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Arte e design, Gaggenau porta Franco Mazzucchelli a Villa Carafa di Napoli
Progetti e iniziative
di redazione
Il 10 giugno 2025, la storica Villa Carafa Belvedere di Napoli, nota anche come Palazzo Belvedere, apre al pubblico per un solo giorno in occasione di In‑Natura, progetto espositivo site specific di Franco Mazzucchelli, con la cura di Sabino Maria Frassà. L’installazione, ospitata nelle sale barocche e affrescate da Luca Giordano, si inserisce nella terza tappa del più ampio programma FORMAE, promosso da Gaggenau, CRAMUM e Italy Sotheby’s, che ha già visto le iterazioni di Lorenzo Gnata a Milano e Carla Tolomeo a Firenze.
Mazzucchelli, nato a Milano nel 1943, lavora da oltre 50 anni con leggere sculture gonfiabili che si adattano allo spazio con la loro presenza corporea e mutevole, riflettendo sul concetto stesso di forma. Ha iniziato la carriera negli anni Sessanta, affermandosi a livello internazionale con installazioni che spesso presuppongono una interazione e che cambiano con l’impatto dell’aria, del pubblico e dell’ambiente. Le sue opere sono state esposte in musei e spazi pubblici in Europa e negli Stati Uniti. La sua carriera è segnata da importanti partecipazioni, tra cui la Biennale di Venezia nel 1976 e nel 2024, e l’11ma Quadriennale di Roma nel 1986. Nel 2022 gli viene conferito il Premio alla Carriera Alfredo d’Andrade.

Nelle sale barocche di Villa Carafa, l’artista presenta solo opere trasparenti, sospese e luminose, in dialogo con gli affreschi classici: «Franco Mazzucchelli ci costringe a ripensare radicalmente il concetto di forma. La sua arte è movimento puro, un’azione che dà corpo all’aria, senza mai indulgere nella decorazione o nella retorica del peso», ha spiegato Sabino Maria Frassà. «Così come nei dipinti di Luca Giordano, attraverso il mito di Niobe, si manifesta una riflessione sulla misura e sull’equilibrio tra grandezza e consapevolezza, anche Mazzucchelli ci ricorda, con poetica leggerezza, che la vita – come l’arte – non è che un continuo respiro: fragile, impermanente, vitale».

Nel percorso espositivo, che si snoda attraverso una selezione delle sculture gonfiabili, Mazzucchelli rende visibile l’invisibile: l’aria si fa corpo, la trasparenza si fa materia, sfidando le convenzioni percettive e concettuali. Nella sala principale, una forma totemica accoglie il nuovo forno Expressive di Gaggenau, le cui linee minimali e baussiane custodiscono la celebre Cubosfera di Mazzucchelli, simbolo di tensione geometrica verso la perfezione, a partire dalla quadratura del cerchio.
«In apparenza, nella tappa di Napoli del progetto FORMAE, l’interazione tra il linguaggio artistico distintivo del Maestro Mazzucchelli e la sintesi di tecnologia e ricerca estetica che appartiene a Gaggenau sembra proporre l’accostamento tra dimensioni dissonanti», ha dichiarato Mistral Accorsi, Product & Brand Communication Manager Gaggenau. «Al contrario, l’incontro tra i forni Expressive e la leggerezza evocativa delle installazioni d’arte – che, per citare Shakespeare, sono fatte della stessa sostanza dei sogni – compone una sinfonia di contrasti armonici. Questo dialogo tra materia e visione ci invita a una riflessione sull’essenza della creatività e sull’ingegno umano, capace di trasformare la materia quotidiana in forma, bellezza e significato».

Frassà richiama il pensiero aristotelico della materia come potenza, forma atto, sottolineando come Mazzucchelli esplori proprio questo passaggio tra possibilità e realizzazione. Le installazioni, soffici e invisibili, invitano lo spettatore a ripensare lo spazio e la relazione con l’opera: un oggetto che respira, quasi invisibile, diventa presenza densamente simbolica.
«Cos’è l’arte, se non il tentativo di dare forma ai propri pensieri e condividerli con gli altri? L’arte, per me, è da sempre questo scambio, prima ancora che un oggetto fisico», ha affermato Mazzucchelli. «Il manufatto è solo l’inizio di un viaggio che si apre all’infinito, spingendosi oltre me stesso e oltre il tempo presente».