, spazio messo a disposizione dall’amministrazione comunale e dedicato ai linguaggi del contemporaneo, sullo sfondo suggestivo delle mura medievali dell’antico Castello, il cui tracciato originario, risalente al 1200, è al centro di un più ampio progetto di riqualificazione. Giunta al quarto anno e curata da Alessandro Mescoli e Massimiliano Piccinini, la rassegna è nata con l’obiettivo di abbattere le barriere tra creatività e quotidianità, mettendo l’arte a disposizione del pubblico per 365 giorni. Dunque, trasversalità e accessibilità, parole chiave che, alla luce dell’attuale situazione dettata dall’emergenza pandemica, sono diventate ancora più attuali.

«Gli stravolgimenti di un anno così fuori dall’ordinario non hanno risparmiato il mondo dell’arte, colpito quanto e forse più di altri settori della cultura dalle limitazioni imposte dalla pandemia», ha spiegato Sofia Baldazzini, Assessora alla Cultura del Comune di Castelnuovo. «Confermando la stagione di CRAC abbiamo voluto ribadire lo straordinario valore che diamo all’arte e alla bellezza, certi che la nostra vetrina d’artista possa essere fonte di ossigeno buono. Teniamo gli occhi aperti all’arte, soprattutto in questo tempo di fatiche personali e comunitarie è importante coltivare interessi e cure, guardando all’arte e alla cultura come bellezza sempre viva e in movimento», ha continuato Baldazzini.

Dopo “Promised Land”, la mostra inaugurale del 2021 di CRAC, curata da Eleonora Brizi e Alessandro Mescoli, per la quale è andato in scena un inedito dialogo tra un dipinto del Guercino, il Mosè, e un’opera digitale di HACKATAO, ha aperto l’11 aprile “Ierofanie vegetali” di Giulia Dall’Olio. Curata da Mescoli e Maria Chiara Wang, visitabile fino al 30 maggio, l’esposizione presenta una serie di opere che ritraggono la potenza della natutra, espresse in forme sacrali e misteriose. «Nelle sue opere cogliamo la vita, il movimento della natura, un ritmo che è sinonimo di rigenerazione e rinnovamento, restiamo ipnotizzati dai volumi di una flora folta e rigogliosa di cui possiamo percepire consistenza, profumo e intensità dei verdi, seppur raffigurata in bianco e nero con l’uso del carboncino», ha spiegato Maria Chiara Wang. «La Natura ritratta dalla Dall’Olio – prosegue Wang – è pregna di sacralità: contemplandola si possono scoprire le molteplici forme del sacro che in essa si manifestano (Ierofanie), un sacro che attrae e che al contempo impaurisce».

Dal 13 giugno sarà la volta delle sculture e delle installazioni di Alessandra Maio, per “Nescio, Nolo”. Georgia Matteini Palmerini prenderà la scena dal 7 agosto al 3 ottobre con la sua mostra “Legit”, curata da Marta Tolomelli con testo di Matteo Zauli. L’autunno di CRAC sarà quindi caratterizzato da un importante progetto intercomunale sul Romanticismo, con la mostra “Naturali Vestigia” di Jessica Ferro, curata da Giorgia Bergantin e inserita all’interno di “Ultraromanticismo. Il post umano tra inquietudine e abbandono”. A chiudere la stagione di CRAC, dal 4 dicembre 2021 al 23 gennaio 2022, sarà la mostra “La pittura e l’attesa” di Lorenzo Bonechi, artista internazionale e protagonista – insieme a Omar Galliani, Ubaldo Bartolini e Carlo Maria Mariani – del “ritorno alla pittura”.

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